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Sinner, fisioterapista e preparatore licenziati dopo l'assoluzione per il caso doping

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Giacomo Naldi e Umberto Ferrara non faranno più parte dello staff del numero uno del  tennis mondiale. La decisione comunicata tre giorni dopo la notizia della positività al Clostebol, dovuta proprio a una leggerezza di Naldi. Jannik ai giornalisti: "Un solievo che sia finita, non ho fatto nulla di male"

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Giacomo Naldi e Umberto Ferrara, rispettivamente fisioterapista e preparatore atletico di Jannik Sinner, non lavoreranno più nello staff del numero uno del  tennis mondiale. La comunicazione ai due è stata data nel pomeriggio di oggi, a distanza di tre giorni dalla notizia che l'azzurro era risultato positivo a una quantità infinitesimale di Clostebol durante lo scorso torneo di Indian Wells. Sinner era stato scagionato dall'Itia (International Tennis Integrity Agency) per assenza di dolo. La contaminazione, infatti, era avvenuta durante un massaggio operato su Sinner da Naldi, che aveva una ferita a un dito e che aveva curato con una pomata acquistata da Ferrara. 

Sinner ai giornalisti: "Sono sollevato, non ho fatto nulla di male"

Intanto, sono arrivate le prime parole in conferenza stampa di Sinner a commento della vicenda. "Non è certo la vigilia ideale per uno Slam, ma so che non ho fatto niente di male. Ho già giocato con questo nella testa e non è andata male. È un sollievo essere stato assolto, cercherò di fare il meglio in questo torneo", ha detto l'altoatesino ai giornalisti alla vigilia dello Us Open. "È stato un processo lungo, ho dovuto farci i conti per mesi. Ho dovuto prendere decisioni difficili in base all'esito. Ci sono date che devi rispettare durante il procedimento, non puoi decidere quando la notizia viene fuori e quando no. Felice che sia finita, è un sollievo per me per il mio team".

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"Con Naldi e Ferrara abbiamo fatto un lavoro incredibile"

"Chiaramente per questo motivo la preparazione per lo Us Open non è stata la migliore", ha aggiunto ancora Sinner, confermando che Ferrara e Naldi non fanno più parte del team. "Per prima cosa voglio dire che hanno avuto un ruolo notevole nella mia carriera. Abbiamo lavorato insieme due anni, abbiamo fatto un lavoro incredibile insieme, con grandi successi. Ora per via di questi errori non sento più la fiducia per continuare con loro". Tornando sul processo, Sinner ha ricostruito ancora una volta la storia. "Quando siamo stati informati della positività, la prima cosa che abbiamo fatto è stata provare a capire quale fosse la sostanza. Abbiamo chiesto a Umberto, perché è quello che conosce bene queste cose. Ha capito subito che si trattava del suo spray, e come era finito nel mio organismo. Ha spiegato tutto subito ai giudici, per questo ho potuto continuare a giocare. Naturalmente dietro le quinte dovevamo anche cercare di capire cosa sarebbe potuto succedere in futuro ma se ho potuto giocare è stato perché hanno creduto in me, in noi". Certo, ha aggiunto, "ero preoccupato perché era la prima volta che mi succedeva, e spero che sia l'ultima. C'è anche da considerare la concentrazione, 0.000000001, ci sono tanti zeri prima di arrivare all'uno. Ma ero preoccupato perché metto sempre molta attenzione a queste cose, sono attento, corretto in campo". Sinner ha parlato anche delle possibili conseguenze dal punto di vista della reputazione e dell'immagine che possono derivare da questa vicenda. "Ho continuato a giocare perché so di non aver fatto niente di male, di essere sempre stato un giocatore pulito. Chiaramente questa notizia può cambiare qualcosa ma chiunque mi conosca bene sa che non farei mai qualcosa contro le regole. Rimane un momento molto duro per me e per il mio team. Qui capisco anche chi sono i miei amici e chi no. Per la reputazione vedremo, non è una cosa che posso controllare".