Il cammino verso la guarigione del cestita della Dinamo Sassari è appena iniziato, tra paura e coraggio, ma anche con la forza di chi non vuole arrendersi. Una sfida che va oltre lo sport e diventa testimonianza di speranza
Achille Polonara si trova di fronte alla sfida più importante della sua vita: non quella sul campo di gioco, ma quella contro la leucemia mieloide che lo ha colpito a giugno. Dopo aver sollevato il primo scudetto italiano con la maglia della Virtus Bologna, oggi il campione è ricoverato all’ospedale Sant’Orsola, dove lo attende un trapianto di midollo osseo grazie a una donatrice americana compatibile al 90%. Il percorso è già iniziato con un nuovo ciclo di chemioterapia che durerà alcuni giorni, prima dell’operazione fissata per il 24 settembre.
L’invito alla solidarietà
Nonostante la paura, che Polonara riconosce come naturale in una situazione simile, il cestista affronta il momento con serenità e determinazione. Accanto a lui ci sarà la moglie Erika, mentre i figli resteranno temporaneamente dai nonni. Il giocatore vuole trasformare la sua esperienza in un messaggio di speranza e di impegno. Ringrazia i medici che lo hanno seguito tra Valencia e Bologna, i compagni, gli amici e i tifosi che lo hanno sostenuto, e rivolge un appello a tutti a iscriversi all’Admo, l’associazione dei donatori di midollo osseo, perché “mezza giornata della vostra vita può salvare quella di molti altri”. Non dimentica i legami più stretti, come quello con Marco Spissu o Marco Belinelli, né l’affetto ricevuto dalla Virtus Bologna, club con cui ha vissuto trionfi memorabili. Oggi il suo futuro sportivo è legato a Sassari, una società che lo ha accolto senza mettergli pressione, invitandolo a prendersi il tempo necessario per guarire.