Mondiali atletica, Jacobs fuori da finale 100 metri. Palmisano bronzo nella 20 km marcia

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L’oro olimpico a Tokyo 2020 non ottiene il pass per la finale dei 100 metri ai Mondiali in corso a Budapest: il tempo di 10’’05, il suo primato stagionale, gli vale solo il quinto piazzamento in semifinale. Terzo posto invece per la marciatrice di Mottola, che nella 20 km donne disputa un’ottima gara finendo dietro alla spagnola Lopez e all’australiana Montag. Iapichino quinta nella finale del salto in lungo

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Ad un passo dalla finale. Marcell Jacobs segna il suo primato stagionale nei 100 metri ai Mondiali di atletica a Budapest, ma non basta per entrare in finale. L’italiano, campione olimpico a Tokyo, nella semifinale ha fermato il cronometro a 10’’05: è il quinto miglior tempo, che però non gli permette di sperare nemmeno in un eventuale ripescaggio in finale. Decisamente meglio è andata ad Antonella Palmisano: la marciatrice di Mottola ha ottenuto la medaglia di bronzo nella 20 km di marcia donne con un tempo di 1h27’26”. Un risultato incredibile se si pensa che la tarantina ha partecipato quest’anno soltanto a due gare, la 10 km di Madrid, dello scorso 20 aprile, e la coppa Europa a squadre di Podebrady, tenutasi il 21 maggio.

La delusione di Jacobs

L’atletica italiana aspettava con ansia le semifinali dell'oro olimpico Jacobs, che ha disputato una gara certamente di livello, con una corsa più sciolta che di forza, ma che comunque lo ha lasciato lontano dai migliori. Infatti, a vincere la batteria delle semifinali è stato lo statunitense Lyles (9”87), davanti al sorprendente giapponese Sani Brown (9”97) e al keniano Omanyala (10”01), che ha registrato il primo tempo utile tra i possibili ripescati per la finale. Davanti a Jacobs, poi, si è piazzato anche il britannico Amo-Dadzie, che ha fermato il tempo in 10”03, e che quindi ha reso impossibile l’accesso dell'atleta delle Fiamme Oro alle finali. “È andata meglio di ieri ma sapevo che non sarebbe stato facile. Mi manca gareggiare, potevo stare a casa da questo Mondiale ma ho deciso di metterci la faccia. Non ho paura di essere sconfitto. So che questo non è il mio livello ma ho dato tutto quello che potevo dare. Ora ho un grandissimo impegno con la staffetta”, ha dichiarato Jacobs al termine della gara. "Se penso di essere rimasto fuori dalla finale per soli 4 centesimi, un po' mi girano...", ha poi aggiunto.

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La gioia di Palmisano

Di tenore opposto le dichiarazioni di Antonella Palmisano. “Quello che conta è la testa: ho imparato in questi due anni a vedere tutto il bello che c’è intorno a me, senza concentrami sui problemi. Ora so che posso andare avanti al meglio, il prossimo appuntamento è con l’Olimpiade, c’è Parigi dietro l’angolo”, ha raccontato a caldo dopo il bronzo l'atleta, che veniva da un ultimo anno difficile, segnato da un'operazione chirurgica lo scorso 29 settembre. Eppure, nonostante fosse meno preparata delle sue avversarie, Palmisano ha usato la testa durante tutto il percorso: mantenendosi prima nel gruppo al comandodi 8 atlete fino al 10° chilometro, poi rimettendosi subito in marcia dopo una caduta. Al chilometro 16 è andata via la spagnola Maria Perez, la grande favorita che ha vinto in 1h26’51”, staccando in modo netto l’australiana Jemima Montag, medaglia d’argento in 1h27’16”. Palmisano si è presentata al traguardo praticamente in solitaria, con un ritardo dalla Montag di soli dieci secondi ma lasciando indietro le spagnole Morejon e Gonzalez. Una rivincita per la campionessa di Mottola, che lo scorso anno non ha potuto gareggiare ai Mondiali di Eugene e agli Europei di Monaco di Baviera.

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Iapichino quinta

Delusione anche per Larissa Iapichino, che arriva quinta nella finale del salto in lungo donne. L'azzurra ha ottenuto il piazzamento con la misura di 6.82, arrivata con il sesto e ultimo salto a disposizione. A vincere l'oro è stata la serba Ivana Vuleta (7.14), che è andata a consolare l'azzurra, in lacrime per aver mancato il podio, dove sono salite anche l'americana Tara Davis Woodhall (6.91) e la romena Alina Rotaru (6.88). Una gara difficile per Iapichino, che ha collezionato tre salti nulli su sei: "So che errare è umano, ma questa era l'unica gara che non dovevo sbagliare. E invece ho voluto strafare: forse l'inesperienza, forse l'adrenalina. Tutto l'anno ho fatto gare giuste, poi arriva quella che vorresti fosse perfetta, ed è proprio quella che sbagli...", ha dichiarato a fine gata, dopo la strigliata del papà allenatore Gianni Iapichino, in diretta tv mondiale. "Lui sa come darmi la scossa: e poi noi abbiamo questo rapporto. I nostri confronti sono sempre accesi, anche fuori dalle gare. Ripeto: oggi ho sbagliato io", ha concluso l'azzurra.

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