È morto Fausto Gresini, l’annuncio del team: “Ci lascia dopo 2 mesi di lotta al Covid”

Sport
©Ansa

L’ex pilota di motociclismo e manager della scuderia che porta il suo nome si è spento a 60 anni. Era risultato positivo al coronavirus poco prima di Natale e a fine dicembre era stato ricoverato in ospedale a Bologna. Negli ultimi tempi le sue condizioni si erano aggravate per le complicanze legate al Covid

Fausto Gresini, ex campione di motociclismo e manager della scuderia che porta il suo nome, è morto. Ad annunciarlo è stato il Team Gresini: “La notizia che non avremmo mai voluto darvi e che siamo costretti a scrivere. Dopo due mesi di lotta al Covid, Fausto Gresini ci lascia con 60 anni appena compiuti. Ciao Fausto". Uno dei figli dell'ex pilota, Lorenzo, ha ripostato su Facebook il messaggio della Gresini Racing aggiungendo: "Bà! Ti amo immensamente!" (COVID-19: AGGIORNAMENTI - SPECIALE).

Fausto Gresini
©Ansa

Morto per le complicanze legate al Covid

Le condizioni di Gresini, risultato positivo al coronavirus poco prima di Natale e ricoverato da fine dicembre in ospedale prima a Imola e poi a Bologna, si erano aggravate negli ultimi tempi per le complicanze legate al Covid. In questi due mesi si sono alternate speranze di ripresa e improvvisi aggravamenti. "Tutta la Gresini Racing si stringe intorno alla famiglia, la moglie Nadia e i figli Lorenzo, Luca, Alice e Agnese e alle innumerevoli persone che hanno avuto l'occasione di conoscerlo e apprezzarlo", si legge in una nota del team.

fausto_gresini_carriera_hero

approfondimento

Fausto Gresini, la carriera nel motociclismo da pilota a team manager

Chi era Fausto Gresini

Fausto Gresini è stato uno dei personaggi più importanti e conosciuti del motociclismo italiano. L’ex pilota, nato il 23 gennaio 1961 a Imola, ha vinto tra l'altro due titoli mondiali nella classe 125 a metà degli anni Ottanta e ora guidava la scuderia di MotoGp che porta il suo nome. Il team ha trionfato in Moto3, 250, Moto2 e MotoE ed è ora presente in MotoGp con l'Aprilia. Correva per lui, con la Honda, Marco Simoncelli quando morì nel 2011 a Sepang.

La carriera

Gresini ha esordito nel motomondiale partecipando al Gp delle Nazioni del 1982, che non ha concluso a causa di un ritiro. Ha sempre gareggiato solo nella 125, vincendo il suo primo titolo mondiale nel 1985. L'anno seguente si è aggiudicato quattro Gp (in Spagna, Europa, Svezia e Germania) ma è stato superato - un suo grande rimpianto insieme a quello di non aver mai corso in 250 - di sole 12 lunghezze da Luca Cadalora, che si è laureato campione del mondo. La rivincita nel 1987, quando si è aggiudicato 10 delle 11 gare in calendario. Alla fine del 1988 ha divorziato dalla Garelli ed è passato all'Aprilia, poi alla Honda. Gli infortuni non lo hanno risparmiato, ma è arrivato altre due volte secondo in generale, nel 1991 dietro al compagno di squadra Capirossi e nel 1992. Ha annunciato il suo ritirò prima della stagione del 1995.

Il team

Nel 1997 è nato il team a suo nome, con sede a Faenza. Tra i piloti della sua scuderia, negli anni, Alex Barros, Tony Elias, Loris Capirossi, Marco Melandri, Sete Gibernau, Alex De Angelis, Jorge Martin, Matteo Ferrari. Vittorie, ma anche lutti: Daijiro Kato, morto a Suzuka nel 2003, poi Simoncelli. Del Sic, in una recente intervista, Gresini ha parlato come di "un vero guerriero, gli piaceva lottare, gli piaceva il corpo a corpo, non si tirava mai indietro. Godeva di queste cose, anche se prendeva la sportellata, non si arrabbiava, rideva. Diceva: 'Oh, l'ho presa, domani gliela do indietro'". Di se stesso, invece, diceva di sentirsi un "diversamente giovane, sempre all'attacco, sempre in prima linea, sempre con nuovi progetti. Sempre con qualche sogno nel cassetto. Dico sempre che quando in quel cassetto non ci sarà più nulla, dovrò cambiare mestiere". 

Sport: I più letti