Per la quarta puntata di 4 Hotel Bruno Barbieri ci ha portato in Piemonte alla scoperta della meravigliosa terra delle Langhe e in particolare alla ricerca dell'albergo più caratteristico di questa zona. L'hotel Somaschi di Riccardo Moia si è aggiudicato la vittoria nella sfida con l'hotel Casaforte Alba in Langa di Claudia Cantarella, l'hotel Duchessa Margherita di Elena Accamo e l'hotel Antico Borgo Monchiero di Maurizio Bruzzese. Nell'attesa della prossima puntata di 4 Hotel, martedì alle 21.15 su Sky Uno, sfoglia la gallery e apprezza tutte le particolarità degli hotel protagonisti della quarta puntata.
Maurizio Bruzzese è il responsabile dell’Antico Borgo Monchiero, un ex monastero del 1700 del severo Ordine di San Colombano (poi devenuto casa di ritiro spirituale) che è stato riaperto e ristrutturato 6 anni fa.
L’edificio, annesso al Santuario della Madonna del Rosario, dopo un attento restauro è diventato un hotel a 4 stelle dotato di tutti i comfort, affacciato sui noccioleti e i filari di Nebbiolo e Dolcetto delle Langhe.
Del monastero sono state mantenute le forme e lo stile antico. Maurizio dice che i suoi ospiti respirano un’atmosfera particolare entrando nell’hotel, sembra di tornare indietro nel tempo.
Ma oltre a questo, l’Antico Borgo Monchiero è anche un Art Living Hotel: la sede di un centro artistico permanente dove stare a contatto con le opere e gli artisti.
Molte sono le opere che si trovano in giro per l’hotel e molti sono gli artisti che vengono a soggiornare e lavorare nel borgo che fu dimora del pittore Eso Peluzzi e del nipote Claudio Bonichi, le cui opere si posso ammirare nella chiesetta sconsacrata del borgo.
Si tratta di un vero e proprio piccolo borgo che comprende, oltre all’hotel all’interno dell’ex monastero, l’adiacente Santuario della Madonna del Rosario, ancora in funzione, una chiesetta sconsacrata, ora raccolta di opere d’arte, e la casa di Eso Peluzzi, pittore dei primi del ‘900 che qui realizzò le sue opere più significative.
All’hotel si accede attraverso la corte interna del monastero, sempre nella corte troviamo la scala che scende e porta al piccolo centro benessere con una bella vasca idromassaggio ricavata dall’antico pozzo di acqua piovana.
Rimanendo ancora nella corte, alle nostre spalle troviamo il forno dove si preparano il pane e le torte e il Ristorante, con una sala completamente vetrata con panorama sulle Langhe.
Antico Borgo Monchiero
Antico Borgo Monchiero
Antico Borgo Monchiero
Claudia Cantarella è la proprietaria di Casaforte Alba in Langa dal 2009.
Torinese, laureata in legge ma da sempre innamorata delle Langhe, ha deciso di stabilirsi e iniziare la sua nuova attività proprio nel paesino a lei caro dove viveva la nonna.
Quando l’ha comprata, questa antica dimora risalente al 1600 era un vecchio rudere abbandonato, che lei ha definito come “una principessa addormentata”.
Si tratta di una Casaforte (antica residenza signorile fortificata del periodo medievale), murata e poi dimenticata.
Dopo numerosi lavori di ristrutturazione si è scoperto che la casa era molto più grande e più antica di quel che si pensava e che era piena di luoghi insoliti: poggiava infatti sopra a un sotterraneo risalente al 1200, una grotta naturale con una piccola chiesa ipogea e un lago.
La Casaforte in epoca feudale è stata abitata dai soldati del signore del paese. Il nome del paese, Mango, deriva da mangano (la catapulta) e i cavalieri del feudatario al servizio della catapulta erano acquartierati nelle caseforti attorno al palazzo, raggiungibile anche attraverso i sotterranei (che lei non ha potuto scavare in quanto avrebbe sconfinato in proprietà altrui).
Ma il fascino della dimora non finisce qui, durante i lavori è stato ritrovato anche un vecchio armadio appartenente a una dama che abitò lì nel 1800, con all’interno vestiti, suppellettili, libri, riviste e così via.
La Casaforte è composta da un cortile centrale e due torri laterali, nelle quali sono state ricavate 5 camere, collegate tra loro da un giardino d’inverno, al pian terreno, e da una terrazza in alto. Sempre al pian terreno ci sono un salotto confortevole, la biblioteca e la reception. Inoltre la sua cucina, situata anch’essa al piano terra, è a disposizione degli ospiti che desiderino uno snack o un aperitivo. Ai piani inferiori c’è la sesta camera oltre ovviamente al sotterraneo.
Elena Accamo è la direttrice dell’hotel di charme Duchessa Margherita, di Vicoforte. L’hotel è una dimora storica, un villino del 1850 piemontese decorato con tromp l’oeil Liberty del 1920.
La dimora era abbandonata dal 1973, Elena e il marito l’hanno acquistato nel 2009 e ristrutturato con un restauro conservativo che è durato alcuni anni. Anche all’interno la casa è arredata con mobili antichi e preziosi, camini d’epoca, argenti e ceramiche ricercate e di pregio per ricreare il fascino delle antiche corti nobiliari. Sono aperti da due anni.
La dimora è stata intitolata a Margherita, la prima delle figlie femmine di Carlo Emanuele I, la più affezionata a Vicoforte. Ogni camera della Residenza, in tutto dieci, ha il nome di un membro della famiglia reale sabauda.
Lo stile è lezioso, sembra veramente di essere trasportati indietro nel tempo: ogni stanza è curata in modo meticoloso, in ogni dettaglio, così come le sale comuni, per farti vivere una vacanza dal sapore principesco.
Visita al Santuario di Vicoforte, famoso per la sua cupola ellittica, la più grande d’Europa. Si trova accanto all'hotel.
Visita al Santuario di Vicoforte, famoso per la sua cupola ellittica, la più grande d’Europa. Si trova accanto all'hotel.
Si entra in struttura in una piccola hall con banco ricevimento, a destra una saletta con divano e carrello liquori.
A destra la sala del tè. Di fronte a noi la scalinata che porta alle stanze divise su tre piani, al terzo piano mansardato anche una piccola sala fitness e relax.
Hotel Duchessa Margherita
Riccardo Moia è il direttore dell’Hotel di Charme I Somaschi. L’hotel si trova all’interno di una dimora storica del 1600, il Monastero di Cherasco fondato dai frati Somaschi. Il concept dell’hotel è di rendere il lusso accessibile a più persone, senza però perdere l’esclusività.
La struttura, che ha subito un importante lavoro di restauro, ha mantenuto il fascino e la tranquillità dell’antico palazzo, sia all’interno che all’esterno.
Le camere erano le celle dei frati, allargate e ristrutturate. Tra le varie suite spiccano, secondo Riccardo, le 3 style suite dedicate a tre stilisti italiani: Armani, Cavalli e Versace. Non ha però voluto mostrarcene nessuna, in gara preferisce dare a tutti la stessa tipologia di camera Deluxe.
Dal cancello principale si entra in un grande giardino molto curato ma solo la facciata di fronte a noi appartiene all’hotel, le ali alla nostra destra e sinistra sono appartamenti privati.
Il portone d’ingresso si apre su una bella scalinata in pietra che porta ai piani superiori, al primo piano troviamo il Ristorante “Il Teatro” e la sala congressi, ai piani superiori le camere.
A sinistra della scala si apre una porta con la reception abbastanza elegante e confortevole, con angolo bar. Al piano inferiore la sala colazioni, nella cantina dei frati.
Hotel Somaschi
Riccardo Moia, proprietario dell'hotel Somaschi, è il vincitore della puntata.
L'hotel Somaschi si aggiudica la vittoria
L'hotel Somaschi è il migliore albergo delle Langhe!