Spagna, Carlo Ancelotti condannato a un anno di carcere per frode fiscale

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L'ex allenatore del Real Madrid era a processo nella capitale spagnola con l'accusa di frode fiscale per circa un milione di euro all'erario spagnolo. Ad aprile in aula il tecnico aveva detto di non aver "mai pensato di frodare il fisco. Non mi sono reso conto che qualcosa non era corretto". La Procura aveva chiesto una condanna a 4 anni e 9 mesi di carcere, oltre a una multa di circa 3,1 milioni di euro

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Carlo Ancelotti è stato condannato a un anno di carcere per frode fiscale in Spagna. Come riporta l'agenzia di stampa spagnola EFE, l'allenatore è stato giudicato colpevole di per non aver pagato le tasse sui ricavi derivanti dai diritti d'immagine quando era allenatore del Real Madrid nel 2014. È stato assolto da un'accusa simile per quanto riguarda l'anno 2015. Essendo la pena inflitta inferiore ai due anni, la stessa verrà sospesa con la condizionale. Ancelotti dovrà anche pagare una multa da poco più di 386.000 euro.

Il processo a Madrid

Ancelotti era sotto processo perché accusato di frode fiscale pari a circa un milione di euro all'erario spagnolo. Nell'udienza dello scorso aprile la Procura aveva chiesto una condanna a 4 anni e 9 mesi di carcere, oltre a una multa di circa 3,1 milioni di euro. Ancelotti avrebbe evaso 1.062.079 euro nelle dichiarazioni del 2014 e 2015, durante la prima tappa nella panchina della Casa Blanca (2013-2015), dove è tornato nel 2021. Nel corso del processo, rispondendo ai magistrati sulla presunta evasione fiscale sui proventi per la cessione dei suoi diritti di immagine al club dei Merengues, il tecnico italiano si era sempre difeso sostenendo di non aver "mai pensato di frodare il fisco. Non mi sono reso conto che qualcosa non era corretto". "Mi interessava solo guadagnare i sei milioni netti per tre anni e non mi sono mai reso conto che qualcosa non andasse", ha affermato in relazione ai contratti con il club madrileno nel 2013-2015. Accusato di aver nascosto al fisco spagnolo gli introiti dei suoi diritti d'immagine tramite società con sede all'estero, l'allenatore aveva dichiarato che questo sistema di remunerazione gli era stato proposto direttamente dal club madrileno. 

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