Uefa, cambia il Fair play finanziario: arriva il salary cap all’europea

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Approvato il nuovo regolamento sulle licenze per club e la sostenibilità finanziaria: i club potranno fare perdite maggiori rispetto al passato - 60 milioni in tre anni - ma la spesa per stipendi e trasferimenti viene limitata al 70% delle entrate totali entro la stagione 2025/26. Ceferin: "Le violazioni comporteranno sanzioni pecuniarie e misure sportive"

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Stop al Financial fair play. Per cercare di salvare il calcio, l'Uefa adotta nuove regole finanziarie, magari meno stringenti nei numeri ma che incidono di più sulla gestione dei club, introducendo anche una sorta di salary cap all'europea. Le operazioni degli anni passati, la pandemia - che ha tagliato le entrate dei club per sette miliardi in un biennio - e i costi rimasti esorbitanti in stipendi e commissioni hanno portato sull'orlo del fallimento decine di società e il Ffp non era più adeguato. Così l'Esecutivo Uefa ha approvato a Nyon il nuovo regolamento sulle licenze per club e la sostenibilità finanziaria, che in generale consente ai club di fare perdite maggiori rispetto al passato ma limita la spesa per stipendi e trasferimenti.

Consentite perdite per 60 milioni di euro in tre anni

"L'obiettivo sostenibilità si raggiunge attraverso tre pilastri - ha spiegato il presidente Uefa, Aleksander Ceferin -: stabilità, solvibilità e controllo dei costi. La più grande innovazione è la regola sui costi di squadra, per migliorarne il controllo in relazione agli stipendi dei giocatori e alle spese di trasferimento". L'Uefa consentirà ai club di riportare perdite per 60 milioni di euro in tre anni rispetto ai 30 milioni precedenti, cifra che potrà salire fino a 90 milioni per un club "in buona salute finanziaria".

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Previste sanzioni pecuniarie e misure sportive

Tale allentamento pero sarà bilanciato dai nuovi massimali sui salari. In base alle leggi Ue e dei singoli Paesi non si può introdurre un salary cap come negli Usa, ma i club dovranno limitare la spesa per stipendi di giocatori e personale, per i trasferimenti e per gli agenti al 70% delle entrate totali entro la stagione 2025/26. Ci sarà quindi un approccio graduale della normativa, che entrerà in vigore da giugno, con il tetto che scenderà alla scadenza dei contratti attuali, in media di durata triennale: il 90% delle entrate del club nel 2023/24, l'80% nella stagione successiva per arrivare al 70% a regime. E, ha detto Ceferin, "le violazioni comporteranno sanzioni pecuniarie e misure sportive". Si prevedono penalizzazioni di punti nei gironi delle competizioni europee o retrocessioni dalla Champions alla Europa League, peraltro ancora da confermare, ma anche divieti di utilizzo o trasferimento di giocatori.

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