Dagli scout a Roma alla vita a Milano passando per le pubblicità, il cinema, l'amore per la campagna, le lotte per la parità di genere, la passione per il calcio e la convinzione che un futuro migliore sia possibile. Cristiana Capotondi si racconta al vicedirettore Omar Schillaci nel nuovo appuntamento del ciclo di interviste dedicato ai protagonisti dello spettacolo
È Cristiana Capotondi la protagonista della nuova puntata di “Stories”, il ciclo di interviste ai principali interpreti dello spettacolo di Sky TG24. Ospite del vicedirettore della testata Omar Schillaci, con la regia di Francesco Venuto, l’attrice si racconta in “Io ci credo”, in onda lunedì 31 maggio alle 21 su Sky TG24, sabato 4 giugno su Sky Arte e sempre disponibile On Demand. La chiacchierata si snoda ripercorrendo la carriera artistica con la scelta, sin da giovanissima, di voler recitare (“venne la Rai a fare della riprese dove facevo i Boy Scout e il regista disse che potevo fare l’attrice, da lì ho cominciato a rompere le scatole ai miei genitori che mi iscrissero ad un’agenzia di bambini con la promessa, però, già da piccola, che mi sarei laureata”), ricordando alcuni aneddoti della vita privata (“sto bene anche da sola con la mia immaginazione e il far da mangiare, ma ho sempre il frigo pieno per gli amici”), ribadendo l’impegno per l’ambiente (“rispettare il Pianeta dovrebbe essere naturale, e credo che l’Italia possa giocare un ruolo straordinario in questo grazie alla propria cultura umanistica”) e apprezzando l’educazione religiosa ricevuta dal nonno (“è stato il primo amore della mia vita, grazie a lui ho apprezzato tante cose della cultura ebraica”) e dal padre (“è un cattolico fervente, mi leggeva la Bibbia e il Vangelo prima di andare a dormire”); in particolare – racconta – per lei è stata esemplare la relazione fra Gesù e la Maddalena perché – spiega - “indica il tipo di pulizia che devi avere nel rapportarti con il prossimo che se sta facendo qualcosa di male, lo sta facendo nei confronti della propria anima ed è un fratello o una sorella che devi amare. Mi piace inoltre pensare che quando la vita ti presenta qualcuno, questi ti stia parlando di una parte di te”).
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La passione per il calcio che la vede, tra l’altro, capo delegazione ai prossimi Europei femminili, e altri interessi comunemente associati al genere maschile, la portano ad affermare che la parità di genere è solo questione di cultura e di tempo (“quello che stiamo vivendo sono delle tappe di sedimentazione di ciò che è stato raccontato in questi anni, per cui secondo me avremo molte bambine che studieranno, ad esempio, materie scientifiche senza sentire di dover scegliere in virtù della famiglia”).
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Di sé ragazza ricorda, invece, che amava andare a scuola (“mi piaceva la ritualità dell’impegno quotidiano”) ma di non essere stata di facile gestione (“di questo chiedo scusa ai miei genitori”) e che immaginava “di dover saper acquisire quanto più conoscenze possibili per poter essere un giorno indipendente”. Mentre oggi, “la paura più grande è di perdere l’occasione di capire la vita” che – sottolinea - è una cosa seria, “ma va vissuta anche con allegria e leggerezza sapendo ridere della proprie difficoltà e dei propri limiti per poterli superare”
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La protagonista de ‘Le fate ignoranti – La serie’ nel corso dell’intervista rivela, infine, come si sia calata nel ruolo di Antonia, soprattutto “immaginando il dolore che ti lascia la persona della tua vita quando viene a mancare prematuramente. Ho cercato di portarmi dietro quel dolore acutizzato dall’idea che lui fosse andato a cercare la felicità fuori di casa, a prescindere dal fatto che la felicità portasse un nome maschile o femminile”. E analizzando come generalmente ci si rapporta ancora rispetto alla diversità, afferma che “fa paura perché non siamo disposti a guardare negli occhi le parti più remote della nostra personalità, andando anche contro il politicamente corretto che ci attanaglia e forse ci ucciderà. La terrazza delle ‘fate ignoranti’ in cui la diversità diventa l’elemento principale ti obbliga a guardare la tua di diversità, per cui per la protagonista diventa un viaggio meraviglioso”
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Durante la messa in onda dell’intervista comparirà un QR Code che permetterà, inquadrandolo con la telecamera del proprio smartphone, di accedere a una serie di contenuti speciali dedicati all'artista, disponibili sul sito skytg24.it. Tutte le interviste di “Stories” sono anche proposte tra i podcast di Sky TG24, sul sito skytg24.it e sulle principali piattaforme di podcasting.
STORIES: “CRISTIANA CAPOTONDI – IO CI CREDO”, IN ONDA LUNEDI’ 31 MAGGIO ALLE 21.00 SU SKY TG24 (CANALI 100 E 500 DI SKY E CANALE 50 DEL DTT), SABATO 4 GIUGNO ALLE 13.30 SU SKY ARTE (CANALE 120 DI SKY) E DISPONIBILE ON DEMAND E SU SKYTG24.IT