Mourinho, la presentazione del nuovo allenatore della Roma: “Qui perché progetto è chiaro”

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Il tecnico portoghese è stato presentato alla Terrazza Caffarelli, al Campidoglio. “Roma è una città bellissima, ma sono qui per lavorare”, ha detto il nuovo mister dei capitolini. “Non sono simpatico quando lavoro, ma difendo il club”, ha spiegato nella conferenza stampa

La Roma presenta il suo nuovo allenatore, José Mourinho. ”Sono qui per come la società ha parlato con me. Un progetto chiaro: non dimenticare mai il fantastico passato di questo club, costruire un futuro. È una situazione sostenibile nel futuro". Il nuovo tecnico, nella presentazione presso la Terrazza Caffarelli, al Campidoglio, ha detto che “Roma è una città bellissima, come simbolo e colori. Il nome Roma è una responsabilità. Però non sono qui in vacanza, per turismo. Sono qui per lavorare".

Mourinho: non sono simpatico quando lavoro, difendo club

"L'Italia per chi è innamorato di calcio e non è qui, manca. Io non sono una persona troppo simpatica quando lavoro. Io difendo però il mio club e ciò che avviene nello spogliatoio, resta lì”, ha proseguito il neo allenatore della Roma, rispondendo alle domande dei giornalisti.

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Mou: ”Prima di tutto grazie ai tifosi”

Mourinho ha esordito ringraziando i tifosi: "Voglio e devo ringraziare i tifosi perché la reazione al mio ingaggio è stata eccezionale, ho avuto subito questa sensazione di non aver fatto nulla per questo e mi sono sentito subito in debito perché l'accoglienza è stata emozionante e devo ringraziare i tifosi, poi devo ringraziare la fiducia del club, però il modo in cui i tifosi mi hanno ricevuto a Roma e prima è stato fantastico". Mou non ha voluto rispondere alla domanda sul futuro di Dzeko e su chi sarà il capitano: “Sarò un antipatico che non condivide con voi ciò che succede all’interno della squadra. Quella del capitano è una questione che la società e i giocatori devono sapere prima di voi".

La citazione di Marco Aurelio

"Sono qui perché sono vicino alla statua di Marco Aurelio. Nulla viene dal nulla e nulla ritorna nel nulla. Questo ha un significato che io penso sia molto simile a quello che ho sentito quando ho parlato con il club nelle persone di Dan e Ryan Fredkin”, ha detto Mourinho. “Loro hanno un progetto molto chiaro, non vogliono dimenticare il passato di questo club e vogliono costruire un futuro importante. Nel calcio la parola tempo a volte non esiste, in questo caso esiste ed è davvero fondamentale. La società non vuole successo oggi e problemi domani, ma un progetto sostenibile per il futuro e farà di tutto per riuscirci con passione. Questa è la ragione principale per cui sono qui. Ora è tempo di lavorare. Non sono qui solo per questa città perché non siamo qui in vacanza”.

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Mourinho: “Troppo facile promettere trofei”

"La prossima sfida è sempre la più importante della mia carriera: in questo caso è la Roma" ha detto José Mourinho nella conferenza stampa. Sugli obiettivi, invece, è molto pragmatico: "La prima partita ufficiale la vogliamo vincere, quando finiamo la prima penseremo alla seconda e agli altri obiettivi. I titoli non sono parole, è troppo facile da dire. Poteva essere una promessa troppo facile, ma la realtà un'altra. Noi parliamo di tempo e di lavoro. I titoli arriveranno - ha continuato Mourinho -. Quello che la proprietà vuole è arrivare in alto e rimanerci e questo è più difficile rispetto a un titolo estemporaneo". Poi una precisazione: "Non voglio la Roma di Mourinho, voglio la Roma dei romanisti. Non sono nessuno, sono solamente uno in più che insieme ai tanti all'interno del club lavorano per il club. La Roma di Mourinho non mi piace proprio". Lo Special One chiude dicendo: "Dove mi vedo tra tre anni? Festeggiando a Roma qualcosa".

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