Due donne diverse ma con lo stesso desiderio: far ripartire le proprie vite. Marta e Susanna sono le protagoniste della nuova serie Rai trasmessa in prima serata per quattro appuntamenti ogni giovedì a partire dal 25 settembre
Capita spesso che i film e le serie televisive non vengano girati nei teatri di posa ma siano ambientati in città immaginarie e girati in località reali facilmente riconoscibili, dove monumenti, strade e piazze si fondono perfettamente con il contesto narrativo. È il caso de La ricetta della felicità, la nuova serie di Rai 1 che ha scelto come ambientazione una città inventata, Marina di Romagna, pur avendo come set alcune delle località più iconiche della Riviera: Rimini, Riccione, Cervia, Ravenna e Cesenatico. La cornice paesaggistica fatta di lidi, mare, feste di costume e balere non è soltanto uno sfondo visivo, ma diventa un elemento fondamentale per trasportare lo spettatore in un racconto che vuole essere autentico, legato agli usi e ai costumi della cultura romagnola.
Rimini e la sua autenticità
Rimini rappresenta uno dei luoghi chiave della serie. Tra il porto canale, il lungomare e Largo Boscovich, gli scenari cittadini hanno donato realismo e vitalità alla narrazione. Le atmosfere di una città balneare con una lunga tradizione turistica si intrecciano con i toni solari e familiari della fiction, facendo percepire allo spettatore il respiro genuino della vita di mare e della socialità romagnola.
Riccione e il glamour estivo
Riccione si presenta come la città del dinamismo e della modernità. Le riprese hanno valorizzato i suoi scorci più vivaci, dalle strade animate ai locali affacciati sul mare, sottolineando il lato glamour della Riviera. La sua vitalità estiva diventa il contesto ideale per le vicende più leggere e romantiche della serie, quelle che evocano il senso di rinascita e il desiderio di sentirsi vivi che percorre l’intera storia.
Cesenatico e la tradizione popolare
Cesenatico, con il porto canale disegnato da Leonardo da Vinci e le barche dalle vele colorate, è forse l’immagine più iconica della fiction. In questo borgo marinaro si respira un’autenticità popolare che ben si lega ai valori di amicizia e solidarietà espressi dai protagonisti. Le scene girate in questo contesto rafforzano il legame tra racconto e radici, tra quotidianità e identità collettiva dei residenti.
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Cervia e il richiamo delle saline
Cervia è stata scelta per le sue saline e per le suggestioni legate al sale, simbolo di lavoro, fatica e tradizione. Questo paesaggio introduce un tema più profondo, quello del rapporto con la natura e con le radici, che la serie affronta con delicate metafore di vita. L’acqua, il sale e il lavoro nelle saline diventano immagini evocative di rinascita e di resilienza, perfettamente integrate nel percorso dei personaggi.
Ravenna tra mosaici e memoria storica
Ravenna offre un contrappunto artistico e culturale rispetto agli scenari marittimi. Le riprese nel centro storico e in luoghi che custodiscono i celebri mosaici bizantini, riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità, regalano alla fiction un respiro diverso, più solenne e storico. Questo contrasto tra la vivacità delle località balneari e la profondità culturale della città d’arte arricchisce il racconto e amplia il panorama visivo offerto allo spettatore.
La serie e i suoi protagonisti
La ricetta della felicità è una miniserie diretta da Giacomo Campiotti, trasmessa da Rai 1 in quattro serate a partire dal 25 settembre. La storia ruota intorno a Marta, interpretata da Cristiana Capotondi, una donna milanese che vede crollare le sue certezze e cerca rifugio in un luogo speciale: una stazione di servizio che racchiude al suo interno un bar, una piadineria e una piccola pensione a conduzione familiare. Qui incontra Susanna, interpretata da Lucia Mascino, e tra le due nasce un legame intenso e inatteso che trasforma profondamente le loro vite, mostrando come la felicità possa sbocciare anche nei momenti di maggiore difficoltà.
Le riprese della serie sono state effettuate in inverno, ma molte scene sono ambientate in estate. Questo ha comportato non poche difficoltà per gli attori, costretti a recitare con abiti leggeri e costumi da bagno in condizioni climatiche rigide, ma il risultato restituisce un’estate luminosa e credibile agli occhi del pubblico.