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Tour de France 2023: tappe, percorso e altimetria. Partenza da Bilbao

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L'edizione di quest'anno presenta un profilo particolarmente duro e favorevole agli scalatori. Sono quasi 56mila i metri di dislivello, con l'attraversamento di cinque massicci e un numero record di 30 passi da superare

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Al via oggi la 110a edizione del Tour de France, che si apre a Bilbao. La Grande Boucle parte dall'estero per la 25esima volta nella sua storia e per la seconda volta dai Paesi Baschi dopo San Sebastián nel 1992. Dopo due tappe in Spagna, il gruppo farà rotta per la Francia lunedì per un arrivo a Bayonne. Nel 2022 la partenza era stata a Copenaghen e nel 2024 sarà a Firenze.

Il percorso

Il Tour 2023 presenta un profilo particolarmente duro e favorevole agli scalatori. Sono quasi 56mila i metri di dislivello, con l'attraversamento di cinque massicci e un numero record di 30 passi da superare. Dopo i Pirenei, domenica 9 luglio si arriverà alla cima del Puy de Dôme, che ritorna sulla mappa del Tour dopo 35 anni di assenza. La corsa passerà poi per il Giura, le Alpi, con in particolare la tappa regina verso Courchevel passando per il Col de la Loze (2.304 m), e i Vosgi, alla vigilia dell'arrivo a Parigi il 23 luglio. Tra Bilbao e la capitale francese 3.305,6 chilometri di percorso divisi in 21 tappe. Tra queste, solo una a cronometro individuale (Passy-Combloux). Otto tappe di pianura, quattro tappe accidentate e otto tappe di montagna con quattro arrivi in quota (Cauterets-Cambasque, Puy de Dôme, Grand Colombier e Saint-Gervais Mont-Blanc). Due i giorni di riposo (il 10 luglio a Clermont-Ferrand, il 17 luglio a Saint-Gervais Mont-Blanc).

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Il duello Pogacar - Vingegaard 

I due grandi favoriti, tra i 176 corridori delle 22 squadre al via, sono lo sloveno Tadej Pogacar e il danese Jonas Vingegarad. I pronostici continuano ad accreditare un duello per la vittoria finale, con poche possibilità di outsider. Chi arriverà per primo sul traguardo degli Champs Elysees riceverà in premio 500 mila euro. In gara, a parte Evenepoel , ci sono tutti i più forti corridori al mondo. E solo sette italiani, mai così pochi da 40 anni. Sarà dunque ancora più difficile interrompere la serie negativa di vittorie di tappa, zero lo scorso anno. A guidare la piccola pattuglia è Giulio Ciccone, scalatore e leader della Trek-Segafredo.

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