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Cori razzisti verso Maignan: "Udinese complice, parlava solo di interruzione partita"

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Il portiere rossonero: "Complici gli spettatori che erano sugli spalti che hanno visto tutto, sentito tutto ma hanno deciso di tacere". Pioli: "Gli ignoranti restino a casa". Anche la politica commenta la vicenda, dal vicepremier Matteo Salvini - che parla di "cori vergognosi" - al ministro dello Sport Abodi: "Chi sbaglia ne risponda". Tajani: "Il razzismo è da cretini". Verso apertura fascicolo in procura a Udine

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Dura presa di posizione di Mike Maignan per gli insulti razzisti che gli sono stati rivolti ieri, 20 gennaio, durante il match Udinese-Milan - poi sospeso per qualche minuto - da alcuni tifosi della squadra friulana. "È un sistema che deve assumersi la responsabilità: gli autori di questi atti perché è facile agire in gruppo, nell'anonimato di una tribuna; gli spettatori che erano sugli spalti che hanno visto tutto, sentito tutto ma hanno deciso di tacere, siete complici; l'Udinese che parlava solo di interruzione della partita, come se niente fosse, sei complice; le autorità e il procuratore, con tutto quello che sta succedendo, se non faranno nulla, saranno complici anche loro", dichiara il portiere rossonero. A Sky Sport aveva detto di aver sentito, ancora una volta, "versi di scimmia rivolti a me". Intanto, oltre alle condanne del mondo del calcio - dalla Figc alla Fifa e all'Associazione italiana calciatori - anche la politica ha preso parte al dibattito. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha definito "vergognosi" i cori, augurandosi "che chi di competenza intervenga". Mentre il ministro degli Esteri Tajani ha commentato: "Maignan ha fatto bene, il razzismo è da cretini". Ora sono scattate le indagini: il questore di Udine, Alfredo D'Agostino, ha fatto sapere che Digos e reparti specializzati sono al lavoro per individuare i responsabili.

Maignan: "È una lotta dura ma vinceremo"

"Non è stato attaccato il giocatore. È l'uomo. Il padre di famiglia. Non è la prima volta che mi succede - scrive Maignan in un lungo post sui suoi profili social - e non sono il primo a cui succede. Abbiamo fatto annunci, campagne pubblicitarie, protocolli e non è cambiato nulla". E ancora: "Non sono una vittima, e voglio dire grazie alla mia società il Milan, ai miei compagni, all'arbitro e ai giocatori dell'Udinese, e a tutti coloro che mi hanno inviato messaggi, chiamato, supportato in privato e in pubblico. Non riesco a rispondere a tutti ma vi vedo e siamo insieme. È una lotta dura, ci vorrà tempo e coraggio ma è una lotta che vinceremo".

L'Udinese condanna "ogni atto di razzismo e violenza"

L’Udinese ha subito preso le distanze da quanto successo: "Se ci sono state delle persone che hanno fatto un gesto o detto delle parole chiaramente verranno punite. Nessuno di noi tollera forme di razzismo, il club in primis", ha detto il responsabile dell'area tecnica della squadra, Federico Balzaretti. Poi è arrivata una nota ufficiale del club friulano.  "Udinese Calcio - si legge - è profondamente dispiaciuta e condanna ogni atto di razzismo e violenza. Riaffermiamo la nostra avversione a qualsiasi forma di discriminazione ed esprimiamo la nostra profonda solidarietà al giocatore del Milan Mike Maignan alla luce del deplorevole episodio avvenuto sabato nel nostro stadio". La squadra fa sapere che "collaborerà con tutte le autorità inquirenti per garantire l'immediato chiarimento dell'accaduto, con l'obiettivo di adottare ogni misura necessaria per punire i responsabili. Come Club, continueremo a lavorare diligentemente, come abbiamo sempre fatto, per promuovere la diversità e l'integrazione di tutte le etnie, culture e lingue tra i nostri giocatori, lo staff, la città ed una tifoseria che ha sempre dimostrato correttezza".

Maresca: "Che dolore quei buu beceri"

Intanto anche Fabio Maresca, l'arbitro che ha interrotto Udinese-Milan, è tornato sulla vicenda: "Mi sono comportato da fratello maggiore, ho provato sincero dispiacere per Maignan che era chiaramente colpito sul piano emotivo: che disagio ho provato per quei buu beceri...".

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Infantino: "Divieto d'accesso allo stadio per i tifosi che insultano"

Su quanto successo è intervenuto anche il presidente della Fifa Gianni Infantino, che definisce "totalmente ripugnanti e del tutto inaccettabili" gli insulti a Maignan (ma ricorda anche quanto successo a Sheffield lo scorso settembre, quando vittima di razzismo era stato Wes Foderingham). Poi va oltre, chiedendo il divieto d'accesso allo stadio per i tifosi che lanciano insulti "abominevoli". Sui suoi social scrive: "Non c'è posto per il razzismo né per altre forme di discriminazione, nel calcio così come nella società. I giocatori interessati da quanto accaduto sabato hanno il mio pieno supporto. È necessario che tutte le parti interessate agiscano, a partire dall'istruzione nelle scuole, affinché le future generazioni comprendano che questo non è parte del calcio né della società".

Pioli: “Gli ignoranti restino a casa”

Anche Pioli ha espresso tutto il suo disappunto per la vicenda. "Sono dispiaciuto tantissimo per lui che è stato colpito in prima persona. È una persona così rispettosa, corretta. Sono molto fiero di allenare un ragazzo come Mike Maignan. Sono situazioni che non devono più succedere ed è giusto che gli ignoranti restino a casa e non vengano più allo stadio", ha detto al termine del match.

Gravina: “Nel calcio non c’è posto per il razzismo”

Dello stesso avviso il presidente della Figc, Gabriele Gravina che, dopo aver ribadito che “nel calcio non c’è posto per il razzismo", ha condannato “duramente quanto accaduto a Udine”, appoggiando la scelta dell’arbitro di sospendere la gara: “Non si deve giocare per forza quando accadono questi comportamenti vergognosi”.

Abodi: "Chi sbaglia ne risponda"

Condanna l'episodio anche il ministro per lo Sport e per i Giovani, Andrea Abodi. "Il mio, il nostro no al razzismo non può, non deve, non vuole avere il colore di una maglia o della pelle, non riguarda una religione o un popolo o una città: vale sempre e ovunque ! Come il rispetto: sempre e ovunque ! E chi sbaglia ne deve rispondere. Le nostre scuse a Mike Maignan", ha scritto su X.

 

Verso apertura fascicolo in procura a Udine

Intanto accertamenti di Polizia sono già in corso da ieri sera per verificare le responsabilità. Come ha anticipato il procuratore capo di Udine, Massimo Lia,

non appena gli atti saranno trasmessi alla magistratura, nei prossimi giorni, a partire da domani, verrà aperto un fascicolo.

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