Juve, inchiesta Prisma su plusvalenze resta a Torino: lo ha deciso la Cassazione

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Rigettata momentaneamente la richiesta da parte del Club di spostare il processo: sarà il GUP ora a decidere

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Rimane a Torino il processo sulle plusvalenze della Juventus, almeno per il momento. E’ quanto ha stabilito la Procura Generale della Cassazione, che ritiene inammissibile la richiesta fatta dai legali della squadra bianconera, i quali avevano chiesto lo spostamento presso il Tribunale di Milano o, in alternativa, presso quello di Roma. Questo perché la difesa sostiene che il reato di manipolazione borsistico, risulterebbe essere legato al capoluogo lombardo, sede appunto della Borsa. La richiesta per lo spostamento nella Capitale sarebbe invece legata al fatto che la diffusione delle informazioni contabili finite sotto inchiesta, sarebbe avvenuta tramite il portale di una società che ha sede legale a Roma.

La Cassazione ha sottolineato che "la richiesta di trasmissione degli atti ad un diverso pubblico ministero, sollevata dalla difesa, resta preclusa dal sopravvenuto radicarsi della competenza del giudice che procede innanzi a cui potrà essere sollevata la relativa eccezione", sarà quindi il giudice dell’udienza preliminare, che sarà fissata prossimamente, a decidere se la Juventus potrà essere processata in un altro tribunale o dovrà restare a Torino.

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