Ripartono domenica 17 dicembre su Sky e in streaming su NOW le sfide dell’iconico show, per un nuovo e inedito viaggio che tornerà al di fuori dei confini italiani toccando Costa Azzurra e Lisbona, e si sposterà, in Italia, tra Oltrepò Pavese, Ravenna, Sardegna, Gorizia, Lucca, Monza e Mantova
Il van di Alessandro Borghese 4 Ristoranti riparte da nord a sud per l’Italia, ma anche stavolta lo chef che può confermare o ribaltare ogni risultato userà degli aerei per andare a cercare, all’estero, i migliori ristoranti italiani.
approfondimento
Borghese: "L’Italia è il luogo giusto per lavorare nella ristorazione"
Ed è la Costa Azzurra la prima tappa del viaggio Sky Original prodotto da Banijay Italia. Un luogo fantastico che sorge circondato dal mare cristallino e ricco di borghi pieni di storia immersi nelle alture della Provenza, un tratto di costa famoso in tutto il mondo e tra le mete più amate dai divi del jet-set internazionale capace però di accogliere e di soddisfare anche il turismo di massa. Più di 150 chilometri che vanno da Mentone a Cassis, luoghi iconici come Saint Tropez con il suo porto affollato di yacht, Nizza e la sua Promenade des Anglais, oppure Cannes, che col suo Festival raccoglie per dieci giorni l’anno il meglio del cinema mondiale; ma anche una zona piena di arte e cultura, le cui strade e i cui panorami hanno ispirato artisti come Picasso, Matisse, Chagall, Renoir.
Un territorio pienamente francese che però arriva una manciata di chilometri dopo il confine italiano e che da sempre rappresenta una meta amatissima per i turisti nati al di qua delle Alpi: i ristoranti italiani in Costa Azzurra sono decine, vocati al turismo di massa o più focalizzati su un pubblico di nicchia che lì cerca eleganza ma anche la tradizione del cibo italiano. Chi meglio di Alessandro Borghese poteva mettersi alla ricerca del migliore ristorante italiano sulla Costa Azzurra? In gara, nell’episodio d’esordio di domenica 17 dicembre alle 21:15 su Sky Uno e in streaming su NOW, sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go, ci sono Salvatore col suo “Villa Marina Salvatore”, Tina con “Da Tina 33”, Vincent con “Chez Vincent – Le Bord de Mer” e Francesco col suo “Diva Restaurant”.
I RISTORANTI IN GARA DOMENICA 17: MIGLIOR RISTORANTE ITALIANO SULLA COSTA AZZURRA
Salvatore, Villa Marina Salvatore: Salvatore è di origini siciliane anche se da più di 40 anni vive in Francia. All’interno del ristorante si occupa praticamente di tutto: sceglie il menù insieme agli chef, fa servizio in sala e tratta personalmente con i pescatori della baia per ottenere il pesce migliore. Salvatore, che si definisce socievole e simpatico oltre a essere un grande appassionato di sport ed ex pilota di rally, ha come obiettivo quello di promuovere la vera cucina italiana, quella tramandata dalla nonna. Il ristorante si trova a Villeneuve-Loubet, un piccolo comune vicino Antibes, nella baia degli Angeli. L’ingresso del ristorante presenta un piccolo dehor esterno a pochi passi dal mare; la sala interna è curata e moderna e richiama la cultura italiana attraverso dei quadri che raffigurano personaggi dello spettacolo e scene di film italiani del passato.
Tina, Da Tina 33: Concetta, per tutti semplicemente Tina, è la titolare di questo ristorante che si trova a Cannes. Napoletana di origine, si trasferisce sulla Costa Azzurra con la famiglia per aprire un ristorante tutto suo in cui lei oggi è la protagonista, oltre che la chef. Tina è una donna socievole ed eccentrica, ama corteggiare i suoi clienti facendoli sentire come a casa. Avendo fatto diversi sacrifici per aprire il suo locale, non accetta di buon grado le critiche che le vengono rivolte: ce la mette tutta per far in modo che il suo localino sia perfetto sotto ogni aspetto. Il ristorante si trova al centro di una delle vie principali della città: dallo stile raffinato ed elegante, l’arredamento richiama l’idea del classico ristorante francese con tavoli esterni molto vicini tra loro e due colori, l’azzurro e il bianco, che richiamano il mare, un elemento sempre presente nella vita di Tina.
Vincent, Chez Vincent-Le Bord de Mer: Vincent è il titolare di questo ristorantino a bordo mare a Juan Les Pins, frazione balneare di Antibes. Ha origini calabresi ma della Calabria conserva solo il dolce ricordo del sugo che gli preparava la madre. Ha dedicato tutta la vita alla ristorazione e al ristorante di cui ora va fiero, il pesce per lui è un'istituzione. Chef da più di 35 anni, con la sua cucina e il suo accento francese è riuscito a conquistare tutti, anche se ora si dedica al lavoro in sala e al rapporto con i clienti. Il ristorante è un posto magico e che stimola il relax nella sua clientela: si può mangiare godendosi la vista in terrazza o immergendo i piedi nell’acqua, dato che è anche stabilimento balneare.
Francesco, Diva Restaurant: Francesco è titolare e gestore di sala di questo ristorante situato nel piccolo angolo di paradiso del porticciolo di Saint Jean Cap Ferrat, luogo talmente magico da essere quasi totalmente privo di auto. Nato a Milano, sin da giovane segue il suo istinto avventuriero, viaggia tanto e fa i lavori più disparati fino a quando, qualche anno fa, decide finalmente di aprire il suo locale senza avere troppe esperienze da ristoratore. È un vero intrattenitore, ama creare un feeling con i suoi clienti e durante il servizio vuole che tutto scorra per il meglio. Il locale è chic ed elegante ed ha una nomea importante accogliendo clienti che arrivano da Montecarlo e Nizza ma anche vip in vacanza. La vista spettacolare fa da contorno a serate a base di musica.
IL MECCANISMO E LA QUINTA CATEGORIA: IN COSTA AZZURRA È LA PASTA ALLO SCOGLIO
Le regole che hanno reso Alessandro Borghese 4 Ristoranti uno show iconico della televisione italiana restano immutate: quattro ristoratori, che condividono un aspetto o una caratteristica comune, si sfidano a colpi di gusto e originalità per aggiudicarsi il titolo di migliore in una determinata categoria e ottenere l’agognato e inconfondibile “dieci” dello chef. Ciascun ristoratore invita nel proprio locale gli altri tre pretendenti accompagnati da chef Alessandro Borghese, che non rinuncia alla sua scrupolosa ispezione nella cucina del locale per assicurarsi che gli elevati standard della ristorazione vengano rispettati senza tralasciare alcun dettaglio.
La temibile valutazione continua durante il pasto, quando il personale viene valutato su accoglienza, servizio e preparazione. I commensali prima commentano le portate che assaggiano e poi stilano la propria pagella assegnando un punteggio da 0 a 10 a location, menu, servizio e conto del ristorante, oltre alla quinta categoria, differente in ciascuna puntata. Tutti e quattro gli sfidanti, infatti, anche in questo nuovo ciclo di episodi inediti dovranno cimentarsi nello stesso piatto o ingrediente, molto rappresentativo del territorio di riferimento e ordinato da tutti i ristoratori al tavolo, per dar vita a un confronto ancora più diretto. In questo primo episodio, ambientato in Costa Azzurra, la quinta categoria è rappresentata da uno dei piatti che all’estero sono davvero sinonimi di Italia, la pasta allo scoglio, il piatto simbolo della tradizione culinaria della Costa Azzurra.
Il giudizio di chef Borghese viene svelato solamente alla fine e, come sempre, i suoi voti possono confermare o ribaltare l’intera classifica. Il vincitore di ciascuna puntata, poi, oltre all’ambitissimo titolo di miglior ristorante, riceverà un contributo economico da investire nella propria attività.
Tutti i ristoranti che partecipano al programma sono identificabili attraverso il “bollino” #Ale4Ristoranti esposto all’esterno, una rete di locali testati da chi se ne intende: i ristoratori stessi.
Sky Brand Solutions, dipartimento di Sky Media, insieme a Banijay Italia ha portato a bordo dei nuovi episodi di “Alessandro Borghese 4 Ristoranti” Generali Italia, Volkswagen Veicoli Commerciali, Verisure Italy, Consorzio Asti Spumante e Moscato d’Asti, ChefLine, Rentokil Initial Italia.
“Alessandro Borghese 4 Ristoranti” è una produzione Sky Original realizzata da Banijay Italia.
Scritto da Alessandro Borghese, Nicola Lorenzi e Marco Tangerini. La regia è di Gianni Monfredini.
ALESSANDRO BORGHESE 4 RISTORANTI è in onda dal 17 dicembre ogni domenica alle 21:15 su Sky Uno e in streaming su NOW, sempre disponibile on demand e visibile su Sky Go.
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Chef Borghese approda nella città meneghina per l’ultimo appuntamento di stagione di 4 Ristoranti. Qui, a vincere la sfida e conquistare l’ambito titolo di migliore trattoria di Milano è Fabio con la sua Trattoria La Pesa dal 1902. Ecco cosa ci ha raccontato della sua vittoria
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Il viaggio di Alessandro Borghese con il suo van (LO SPECIALE) ci ha portato, per l'ultimo appuntamento di stagione, alla scoperta della migliore trattoria di Milano: una città cosmopolita, crocevia di stili e culture, di elementi sempre focalizzati sull’innovazione e sul futuro. Qui, a sfidarsi fino all'ultimo piatto, sono stati gli agguerriti ristoratori Eugenio (Antica Trattoria Monluè), Fabio (Trattoria La Pesa dal 1902) , Daniele (Il Santo Bevitore) e Gianni (Al Cantinone). A conquistare l'ambito titolo Fabio Paolini, cresciuto a orecchiette e cotoletta, e che dal 2001 gestisce questo ristorante in zona San Siro esistente da 30 anni. Ecco cosa ci ha raccontato il vincitore nell'intervista.
L'intervista al vincitore
Com’è nata la trattoria La pesa?
La Pesa Trattoria dal 1902 nasce dall'idea di voler aprire un locale di quartiere con piatti della tradizione milanese, rustico quanto basta per sentirsi "a casa", con le tovaglie a scacchi, le luci che fanno atmosfera, curato nei dettagli e nell'accoglienza. Volevamo portare in tavola i profumi di una volta, quelli caratteristici della tradizione culinaria milanese; per questo abbiamo creato un ristorante che offre una cucina regionale lombarda, con pietanze classiche come il risotto alla milanese, la cassoeula con polenta e l'ossobuco con risotto, ma anche specialità come lo gnocco fritto con i salumi e i dolci fatti in casa.
Durante l’ispezione i ristoratori hanno definito il suo locale, pieno di oggetti, “la casa della nonna spolverata”. Una semplice critica o strategia?
Una critica. Ma quella che per i miei avversari voleva essere una critica per noi è indubbiamente uno dei nostri punti di forza. Quando abbiamo aperto la trattoria volevamo che i nostri clienti rivivessero proprio l'esperienza di sentirsi a casa dei nonni quando la domenica si organizzavano i pranzi felici con gli zii, i cugini, i genitori e le sorelle, e la tavola era lunghissima. I nonni avevano sempre il caffe pronto, la pasta fatta in casa, l'arrosto in forno, il vino, le caramelle e quando la loro casa "si è chiusa" ognuno di noi si è ritrovato adulto senza capire quando ha smesso di essere bambino.
Durante la cena Daniele le ha chiesto se la salsa senape e miele era fatta in casa. Secondo lei voleva provocarla?
Con il termine senape si indica in realtà una pianta dalla quale si ricavano i semi che si utilizzano come base della gustosa salsa che portiamo in tavola. Per una buona salsa fatta in casa servono allenamento, una buona ricetta e tempo. Sui primi due punti i miei ragazzi non avrebbero problemi, sul fattore tempo invece sì, fra le lunghe preparazioni delle nostre portate e i numerosi coperti che serviamo ogni giorno nella trattoria! Ed è proprio per questo motivo abbiamo deciso di acquistare questo prodotto da una cascina che la produce e ci consegna il prodotto pronto per essere utilizzato. Sicuramente Daniele lo ha voluto sottolineare e ci ha tenuto a farlo sapere al pubblico, in maniera magari anche provocatoria.
Qual è stata la vostra carta vincente?
I miei ragazzi: la mia squadra! Noi siamo un gruppo vincente perchè abbiamo obiettivi comuni, senso di appartenenza, umiltà, voglia di costruire e crescere. Ognuno di noi ha il suo punto di forza nel gruppo. Tra di noi stiamo bene e c'è collaborazione e scambio di informazioni.
Cosa apprezzano di più i clienti quando vengono nella sua trattoria?
Le nostre ricette, la qualità delle materie prime, i sapori e i profumi di una volta, i piatti di una cucina che non abbiamo voluto né rivisitare né stravolgere, ma solo "rispolverare": gli abbiamo tolto la polvere per tirare fuori e rimettere in vigore i piatti della tradizione.
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Vi aspettavate la vittoria?
Onestamente? Sì. Leggendo e provando i menù dei miei avversari ho capito subito che noi avevamo qualcosa che loro non avevano: l'integrità e l'apparteneza ad una cucina esclusivamente del territorio, senza interpretazioni, ma fedele alle ricette della tradizione.
Come pensate di investire il premio?
Lo voglio dividere con il mio Staff, perchè per noi il sacrificio che richiede questo lavoro è stata una scelta consapevole e insieme gli abbiamo dato un significato, che pian piano ci sta dando molte soddisfazioni.
Ci sono state critiche costruttive che vi hanno dato qualche spunto?
Tutte le critiche, se gli si dà il giusto peso e contesto, sono costruttive e aiutano a migliorarsi. Anche se onestamente non abbiamo ricevuto critiche su cui realmente lavorarci sopra!
Cosa vi siete portati a casa di questa esperienza televisiva e umana?
Abbiamo preso conoscenza di una realtà, quella televisiva, che non conoscevamo ne immaginavamo. Il vostro programma ha messo in luce non solo il nostro ristorante, ma il nostro pensiero, le posizioni che prendiamo, quello che siamo, avvicinandoci ad un pubblico molto più vasto di quello del nostro quartiere.
Che effetto fa essere la migliore trattoria di Milano?
Ci emoziona e ci dà soddisfazione.
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