Schumacher, Jean Todt a L'Equipe: "C'è ma non è più quello di prima"

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Lo ha raccontato alla testata sportiva francese l'ex Team Principal della Ferrari, per un decennio a stretto contatto con il campione tedesco in F1, vittima di un grave incidente nel 2013. "Oggi è diverso ed è magnificamente sostenuto da sua moglie e dai suoi figli che lo proteggono. La sua vita è diversa e ho il privilegio di poter condividere alcuni momenti insieme a lui", ha detto

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Dieci anni fa, il 29 dicembre 2013, la vita di Michael Schumacher venne sconvolta, a causa di un incidente sugli sci a Méribel, in Francia. Vittima di un trauma cranico e di un'emorragia cerebrale, poi caduto in coma, il campione tedesco della Formula 1 aveva lasciato l'ospedale di Grenoble nel giugno del 2014 per poi essere trasferito in un centro ospedaliero a Losanna, in Svizzera. Da lì l’ultimo spostamento, nella sua casa di Gland, amorevolmente protetto dalla famiglia che, negli anni, ha voluto mantenere il più assoluto riserbo sul suo stato di salute. Pochissime persone hanno potuto vedere l’ex campione della Ferrari dopo l’incidente e, tra queste, Jean Todt, il 77enne manager francese ex Team Principal della scuderia di Maranello che ha rilasciato un’intervista a L’Equipe per raccontare qualche dettaglio più sulle condizioni di Schumacher.

"Non è più il Michael che ricordano tutti"

“Se Michael mi manca? No, posso dire che mi manca. Ho condiviso con lui molti momenti e sono onorato di poterlo fare ancora. Non mi manca perché lui, alla fine, c’è”. Certo, ha sottolineato Todt, “non è il Michael di prima, quello che tutti ricordano ai tempi della F1. Oggi è diverso ed è magnificamente sostenuto da sua moglie e dai suoi figli che lo proteggono. La sua vita è diversa e ho il privilegio di poter condividere alcuni momenti insieme a lui. Questo è tutto quello che c'è da dire”, ha raccontato. 

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