Stories, “Mara Maionchi - Vendevo antiparassitari”. VIDEO

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Bambina pestifera, studentessa terribile, lavoratrice infaticabile. E poi, alla fine, scopritrice di talenti. Nella nuova puntata del format condotto dal vicedirettore di Sky TG24 Omar Schillaci, Mara Maionchi racconta la sua storia. Dalle origini fino a X Factor e Italia's Got Talent

È Mara Maionchi la protagonista della nuova puntata di “Stories”, il ciclo di interviste ai principali interpreti dello spettacolo Sky TG24. Ospite del vicedirettore della testata Omar Schillaci, la popolare discografica e giudice di talent show quali ‘X Factor’ e ‘Italia’s Got Talent’ si racconta in “Mara Maionchi – Vendevo antiparassitari”, in onda su Sky TG24, e sempre disponibile On Demand. Con la regia di Francesco Venuto, l’intervista ripercorre i successi a cui ha contribuito nel corso della sua carriera pluridecennale come quelli, fra gli altri, di Lucio Battisti, Ornella Vanoni, Fabrizio De André, Gianna Nannini, indagando anche gli aspetti meno noti della sua vita privata (“Sono una moglie approssimativa e autonoma, e una madre non esemplare ma me la sono cavata”).

Partendo dai suoi ricordi d’infanzia (“Ero una bambina pestifera”), Mara Maionchi rivela di essere stata “una studentessa terribile, un somaro di dimensioni colossali, studiare non mi interessava proprio. Ho letto molto di più dopo. Sopravvivevo – ammette - perché forse ero simpatica”. Mentre, poi, entrata nel mondo del lavoro, passa da un’azienda di spedizioni internazionali ad una di prodotti chimici per l’agricoltura fino a quando nel 1968 non risponde ad un annuncio dell’Ariston Records alla ricerca di una segretaria per l’ufficio stampa. Scelta che la introdurrà nel mondo della musica  e nei decenni successivi la porterà a collaborare con molti dei più grandi artisti italiani. La lunga esperienza con i cantanti di talento - e nel curriculum circa 40 Sanremo - le fa oggi dire che per scoprire i talenti “bisogna essere pronti e disponibili a farsi influenzare", a ribadire l’importanza dell’autore e della canzone (“È quello che ti fa entrare nel mondo dell’artista”) e contestare l’accezione negativa data all’espressione ‘canzone popolare’ (“che senso ha - si chiede - una canzone nel cassetto?”).

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Fra gli episodi più divertenti, ricorda di quando, dovendo promuovere in Italia Bob Marley, all’incontro con la stampa non si presentò nessun giornalista. Mentre, come errore, indica il non aver puntato su un giovane Biagio Antonacci (“Forse l’ho ascoltato prima del tempo, ma poi è migliorato anche grazie a Ron”), fra le maggiori soddisfazioni cita il brano America di Gianna Nannini (“Negli anni ’70 era difficile produrre una donna che toccava temi come la masturbazione”). Oggi, invece, prova ammirazione per i Maneskin (“Il loro successo mi ha fatto piacere perché studiano, provano, li trovo un grande gruppo”) e fra le sue preferenze musicali del momento ci sono Salmo, Madame e Achille Lauro che a X Factor “mi ha aiutato a scegliere gli artisti nuovi evitando di farmi fare il raduno degli alpini”.

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E a proposito di come sta cambiando anche la musica con l’avvento delle nuove tecnologie, afferma di aver capito che “non servivo più un po’ di anni fa, perché la tecnologia ha dato agli artisti delle possibilità di lavorare da soli quindi noi non interessavamo più. E questo forse è giusto - ammette con realismo - ma cambia tutto, e quelli che hanno coraggio e la forza di crescere riescono da soli a procurarsi dei vantaggi artistici. Magari ci metteranno un po’ a trovarsi, ma alla fine quelli bravi ci riescono”.

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Ma sorprendentemente, fra le sue esperienze emerge anche quella politica, con un passato di assessore in un comune in provincia di Como (“Governare è difficilissimo ma interessarsi agli altri è fondamentale”) e una candidatura a sindaco (“Ma fortunatamente ho perso per 100 voti”). Infine, si dice scettica sui complimenti che riceve e, “anche se ogni tanto mi dicono che sono simpatica, non ci credo, perché non mi reputo tale. Ma mi fa piacere”.

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