Il procuratore federale Giuseppe Chiné ha chiesto anche gli atti dell'indagine della magistratura ordinaria di Perugia. L'accusa è di aver concordato le domande in anticipo per combinare l'esito del test. Alla rettrice dell'Università per stranieri di Perugia contestato il reato di concorso in corruzione insieme al direttore generale dell'università, Simone Olivieri
La Procura delle Federcalcio ha appena aperto un'inchiesta sulla vicenda dell'esame sostenuto dal calciatore Luis Suarez a Perugia per acquisire la cittadinanza italiana, ottenuta secondo la Procura di Perugia irregolarmente, con un esame ad hoc e domande preparate prima. Il capo della procura della Federcalcio, Giuseppe Chiné, ha chiesto anche gli atti dell'indagine della magistratura ordinaria di Perugia, coordinata dal procuratore Raffaele Cantone, ex presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (SEGUI TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE).
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Al direttore generale dell'Università contestato il concorso in corruzione
Al direttore generale dell'Università per Stranieri di Perugia Simone Olivieri è stato contestato il reato di concorso in corruzione ipotizzato a carico della rettrice Giuliana Grego Bolli. Anche per il dirigente, nell'avviso di garanzia, sono indicati solo i titoli di reato senza alcuna descrizione dei fatti ipotizzati. Gli investigatori continuano intanto a indagare alla ricerca di riscontri a supporto delle accuse di rivelazione di segreto d'ufficio e falso ipotizzate per la prova sostenuta dal calciatore.
Concorso in corruzione anche per la rettrice dell'ateneo
Alla rettrice dell'Università, Giuliana Grego Bolli, erano già stat contestati i reati tra cui quello di concorso in corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio. La contestazione del reato è contenuta nell'avviso di garanzia inviatole dalla procura. Nell'atto compaiono solo gli articoli del codice penale di riferimento dei reati, 110 e 319, e la data alla quale farebbe riferimento la presunta condotta illecita, settembre del 2020. Senza però alcuna descrizione dei fatti contestati. La rettrice - difesa dall'avvocato David Brunelli - non è stata al momento convocata dai pubblici ministeri per essere interrogata.
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L'avvocato della società: "Nessun accordo o trattativa"
L'avvocato Maria Turco, dello studio Chiappero, ha seguito la vicenda collegata alla certificazione di conoscenza della lingua italiana di Suarez. Turco ha precisato ad Ansa che non c'è stato "nessun accordo. Nessuna trattativa. Semplicemente una presa d'atto". L'avvocato ha poi aggiunto: "Rimango a disposizione delle Autorità competenti, laddove lo ritenessero, per fare ulteriore chiarezza sul mio operato professionale", precisando che "come noto alle cronache il calciatore non è stato tesserato in Italia e la società che in quella fase si era interessata a lui (la Juventus, ndr), aveva poi esplicitamente cambiato obiettivi di mercato".
L'indagine della procura di Perugia
Ieri, 22 settembre, la Guardia di finanza ha acquisito della documentazione nell’università per stranieri di Perugia e notificato una serie di avvisi di garanzia. Dalle indagini è emerso che gli argomenti della prova d'italiano sostenuta da Suarez nell’Università per stranieri di Perugia erano stati concordati e i punteggi assegnati prima ancora della svolgimento della prova. Tra gli indagati compaiono la rettrice Giuliana Grego Bolli, il direttore generale Simone Olivieri, Stefania Spina, direttrice del Centro di valutazione e certificazione linguistica dell'Ateneo, il professore Lorenzo Rocca che ha tenuto l’esame a Suarez, e un'impiegata che predispose l'attestato per il calciatore. Suarez invece non è indagato e non risultano coinvolti nemmeno persone dell'entourage dell'atleta. L’Università per stranieri ha sottolineato "la correttezza e la trasparenza delle procedure seguite". L'ateneo "confida che ciò emergerà con chiarezza al termine delle verifiche in corso".
Le intercettazioni
Agli atti dell’inchiesta ci sono anche una serie di intercettazioni."Non spiccica na parola", "non coniuga i verbi", "parla all'infinito", dice non sapendo di essere intercettata la direttrice Spina. "Ma te pare che lo bocciamo!", è un'altra delle frasi intercettate della professoressa Spina, la quale poi ricorda nelle conversazioni agli atti che "con dieci milioni a stagione di stipendio non glieli puoi far saltare perché non ha il B1".
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La Gdf: "Decisione assunta dall'università"
Il comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Perugia, colonnello Selvaggio Sarri , ha quindi spiegato che è stata "la Juventus, attraverso il suo staff, a rivolgersi all'Università per Stranieri per sapere se ci fosse la possibilità di far svolgere a Suarez l'esame", ma ha sottolineato che nessun appartenente al club è indagato. "Dall'indagine sono comunque emersi - ha aggiunto - contatti tra lo staff juventino e i vertici dell'Ateneo che ha poi materialmente organizzato l'esame del calciatore. Perché lo ha fatto? Probabilmente per il ritorno d'immagine che sarebbe derivato", ha detto il colonnello. Secondo gli inquirenti dagli accertamenti emerge come la decisione di far superare l'esame al calciatore, "prescindendo da ogni valutazione delle effettive competenze linguistiche, sia stata assunta dai vertici dell'Università per Stranieri".
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