Caso scommesse, Procura acquisirà chat dei calciatori: cosa può succedere questa settimana

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Secondo quanto si apprende, gli interrogatori dei tre indagati - Fagioli, Tonali e Zaniolo - in Procura a Torino non sono imminenti: le copie forensi dei cellulari dei giocatori verranno acquisite presumibilmente nei prossimi giorni, con le convocazioni apposite dei legali, e soltanto dopo servirà eventualmente procedere con quelle per sentirli di persona

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Rimane alta l’attenzione sul caso scommesse che al momento vede indagati lo juventino Nicolò Fagioli, Nicolò Zaniolo, ex attaccante della Roma e ora all'Aston Villa, e Sandro Tonali, ex milanista oggi al Newcastle. "Però - fa presente un investigatore - bisogna distinguere: scommettere su una piattaforma illegale è reato, sperperare i propri soldi al casinò o su un sito autorizzato non lo è". Non c'è tra gli indagati invece Nicola Zalewski, terzino polacco della Roma, chiamato in causa da Fabrizio Corona nelle sue rivelazioni via social sulla vicenda. Proprio Corona ha annunciato nuove dichiarazioni per martedì sera, dopo il match dell'Italia contro l'Inghilterra. Secondo quanto si apprende gli interrogatori in Procura a Torino non sono imminenti: le copie forensi dei cellulari dei giocatori verranno acquisite presumibilmente questa settimana, con le convocazioni apposite dei legali, e soltanto dopo servirà eventualmente procedere con quelle per sentirli di persona. Al vaglio dei magistrati le chat, da cui potrebbero emergere elementi utili all'indagine. Stamattina uno degli avvocati di Tonali si è presentato al Palazzo di giustizia di Torino dal pubblico ministero che si occupa dell'inchiesta sulle scommesse per un incontro informale che è servito solo per prendere contatto, mentre la procuratrice reggente, Enrica Gabetta, il pubblico ministero che si occupa dell'indagine, dirigenti e investigatori della squadra mobile della questura si sono incontrati per fare il punto della situazione in una riunione che è stata definita "di aggiornamento".

Cosa rischiano gli indagati

I tre giocatori indagati potrebbero essere chiamati a rispondere solo di esercizio abusivo di attività di gioco e di scommessa, reato previsto dalla legge 401 del 1989, punito con un'ammenda e l'arresto fino a tre mesi, ma con la possibilità di uscire dal processo versando una somma a titolo di oblazione. In sostanza hanno scommesso nei siti sbagliati, illeciti. Il rischio per le carriere sportive invece è tangibile, specialmente se l'indagine condotta dalla procura federale dovesse portare all'accertamento della violazione dell'art. 24 del Codice di giustizia sportiva, che si occupa del "divieto di scommesse e obbligo di denuncia", e al comma 3 parla di una squalifica non inferiore ai tre anni (può arrivare fino alla radiazione), che con patteggiamento o collaborazione alle indagini può ridurre la pena da un terzo fino a oltre il 50%. Il Codice va oltre, obbliga i professionisti a informare subito la Procura della Figc se si viene a sapere di scommesse di altri, singoli o società. È il caso della Juve: il club ha già reso noto di avere informato la Figc, non appena saputo dell'eventuale coinvolgimento di Fagioli: "Siamo dispiaciuti per lui, noi ci siamo subito attivati con la Procura federale. Non servirà solo punire il ragazzo, ma serve rieducare il sistema", dice il suo direttore sportivo, Cristiano Giuntoli. Dopo l'audizione di Nicolò Fagioli davanti al procuratore federale, Giuseppe Chiné, i prossimi a essere ascoltati potrebbero essere Tonali e Zaniolo (nonostante a quest'ultimo non sia stato ancora notificato nulla da quanto fa sapere il legale dell'ex giallorosso).

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Il caso Fagioli

Quello che non si può escludere è che entro la fine della stessa settimana possano esserci novità importanti sul fronte Fagioli, il fascicolo che è indubbiamente più avanti rispetto agli altri avendoci Chiné iniziato già a lavorare da tempo. La strategia dei legali e della Procura, che sembra molto ben avviata alla conclusione, può condurre a un patteggiamento precedente all'atto di chiusura dell'indagine, per una mossa che prevederebbe una riduzione della pena del 50%. Qualora invece l'accordo tra le parti arrivasse solo dopo l'eventuale deferimento allora lo sconto sarebbe di un terzo, ma c'è fiducia affinché la prima soluzione vada a compimento già entro i prossimi sette giorni.

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"È stata una grave leggerezza da parte di questi ragazzi che sono entrati in questo sistema e devono essere curati. A livello scientifico la ludopatia è una malattia", ha detto Carlo Ancelotti, allenatore del Real Madrid, ospite di Radio Anch'io Sport. "Detto questo, per me è una leggerezza individuale, ma coinvolgere tutto il calcio italiano mi sembra un po' esagerato. La giustizia farà il suo corso, a me sembra una leggerezza di ragazzi che hanno infranto una regola sportiva abbastanza chiara: non si può scommettere. Per chi fa questo lavoro, è molto chiaro. Si viene avvisati prima di ogni stagione in tutti i paesi che è un gioco proibito". "La responsabilità che hanno oggi i giovani calciatori è diversa da quello che avevo io - aggiunge - Adesso il giovane calciatore ha dietro di sé tutta una struttura tra familiari e agenti che gestisce la carriera. Per tutti loro la responsabilità aumenta. Comunque la maggior parte di loro è composta da ragazzi seri, professionali, che sanno bene quali sono le regole da rispettare".

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