Serie A, cambia la norma sulla quarantena: nessuno stop se un giocatore è positivo

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Il Comitato tecnico-scientifico del governo ha accolto la proposta della Figc. Ad andare in isolamento sarà solo il giocatore o membro dello staff positivo. Gli altri saranno sottoposti a test rapidi per vedere se ci sono altri contagi. Scongiurato quindi il rischio di dover fermare il campionato

A poche ore dal ritorno in campo con la semifinale di Coppa Italia tra Juventus e Milan, svolta sulla ripresa del campionato: in Serie A non scatterà la quarantena di due settimane per l'intera squadra nel caso uno dei giocatori o membri dello staff risulterà positivo al coronavirus. La modifica è stata chiesta dalla Federcalcio e accolta dal Comitato tecnico-scientifico nominato dal governo per affrontare la pandemia (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE): in caso di positività infatti ad andare in isolamento sarà solo il giocatore positivo mentre il resto della squadra sarà sottoposto a tampone per vedere se ci sono altri contagi. La modifica delle modalità della quarantena consentirà alla squadra di non fermarsi e al campionato di proseguire.

In quarantena solo il giocatore positivo

Il modello seguito dalla Serie A sarà dunque quello della Bundesliga tedesca. In caso di positività, il calciatore contagiato andrà in isolamento. Il resto della squadra andrà in ritiro, dove sarà sottoposto a tampone. I giocatori risultati negativi faranno un secondo tampone più rapido il giorno stesso della partita, con un responso nel giro di 3-4 ore. I calciatori risultati negativi anche a questo secondo tampone potranno scendere in campo. Quindi, di fatto, non esiste più l’obbligo di quarantena per la squadra: ad andare in quarantena sarà soltanto il calciatore positivo. 

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