Procura Figc: "Riaprire processo plusvalenze su Juve e altri club"

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Proposta, ai sensi dell’art. 63 del Codice di Giustizia Sportiva della Figc, la revocazione della sentenza definitiva della giustizia sportiva sulle plusvalenze per 9 club (Juventus, Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara) e 52 dirigenti. In serata, la nota della Juve: "La Società potrà articolare le proprie difese nei termini previsti dal codice, confidando di poter ulteriormente dimostrare la correttezza del proprio operato"

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Si riapre il procedimento sportivo in merito al caso plusvalenze a carico di 9 società e di 52 dirigenti. La Procura della Federcalcio ha notificato alle parti interessate la richiesta di revocazione per la sentenza definitiva della giustizia sportiva sull'inchiesta plusvalenze. La riapertura dell'indagine riguarda la Juve e altre squadre, ed è stata chiesta sulla base dell'articolo 63 del codice di giustizia sportiva.

I club coinvolti, oltre alla Juve, sono Samporia, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara. Il ricorso riguarda anche 52 dirigenti delle medesime società e porterà alla richiesta di condanna alle sanzioni nel corso dell'udienza di discussione del ricorso di fronte alla Corte Federale di Appello. Ma la Procura, a seguito dell'acquisizione degli atti da Torino, ha avviato, nell'ambito di un nuovo procedimento, un'attività di indagine di propria competenza nei confronti della Juve e di altre società "per ulteriori condotte disciplinarmente rilevanti". Nel procedimento conclusosi a maggio, la Procura aveva fatto richiesta di sanzionare le società coinvolte con maxi multe, senza penalizzazioni in classifica - pur previste dal cds -, e di infliggere lunghe inibizioni ai dirigenti. Per l'allora presidente bianconero, Andrea Agnelli, erano stato chiesti un anno di inibizione (e 800 mila euro di multa al club) e 16 mesi per l'ex ds, Fabio Paratici ma entrambi - oltre a tutti gli altri 'imputati' - avevano ottenuto il proscioglimento in primo grado e il respingimento del ricorso in appello. In seguito all'avviso di garanzia ad Agnelli e altri dirigenti bianconeri, era stata chiesta alla Procura di Torino l'acquisizione di nuovi atti dell'inchiesta per valutare se vi erano elementi per riaprire il processo. Cosa che è avvenuta, a norma dell'articolo 63 del cgs, coinvolgendo società citate nell'inchiesta penale come interessate dal domino plusvalenze, tra le quali non c'è il Napoli. Nel frattempo, la procura, dopo le dimissioni del Cda bianconero, aveva aperto un altro fascicolo sul capitolo dei contratti bianconeri, sempre legato all'inchiesta della procura torinese. La notizia della possibile revocazione è arrivata nel giorno in cui il nuovo dg, Maurizio Scanavino si è presentato a squadra e staff. "Ha detto poche parole ma significative. I programmi non cambiano e c'è la stessa ambizione di vincere", ha fatto sapere il tecnico bianconero, Massimiliano Allegri, dopo il successo in amichevole contro il Rijeka allo Stadium a porte chiuse. 

Il comunicato della Juventus

In serata è arrivata anche la nota della Juventus che spiega di aver ricevuto questa sera, unitamente ad altre 8 società di calcio italiane e relativi soggetti apicali all’epoca dei fatti, dalla Procura Federale presso la F.I.G.C. una “impugnazione per revocazione parziale, ex art. 63, del C.G.S., della decisione della Corte Federale di Appello, Sezioni Unite, n. 0089/CFA-2021-2022 del 27 maggio 2022, divenuta definitiva”. E aggiunge: "La Società potrà articolare le proprie difese nei termini previsti dal codice, confidando di poter ulteriormente dimostrare la correttezza del proprio operato, l’assenza di elementi nuovi sopravvenuti rilevanti per il giudizio rispetto alla decisione della Corte Federale di Appello e la carenza dei presupposti dell’impugnazione proposta".

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