Grande Torino, 71 anni fa la tragedia di Superga

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Grande Torino (foto: archivio LaPresse)

Il 4 maggio del 1949 scomparve nell'incidente aereo sul colle torinese una delle squadra più forti della storia del calcio italiano. Guidata da capitan Valentino Mazzola, vinse 5 scudetti consecutivi e una Coppa Italia entrando nella leggenda di questo sport

Il 4 maggio del 1949 scomparve nel tragico incidente aereo di Superga il Grande Torino, una delle squadre più forti nella storia del calcio italiano. Cade oggi il 71esimo anniversario, una rcorrenza molto diversa rispetto a quelle degli anni passati, nella quale il mondo granata e non solo deve adeguarsi alla pandemia di Coronavirus. Quindi niente pellegrinaggi al colle, nessun assembramento di tifosi. Solo il ricordo, gli appelli e le iniziative social per celebrare un pezzo di storia del calcio italiano (IL RACCONTO - LA FOTOSTORIA).

L'incidente in cui scomparve il Grande Torino

Il 4 maggio del 1949 il trimotore I-Elce che trasportava l'intera squadra di calcio del Torino si schiantò contro la basilica di Superga a causa della nebbia e il maltempo. Le vittime dell'incidente furono complessivamente 31. Oltre ai 18 calciatori della rosa, tra cui capitan Valentino Mazzola, persero la vita anche lo staff, l'equipaggio e i tre giornalisti sportivi Renato Casalbore, Renato Tosatti e Luigi Cavallero. Spettò al Commissario Tecnico della Nazionale italiana Vittorio Pozzo il gravoso compito di riconoscere i corpi delle vittime. Il Torino stava tornando dalla trasferta di Lisbona, dove aveva disputato un'amichevole contro il Benfica il 3 maggio. Circa 500mila persone parteciparono ai funerali il 6 maggio del 1949 a Palazzo Madama, nel capoluogo piemontese.

Un anniversario diverso

Questo 71esimo anniversario della tragedia di Superga è diverso dal solito a causa del Cronavirus. I tifosi e le vecchie glorie del club si sono organizzati sui social. Come Paolo Pulici e Pasquale Bruno, che hanno aderito all'iniziativa: "Canteremo dai nostri balconi". Un invito a esporre bandiere e sciarpe dalle proprie abitazioni, con la celebre canzone dei Sensounico "Un giorno di pioggia" a risuonare alle ore 17.03, l'orario dell'incidente aereo. In programma l'apertura del Filadelfia, ma soltanto per don Riccardo Robella, il cappellano che celebrerà nel pomeriggio la messa all'interno del centro sportivo per commemorare il Grande Torino. 

"Un patrimonio di tutti"

Come ha ricordato la sindaca Chiara Appendino, in questo 4 maggio 2020 la Mole si vestirà di granata per rendere omaggio agli "Invincibili".  "Quest'anno - ha sottolineato in riferimento all'emergenza Coronavirus - non potremo salire a Superga con le nostre famiglie a ricordare, da torinesi, la squadra che tanto orgoglio ha portato alla nostra città. Ma nessuno, neanche a 71 anni di distanza, può dimenticare. In tutta Italia tanti pensieri commossi andranno agli Invincibili". "Viviamo un momento molto particolare per la storia non solo del nostro paese, ma di tutto il mondo, anche se non a causa di un conflitto - ha detto il presidente del Torino, Urbano Cairo - Il Grande Torino vinceva dopo la fine della seconda guerra mondiale, e quella squadra diede un senso di riscossa a tutta l'Italia, anche a chi non tifava granata. È rimasto un patrimonio di tutti".

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