Olimpiadi invernali Pechino 2022: è arrivata la torcia olimpica 'Flying'

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La capitale cinese sarà la prima sede al mondo a ospitare sia i Giochi estivi (nel 2008) sia quelli invernali. Dal 4 al 20 febbraio, si sfideranno più di 2.900 atleti degli 85 Comitati nazionali. Non mancano, però, le proteste da parte degli attivisti per i diritti umani: già boicottata la cerimonia di accensione della fiamma ad Atene

La torcia olimpica ‘Flying’ è arrivata a Pechino. La capitale cinese sarà la sede dei Giochi invernali 2022 e per circa 100 giorni, fino alla cerimonia inaugurale, la fiamma sarà esposta al pubblico nella Torre Olimpica. Accesa lunedì ad Atene senza spettatori, è stata presentata oggi alla Torre Olimpica. Non mancano però le proteste e le richieste di sabotaggio da parte dei gruppi di attivisti per la tutela dei diritti umani.

La torcia olimpica Flying
La torcia olimpica Flying - ©Getty

L’arrivo a Pechino

È l’idrogeno ad alimentare la combustione di ‘Flying’. Sviluppata dalla China Aerospace science and technology Corporation, è progettata per resistere a tutte le condizioni atmosferiche. Il passaggio di mano simbolico della lanterna è avvenuto ieri: il presidente del Comitato ellenico, Spyros Kapralos, l’ha consegnata al vicepresidente del Comitato organizzatore dei prossimi Giochi, Yu Zaiqin, nello Stadio Panathinaiko. I Giochi invernali, che si terranno dal 4 al 20 febbraio 2022, ospiteranno circa 2.900 atleti. La capitale cinese diventerà così la prima sede al mondo a ospitare sia le competizioni olimpiche estive (nel 2008) sia quelle invernali. “Pechino scriverà la storia”, ha dichiarato Thomas Bach, presidente del Cio, “sarà un grande momento per unire il mondo nel segno della pace, della solidarietà e dell’amicizia”. I preparativi, però, stanno affrontando numerose difficoltà. Oltre a quelle dovute alle misure restrittive per contrastare la pandemia, si stanno moltiplicando le richieste di boicottaggio dell’intero evento.

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La cerimonia d’Atene

Lo stesso tradizionale rito di accensione della fiamma ad Atene ha dovuto fare i conti con alcuni gruppi di attivisti. Lunedì scorso, infatti, la cerimonia si è interrotta per l’intervento di alcuni manifestanti: “Questo è sportwashing”, ha detto Zumretay Arkin, advocacy manager del World Uighur Congress, il movimento che si oppone all’occupazione cinese del Turkestan, “non ci sono ragioni legittime per ospitare i Giochi durante un genocidio”. Nessuno ha quindi potuto assistere all’accensione della torica nella campagna ellenica dove un tempo sorgeva la città di Olimpia. In presenza delle autorità, tra cui anche Bach, l’attrice greca Xanthi Georgiou, vestita con il chitone, ha acceso la fiamma. 

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