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Juve, guardia di Finanza nella sede, continuano le indagini: ecco cosa rischia il club

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Venerdì, a borse chiuse, militari del nucleo di polizia economico-finanziaria hanno perquisito le sedi della società bianconera. Sei gli indagati, dal presidente Andrea Agnelli all’ex responsabile dell'area sportiva Fabio Paratici. Le ipotesi di reato sono false comunicazioni sociali ed emissione di fatture per operazioni inesistenti di compravendita e plusvalenze. Accertamenti anche sui rapporti economici con Cristiano Ronaldo, che non risulta indagato. Il club: “Riteniamo di aver operato nel rispetto delle leggi”

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Continua l’inchiesta della procura di Torino e della guardia di Finanza sui conti della Juventus. Venerdì, a borse chiuse, i militari del nucleo di polizia economico-finanziaria hanno perquisito le sedi della società bianconera nel capoluogo piemontese e a Milano per recuperare carte relative alla gestione tra gli anni 2019 e 2021. Le ipotesi di reato sono false comunicazioni sociali ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Al centro dell’indagine ci sono la compravendita dei calciatori e la formazione dei bilanci. “Riteniamo di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme”, è il commento del club bianconero.

Le indagini della Procura

Gli indagati sono sei: il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved, l'ex responsabile dell'area sportiva Fabio Paratici, ora al Tottenham, l'attuale e l’ex Chief Corporate & Financial Officer Stefano Cerrato e Stefano Bertola, e l'ex dirigente finanziario Marco Re. È indagata anche la Juventus, nella veste di persona giuridica. Al vaglio degli investigatori, in quella che è stata chiamata in codice "operazione Prisma", ci sono i trasferimenti di alcuni calciatori e le prestazioni rese dagli intermediari nel corso delle transazioni. Dell'iniziativa delle Fiamme Gialle, scattata al termine delle contrattazioni settimanali della Borsa - la Juventus è una società quotata nell'ambito del mercato Euronext Milan, l'ex Mercato telematico azionario - è stata data comunicazione alla Consob e alla procura federale della Figc. In procura il fascicolo è aperto dal maggio di quest'anno. Se ne occupa un pool di magistrati composto dai pm Ciro Santoriello, Marco Gianoglio e Mario Bendoni.

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Gli affari sospetti: accertamenti anche sui rapporti con CR7

A far scattare l’indagine sono stati alcuni affari che gli investigatori hanno trovato sospetti. Come riporta la Gazzetta dello sport, sotto la lente d’ingrandimento ci sarebbero la cessione di Pjanic al Barcellona per 60 milioni, l’acquisto di Pereira Da Silva (8 milioni), di Arthur (72 milioni) e Marques (8,2 milioni). Gli scambi hanno portato al club circa 50 milioni di plusvalenze. Ma non solo: alla base dell'indagine ci sono plusvalenze sospette per 282 milioni in tre anni, "connotate da valori fraudolentemente maggiorati". Ci sono accertamenti anche sui rapporti economici con Cristiano Ronaldo. Il calciatore non risulta indagato. I militari però hanno ricevuto dai magistrati l'incarico di cercare "documenti e scritture private" relative al contratto e alle retribuzioni arretrate.

Cosa rischia il club

Dal punto di vista dei codici sportivi, la Juventus rischia una multa o una lieve penalizzazione. Sempre secondo la Gazzetta dello sport, bisognerà vedere anche quali elementi si aggiungeranno dal punto di vista dell’indagine penale. Spesso la giustizia sportiva aspetta gli esiti delle indagini ordinarie prima di procedere, ma dato che la Figc era già al corrente della situazione potrebbe decidere di muoversi autonomamente.

“Riteniamo di aver operato nel rispetto delle leggi”

In serata è arrivato un commento del club bianconero sulla vicenda: “Come doveroso, Juventus sta collaborando con gli inquirenti e con la Consob e confida di chiarire ogni aspetto di interesse degli stessi, ritenendo di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità ai principi contabili e in linea con la prassi internazionale della football industry e le condizioni di mercato". In relazione all'aumento di capitale da 400 milioni di euro, scrive ancora la società in una nota, la Juventus conferma la tempistica e l'avvio dell'offerta in opzione e della negoziazione dei diritti di opzione a partire dal 29 novembre 2021.