Tennis, Benoit Paire primo positivo al coronavirus nel tabellone principale degli Us Open

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Il tennista francese è risultato positivo al test: è in isolamento e si è ritirato dal torneo. È il primo contagiato nella bolla che dovrebbe proteggere l’evento di New York. Nei giorni scorsi aveva partecipato al Masters 1000 di Cincinnati. Per precauzione, confinati nelle proprie stanze altri 4 giocatori. Gli organizzatori, nonostante le polemiche e le defezioni, sono decisi ad andare avanti: si parte il 31 agosto

Nonostante la bolla nella quale tutti i tennisti sono stati isolati, c’è il primo positivo al coronavirus nel tabellone principale degli Us Open. Si tratta del francese Benoit Paire. Il giocatore, dopo i risultati del test, è in isolamento e si è ritirato dal torneo. Anche altri quattro tennisti francesi, per precauzione, sarebbero stati messi in isolamento nelle proprie stanze. Gli organizzatori del torneo, comunque, sono decisi ad andare avanti: domani, 31 agosto, ci sarà il via a New York.

Paire risultato positivo dopo diversi test

Paire, numero 22 al mondo e testa di serie numero 17 all' US Open, è il primo tennista a risultare infettato all'interno della “bolla” che dovrebbe proteggere il torneo organizzato a Flushing Meadows. Il francese avrebbe dovuto giocare martedì contro il polacco Kamil Majchrzak. Da quando era arrivato a New York, il 18 agosto scorso, era stato sottoposto a diversi test ma era risultato sempre negativo al Covid-19. Aveva anche partecipato al torneo di Cincinnati, ma era uscito al primo turno perché non era in buone condizioni di salute.

Altri tennisti in isolamento

Secondo L'Equipe, il test positivo di Paire ha avuto conseguenze anche per altri quattro giocatori francesi, che sarebbero stati per ora confinati nelle rispettive stanze d'albergo fino a nuovo avviso. Si tratterebbe di Richard Gasquet, Greoire Barrere, Edouard Roger-Vasselin e Adrian Mannarino. La scorsa settimana anche altri due tennisti, Guido Pella e Hugo Dellien, erano stati messi in quarantena nel corso del torneo di Cincinnati per contatti con un membro del loro staff risultato positivo. Il controllo cui sono stati sottoposti ha avuto poi un risultato negativo.

Si va avanti, nonostante le polemiche e le defezioni

Nonostante le polemiche e le defezioni, comunque, il tennis non ha intenzione di fermarsi e di rinviare ancora il primo Slam della stagione. La federazione tennis americana si è limitata ad annunciare - senza nome - la positività del giocatore e a sottolineare che tutte le procedure di tracciamento sono state attivate. Nelle settimane scorse, aveva suscitato diverse polemiche una liberatoria proposta dagli organizzatori del torneo newyorchese, e rivelata da alcuni tennisti, nella quale si chiedeva di firmare uno scarico di responsabilità legale anche in caso di morte, anche di fronte a rischi di negligenza nelle misure di sicurezza. Proprio per la situazione coronavirus, campioni come Rafael Nadal e Simona Halep avevano da tempo rinunciato al torneo.

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A guidare il gruppo di tennisti convinti che si debba andare in campo, invece, c’è Novak Djokovic. Il tennista serbo a fine giugno è stato contagiato dal coronavirus insieme alla moglie e ad altre persone dopo l'Adria Tour, un torneo benefico da lui stesso organizzato. Nella scorse ore, tra l’altro, Djokovic ha annunciato di aver fondato una nuova associazione di giocatori, in antitesi all'Atp. La sua nuova battaglia non è piaciuta ai rivali di sempre, Roger Federer e Rafa Nadal, che sostengono l'Atp e hanno invitato all'unità. “Non è un sindacato. Non stiamo organizzando boicottaggi. Non stiamo formando circuiti paralleli”, ha spiegato Djokovic. Ha anche sottolineato che “non cerchiamo il conflitto, ma c'è bisogno di una più forte rappresentanza dei giocatori”.

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