Un software per limitare i danni al cervello. Secondo uno studio del 2019, i calciatori hanno maggiori possibilità di soffrire di malattie cerebrali perché costretti a colpire il pallone di testa troppe volte. La FA aveva già limitato questo gesto tecnico a 10 alla settimana, ma ora potrebbe esserci una svolta
Ogni disciplina sportiva ha i suoi ‘fondamentali’: quei gesti tecnici indispensabili da apprendere per poter gareggiare. Per quanto riguarda il calcio, sono cinque: passaggio, stop, dribbling, tiro in porta e colpo di testa. Da un paio d’anni ormai si discute, soprattutto in terra inglese, di ridurli a quattro eliminando l’ultimo della lista. Come riportato dalla stampa britannica, diversi club della Premier League e della Women’s Super League (campionato femminile britannico) stanno sperimentando un software di realtà aumentata in grado di allenare il quinto fondamentale senza entrare fisicamente in contatto con il pallone.
Player 22
Si chiama ‘Player 22’ ed è sviluppato dalla Rezzil: società informatica esperta nello sviluppo di tecniche di riabilitazione ad alta tecnologia per gli sportivi. Replicando il movimento tipico dello stacco del calciatore, riesce a restituire fedelmente l’esito del colpo di testa virtuale. In questo modo, i giocatori potranno allenare il processo di preparazione al tiro, senza subire le conseguenze degli impatti ripetuti sul pallone. Il software viene già utilizzato dai club di Premier come Arsenal, Manchester City e United.
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Lo studio sugli effetti cerebrali
La Football Association (la federazione calcistica inglese) aveva preso quest’estate una decisione che potrebbe aprire a una svolta storica nel calcio: i club non possono far eseguire più di 10 colpi di testa a ciascun giocatore a settimana. Una scelta che ha alla base uno studio del 2019. Condotto dallo specialista in lesioni cerebrali Willie Stewart, ha evidenziato come i calciatori abbiano maggiori possibilità di soffrire di malattie cerebrali neurodegenerative. Possibilità che nel caso delle donne aumentano ancora. A sostegno della testi di Stewart, sono emerse i mesi successivi alcune testimonianze da parte di ex calciatori come Terry Butcher o il Pallone d’Oro del ’64 Denis Law che dal tabloid inglese Indipendent ha accusato il colpo di testa di avergli “danneggiato il cervello”.