Dopo il pareggio contro la Macedonia del Nord, domani gli Azzurri sfidano a San Siro la nazionale ucraina in un match decisivo per la qualificazione agli Europei 2024. Il ct dell'Italia ha confermato tra i pali il portiere del Psg, colpevole per molti, sul gol subito a Skopje
"Donnarumma sarà titolare". Lo ha precisato Luciano Spalletti nella conferenza stampa alla vigilia della sfida con l'Ucraina a San Siro a Milano, valida per le qualificazioni agli Europei di calcio del 2024. Il portiere italiano del Psg era stato criticato dopo il gol incassato in Macedonia. "Il ruolo del portiere paga sempre carissimo -afferma il ct della Nazionale di calcio - Poi a lui non viene perdonata un'altra cosa: di essere un ragazzo prodigio. Noi tutti, per emergere, abbiamo dovuto sudare. E quando qualcuno brucia le tappe, viene aspettato al varco. È abbastanza normale che possano venire errori, se di errori vogliamo parlare. Ma bisogna avere rispetto per il talento, quando ti viene donato, e curarlo con professionalità. Altrimenti diventa presunzione".
"Tutte da dentro o fuori"
"Per noi tutte le partite sono da dentro o fuori, perché in campo dobbiamo andare sempre per vincere, per ornorare la splendida storia che ci è stata consegnata da tanti campioni azzurri", aggiunge il ct della Nazionale azzurra. "Dopo il pari in Macedonia, i ragazzi erano dispiaciutissimi per il risultato e anche un po' anche per la prestazione. Abbiamo analizzato quella partita, trovando anche qualche scusante, come il campo", ha aggiunto Spalletti.
"Verratti e Bonucci non hanno detto no"
Luciano Spalletti poi sorride quando gli viene chiesta conferma del possibile no ricevuto da Verratti che, secondo la stampa francese, avrebbe detto posto un veto alla Nazionale: "Ho chiamato diverse persone", risponde Spalletti. "Tra cui lui. La mia telefonata gli ha fatto piacere. Pur con le difficoltà di giocare lontano, voleva essere d'aiuto. Così come Bonucci. Così come tutti con quelli con cui ho parlato", aggiunge il ct azzurro. "Ho tentato di parlare con diversi allenatori: con qualcuno mi è riuscito, con qualcuno no, ma magari non conoscevano il mio numero. Si vorrebbe fare una gestione il più corretta possibile, c'è un progetto da portare avanti. E la prima cosa è qualificarsi".