Dopo l'omaggio nella Casa Rosada, la bara è stata portata lungo le strade della capitale argentina, circondata da fiumi di persone tra lacrime, cori e abbracci, fino al cimitero. Il campione è stato sepolto accanto ai suoi genitori, dopo una breve cerimonia privata. Nel pomeriggio tensione tra la folla radunata per salutare il grande calciatore e la polizia. In Argentina tre giorni di lutto nazionale. Il suo avvocato accusa: "Lasciato 12 ore senza cure". Anche la città partenopea in piazza per omaggiare il campione
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Maradona: assessore, poche settimane per intitolare stadio
"Poche settimane". E' questo il tempo indicato all'ANSA dall'assessore allo Sport del Comune di Napoli, Ciro Borriello, perché lo stadio della città' di Napoli diventi stadio 'Diego Armando Maradona'. L'amministrazione sta predisponendo una delibera di Giunta con cui esprime il proprio indirizzo politico affinché l'impianto di Fuorigrotta sia per sempre intitolato all'indimenticato numero 10 azzurro che è scomparso ieri a poche settimane dal suo 60esimo compleanno. Tutti gli uffici comunali da stamattina sono allertati e al lavoro per accelerare il più possibile i tempi e regalare alla città la gioia, pur nella tristezza, di avere lo stadio Maradona. "Una volta approvata la delibera - spiega Borriello - ci sarà un passaggio in commissione Toponomastica e in commissione Sport per poi tornare in commissione Toponomastica per il si' definitivo".
Maradona: murales sulle rovine di guerra in Siria
Un murales che ritrae Diego Armando Maradona è stato realizzato oggi tra le macerie di guerra nella Siria nord-occidentale. Sui social network si è diffusa l'immagine celebrativa del divo argentino del calcio, realizzata da attivisti siriani della regione di Idlib, martoriata dal conflitto che dura da dieci anni.
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Celestini, mai lamentato di un passaggio sbagliato
Costanzo Celestini era uno dei compagni di squadra di Maradona. Non era uno di quelli dai piedi buoni. Un gran macinatore, chilometri percorsi in campo. "A livello umano - racconta a Marte Sport Live su Radio Mare "è stato insuperabile, non ho mai conosciuto un campione come lui. Non si è mai lamentato una sola volta di un passaggio sbagliato o di qualcosa che non andava in campo". "Io - spiega - ho avuto il privilegio di essergli amico durante i primi 3 anni in cui è stato a Napoli. Ho perso un fratello, un amico, che mi ha fatto crescere calcisticamente. Diego è stato un ragazzo generosissimo con tutti. A livello umano e' stato mortificato, non ha fatto del male a nessuno. Io l'ho conosciuto bene. Siamo stati amici di famiglia, posso oggi testimoniare che era una persona di una generosità unica e un grande uomo, non si è mai nascosto".