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Calcio, Buffon nuovo capo delegazione della Nazionale azzurra dopo il ritiro

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©Ansa

L'ex portiere di Parma e Juventus annuncia di avere accettato la proposta del presidente della Figc Gravina. Raccoglierà l'eredità di altre icone come Riva e Vialli. "Torno in Nazionale perché quel bambino che trent'anni fa varcava per la prima volta il cancello di Coverciano ha ancora voglia di sognare e di vivere questo sogno insieme ai tifosi italiani. La Nazionale viene prima di tutto"

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A pochi giorni dall'annuncio del ritiro dal calcio giocato, Gigi Buffon svela quale sarà il suo futuro, dando conferma alle indiscrezione circolate nelle scorse ore che lo vedevano vicinissimo a un incarico per la Federcalcio. L'ex portiere di Parma e Juventus sarà, infatti, il nuovo capo delegazione della Nazionale azzurra di Roberto Mancini, ruolo appartenuto in passato ad altre icone del calcio italiano come Gianluca Vialli e Gigi Riva. È stato lo stesso Buffon a comunicare di avere accettato il ruolo offertogli dal presidente della Figc, Gabriele Gravina.

"La Nazionale viene prima di tutto"

"Torno in Nazionale perché quel bambino che trent'anni fa varcava per la prima volta il cancello di Coverciano ha ancora voglia di sognare e di vivere questo sogno insieme ai tifosi italiani. La Nazionale viene prima di tutto", ha dichiarato Buffon, nella nota pubblicata dalla Federazione in cui è stata ufficializzata la nomina a capo delegazione azzurro dell'ex portiere. "È un grande giorno per la Nazionale italiana", sono state le parole di Gravina, "perché Gigi torna a casa. Buffon è un'icona del nostro calcio e una persona speciale".

"Sarò da subito a disposizione di Mancini"

"Niente mi avrebbe impedito di tornare a casa", ha aggiunto Buffon. " La maglia azzurra è sempre stata parte della mia vita: l'ho indossata con orgoglio e onorata con impegno, mi ha regalato emozioni uniche, ho pianto quando abbiamo vinto il Mondiale e quando non siamo riusciti a qualificarci. Ho avuto il privilegio di poter essere l'unico portiere in 113 anni a poter vestire l'Azzurro, oltre ai vari colori delle maglie da portiere ed è stato un omaggio che ho apprezzato moltissimo". "Mi metterò subito a disposizione di Roberto Mancini e del gruppo" - ha spiegato ancora il nuovo capo delgazione - "entrando in punta di piedi, perché ho sempre pensato che in Nazionale non contano le medaglie che hai sul petto, ma l'impegno, il sacrificio, la disponibilità verso i compagni e lo staff che sei disposto a mettere giorno per giorno. E queste caratteristiche mi appartengono da sempre e mi accompagneranno anche fuori dal campo. Essere al posto che è stato per anni di Gigi Riva, un esempio come uomo e come calciatore, è un onore e oggi sarà la prima persona con cui parlerò per avere da lui qualche suggerimento. Poi ovviamente sentirò anche il ct con il quale ci vedremo appena possibile. Anche se mi ha segnato il gol più bello della sua carriera, o quasi, a Parma (Parma-Lazio, 17 gennaio '99, il gol di tacco per il momentaneo 1-2, poi sarà 1-3 ndr), ma l'ho già perdonato, sono una persona di grandi sentimenti!"

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