Mondiali Qatar: Inghilterra, Galles e altre 5 Nazionali rinunciano alla fascia OneLove

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La corrispondente da Londra Tiziana Prezzo

Nessuna manifestazione di solidarietà ai diritti Lgbtq+ da parte delle due formazioni in campo oggi a causa delle pressioni esercitate dalla Fifa

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LONDRA - I mondiali di calcio del Qatar  (QUI LO SPECIALE) cominciano con una sconfitta - prevedibile - a tavolino: quella per i diritti civili. Il tutto ancora prima del calcio di inizio della seconda giornata che vede in campo due squadre britanniche: Inghilterra e Galles  (IL LIVEBLOG).

Sotto pressioni e minacce da parte della Fifa, entrambe le squadre, infatti, hanno fatto marcia indietro e hanno deciso di non indossare la fascia  OneLove: i capitani delle due nazionali avrebbero potuto incorrere in un cartellino giallo.

Il comunicato congiunto di varie nazionali

"La Fifa è stata molto chiara nel dire che imporrà sanzioni sportive se i nostri capitani indosseranno le fasce al braccio sul campo di gioco. Come federazioni nazionali, non possiamo mettere i nostri giocatori in una posizione in cui potrebbero incorrere in sanzioni sportive, comprese le ammonizioni, quindi abbiamo chiesto ai capitani di non tentare di indossare la fascia al braccio durante le partite della Coppa del Mondo FIFA", si legge in una dichiarazione congiunta delle federazioni calcistiche di Inghilterra, Galles, alle quasi si sono aggiunte anche Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Svizzera.

Le squadre si sono dette pronte a "pagare le multe che normalmente si applicano alle violazioni del regolamento del kit", ma "non possono mettere i giocatori nella situazione di essere ammoniti o addirittura costretti a lasciare il campo di gioco - si legge ancora nel comunicato che prosegue: "Siamo molto frustrati dalla decisione, che riteniamo senza precedenti: abbiamo scritto alla FIFA a settembre per informarla del nostro desiderio di indossare la fascia OneLove per sostenere attivamente l'inclusione nel calcio, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta".

In Qatar le relazioni tra persone dello stesso sesso sono illegali, l'omosessualità un tabù assoluto punibile dalla legge. Più in generale il tema dei diritti civili e umani è enorme nel Paese del Golfo Persico.

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La posizione di Gianni Infantino

 Alla vigilia di Qatar-Ecuador, partita inaugurale dei Mondiali, il presidente della Fifa Gianni Infantino aveva difeso in conferenza stampa la scelta di affidare l'organizzazione all'Emirato, accusando vari sponsor di ipocrisia: "Tra le aziende occidentali qui presenti - aveva chiesto - quante si sono preoccupate dei diritti dei lavoratori migranti? Nessuna".

Gli incidenti mortali tra i lavoratori (stranieri) impegnati a costruire gli stadi sono stati, negli anni, numerosissimi. Come fatto notare da Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International "non c'è mai stata una ammissione di responsabilità attraverso certificati di morte chiari, con risarcimenti per le migliaia di lavoratori morti. Oggi che gli stadi sono finiti resta un problema aperto non solo per i lavoratori impegnati durante i Mondiali ma soprattutto per il futuro perché poi in quegli stadi e in quel Paese si svolgeranno nel 2023 i Giochi asiatici di calcio".

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Le tensioni tra Regno Unito e Iran

A proposito di diritti umani, il match Inghilterra-Iran ha sollevato negli ultimi giorni altre questioni, soprattutto da quando i servizi segreti di Sua Maestà hanno rivelato che Teheran si starebbe muovendo per eliminare giornalisti iraniani che vivono a Londra e che lavorano per l'emittente Iran International. Misure eccezionali sono state adottate per proteggere le persone che lavorano nella redazione. Da ormai oltre due mesi il regime degli Ayatollah deve affrontare un'ondata di proteste crescente nel Paese, seguite alla morte di una giovane ragazza curda uccisa dalla polizia morale per non aver adeguatamente indossato il velo. Oltre quattrocento manifestanti hanno già pagato con la vita la loro partecipazione alle proteste.

Meno spinosa la partita del Galles contro gli Stati Uniti nella partita serale.

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