Un Amore, tutto quello che c'è da sapere sulla nuova serie tv Sky Original

Serie TV

Stefano Accorsi e Micaela Ramazzotti sono i protagonisti dei 6 episodi che andranno in onda in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW a partire dal 16 febbraio, Prodotta da Sky Studios e Cattleya, la serie è stata creata da Stefano Accorsi e Enrico Audenino, diretta da Francesco Lagi e scritta da Enrico Audenino, Giordana Mari, Teresa Gelli, Francesco Lagi, Stefano Accorsi. Nel cast anche Alessandro Tedeschi, Andrea Roncato, Ivan Zerbinati, Camille Dugay, Beatrice Fiorentini, Luca Santoro e Ottavia Piccolo 

Di lettere di cui nessuno sa, scambiate per una vita intera. Di occasioni mancate e colte e del tempo che passa, che cambia e consuma. Di un amore che non è mai stato, e che per questo non può finire, racconta la nuova serie Sky Original UN AMORE, in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 16 febbraio.Prodotta da Sky Studios e Cattleya, parte di ITV Studios, con il Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, attraverso Emilia-Romagna Film Commission, è una serie creata da Stefano Accorsi e Enrico Audenino, diretta da Francesco Lagi e scritta da Enrico Audenino, Giordana Mari, Teresa Gelli, Francesco Lagi, Stefano Accorsi

UN amore, il cast della serie

UN AMORE andrà con due nuovi episodi a settimana tutti i venerdì in prima serata su Sky Serie, oltre a essere disponibile on demand in 4K HDR (per i clienti Extra anche nella sezione on demand Primissime).Una storia d’amore che resiste al tempo e alla distanza, ambientata fra Bologna e la Spagna e raccontata in sei episodi lungo due linee temporali distinte, interpretata da un cast guidato da due degli attori più amati del cinema e della tv italiani: Stefano Accorsi (La dea fortuna, Veloce come il vento, L’ultimo bacio, 1992-1993-1994) e Micaela Ramazzotti (La pazza gioia, La felicità, Gli anni più belli, La tenerezza). Entrambi vincitori del David di Donatello, i due interpreti saranno i protagonisti Alessandro e Anna.

Nel cast anche Alessandro Tedeschi (Blocco 181, Il Colibrì, Chiamami ancora amore), Andrea Roncato (Ricordati di me, Il cuore grande delle ragazze, Il Signor Diavolo), Ivan Zerbinati (La Porta Rossa 3, Il ragazzo invisibileSeconda generazione, Non mi lasciare) e Camille Dugay (Django, Mi piace lavorare (Mobbing), Cuore Sacro). Con loro Beatrice Fiorentini e Luca Santoro nei panni dei giovani Alessandro e Anna. E con la partecipazione di Ottavia Piccolo (7 minuti, Tu la conosci Claudia?, La famiglia).

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Un amore, la serie con Stefano Accorsi e Micaela Ramazzotti. VIDEO

Luca Santoro e Beatrice Fiorentini che interpretano Alessandro e Anna da giovani

La trama

Alessandro e Anna, poco più che maggiorenni, si conoscono casualmente durante un viaggio Interrail in Spagna. È una calda estate di fine anni ‘90 e i due si innamorano subito. Le loro vite però sono molto più complicate del destino che li ha uniti e presto i due sono costretti a separarsi. Negli anni restano legati da un intenso rapporto epistolare, senza riuscire mai a trovare il coraggio di vedersi. Tuttavia, a vent’anni dal loro primo incontro e ormai adulti, si ritrovano a Bologna. Il loro sentimento, mai esauritosi nel tempo, si dovrà scontrare con le interferenze di una realtà più complessa di quella che avevano creato solo attraverso le parole.

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Un amore, trailer della serie con Stefano Accorsi e Micaela Ramazzotti

Schede  personaggi

ANNA -Micaela Ramazzotti / Beatrice Fiorentini 

Nell’estate del ‘96 Anna ha appena finito le superiori e sta cercando di capire cosa fare del suo futuro. È un po’ confusa, ma sa che è innamorata di Guido e che non le interessa seguire un percorso lineare. D’altronde è sempre stata una ragazza impulsiva, a tratti quasi ribelle, e allo stesso tempo abbastanza coraggiosa da assumersi la responsabilità delle sue scelte. Vent’anni dopo Anna ha trovato una stabilità: sposata con Guido e madre di un ragazzo ormai quasi adulto, lavora per un ente di protezione ambientale. Ma si apre per lei una nuova e difficile fase della vita in cui si riaffaccia un passato mai chiuso del tutto.

ALESSANDRO - Stefano Accorsi / Luca Santoro

Ale, nel 1996, sa esattamente cosa vuole fare: studiare architettura, dedicare la sua vita a realizzare gli spazi che immagina nella sua testa. È un ragazzo determinato, pieno di idee e di energia, ma che ha un grande vuoto che si porta dietro e che cerca di colmare. Nel presente Alessandro ha raggiunto i suoi obiettivi: è diventato un urbanista affermato, un uomo in costante movimento, ma che non ha mai messo radici da nessuna parte. Forse è per questo che, nel profondo, ha l’impressione paradossale di non aver costruito niente nella vita. Il ritorno nella città della sua infanzia fa affiorare conflitti e ricordi assopiti.

 

TERESA - Ottavia Piccolo 

 

Teresa è la mamma di Ale, una donna forte e indipendente, che ha cresciuto un figlio da sola senza fargli mancare niente. Vitale e spesso testarda, ha un fidanzato, Simone, con cui ha una relazione affettuosa e turbolenta, scandita da continui tira e molla che fanno pensare a una coppia di adolescenti. Quando Ale torna a Bologna, controvoglia Teresa si ritrova ad avere con lui un confronto che entrambi hanno evitato troppo a lungo.

 

GUIDO - Alessandro Tedeschi 

Guido è il premuroso marito di Anna e padre di Tommaso, loro figlio. Entusiasta e un po’ indolente, ha da tempo abbandonato il sogno di una carriera da musicista e gestisce un negozio di dischi. Il resto delle sue energie lo dedica a cercare di tenere in equilibrio il rapporto con la moglie, una relazione ancora viva ma sfilacciata dallo scorrere del tempo e soprattutto da un’ombra che ogni tanto sembra portare Anna lontano da lui.

 

 

RICCARDO - Ivan Zerbinati

Riccardo conosce Ale da quando sono ragazzini. A differenza dell’amico non si è mai spostato da Bologna, si è sposato e ha avuto due figli. Oggi gestisce una copisteria e affronta una dolorosa separazione dalla moglie. Dorme nel retro del negozio e cerca di colmare in ogni modo quel senso di vuoto lasciato dalla frattura familiare e dalla nostalgia per i tempi andati.

 

CLAUDIA - Camille Dugay

 

Claudia, 35 anni, è la sorella minore di Anna, che l’ha cresciuta da sola con il papà da quando la mamma è scomparsa. Estroversa e tenace, con la sorella ha un rapporto intimo, schietto e conflittuale. Viaggiatrice, fidanzata da un po’ di tempo con Erlend, un vivaista di origine scandinava, sente che è venuto il momento di fermarsi e costruire una famiglia.

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Un amore, lo speciale sulla serie tv

Un Amore, le parole del regista Francesco lagi

"Un amore nasce dall’incontro di due persone che si conoscono profondamente ma che allo stesso tempo non sanno nulla l’uno dell’altra. È la storia dell’elaborazione di questo incontro, di come impatta su di loro, dello stupore e dello stridore, delle conseguenze sulle loro vite. L’amore che raccontiamo è un amore mai vissuto realmente, per questo pronto per essere vissuto in pieno, che non si è mai logorato e che non ha mai subito le frustate del tempo. Un amore di molti anni, fatto solo di parole, di lettere spedite e ricevute, di attese e di conferme, di suggestioni e di sentimenti raccontati.

Il racconto si sviluppa su più linee temporali che contribuiscono tutte a costruire, con il loro ritmo e la loro alternanza, la stessa tensione romantica. C’è un amore di ragazzi che nasce sotto il sole incandescente di un’estate spagnola di tanti anni fa e che vive fino a oggi, venticinque anni dopo, in un amore presente in una Bologna uggiosa e grigiastra. E ci sono le lettere, che è un’altra linea temporale ancora, che sta in mezzo, fatta solo di parole e voci off, che ci parla degli anni in cui i nostri personaggi sono stati lontani, quelli passati tra l’ultimo momento in cui si sono visti da ragazzi fino al primo momento in cui si rivedono, oggi, da grandi. Lettere che si sono spediti con mistica regolarità lungo tutta la loro vita, che ci raccontano le loro storie, gli anni della loro formazione, il motivo profondo del loro legame segreto, ostinatamente privato.

Tra Anna e Alessandro naturalmente c’è il tempo che scorre, che li cambia, che li fa diventare adulti, e che li tende sempre di più, anno dopo anno, l’una verso l’altro.

Il tempo che passa e che li lega, che nonostante tutto lascia intatto il sentimento originario, la magia del loro incontro. E i nostri personaggi che scoprono che quell’amore è rimasto lì, puro e intatto, congelato e palpitante per tutti questi anni.

 

La loro vicenda umana e sentimentale ci parla delle occasioni delle nostre vite, di quelle colte e di quelle mancate, degli incontri che abbiamo fatto, dei momenti che abbiamo vissuto e in cui tutto sarebbe potuto cambiare, della potenza delle nostre scelte, di quelle fatte consapevolmente e di quelle che abbiamo fatto senza pensarci su.

 

Nella serie c’è una diversità di sguardi e di formati. Ci sono filmati di vecchie telecamerine che si mischiano alla realtà del presente, ci sono pezzi di materiali di repertorio e filmini privati provenienti da archivi di filmati di famiglia. Spezzoni traballanti e a volte sfocati, intermittenze che ci immergono nella Bologna di anni fa, che diventano subito ricordi, interferenze emotive, stati d’animo da elaborare e da mettere a fuoco. Abbiamo lavorato su una stratificazione di immagini per restituire il ritmo e l’andamento dei giorni, delle improvvise voragini degli anni, dell’intreccio inestricabile degli attimi e dei sentimenti. Diversi formati, suggestioni diverse che creano complessità e stratificazione emotiva.

 

Il tono del racconto è caldo, romantico e sentimentale, improvvisamente ironico. Il ritmo è serrato, dettato dai diversi piani narrativi, e tensivo rispetto alle sensazioni e alle scelte emotive dei personaggi. La realtà si confonde continuamente con il ricordo, le diverse età dei personaggi si contaminano e le loro vicende si accavallano, si mischiano e si ampliano di significato. Il presente e il passato che dialogano in un sonno vigile, un sogno controllato. Un continuo ritorno all’amore passato ma allo stesso tempo anche una continua incursione in quello futuro. La leggerezza e l’inesorabilità del tempo che va."

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Stories, “Micaela Ramazzotti – Emozione dopo emozione”. VIDEO

 

Le parole  di NIls Hartmann, Executive Vice-President Sky Studios per l’Italia

"Non c’è niente di più universale del primo amore. E le storie ben riuscite devono prendere un universale e renderlo unico. La sfida di una serie costruita intorno al tema del primo amore, narrato e rappresentato da secoli, sta nel raccontarlo senza cadere nei clichè e senza essere scontati, trasmettendo allo spettatore qualcosa di nuovo. E pensiamo di esserci riusciti. Anzi, di essere andati oltre, perché questa serie non solo parla di amore, ma anche di occasioni perdute, di “What if”, di nostalgia e di seconde occasioni.

Questo progetto è stata una sfida diversa dalle solite, il romance è un genere che come Sky Studios non avevamo mai affrontato prima, ma avere per le mani una serie ideata da Stefano Accorsi ed Enrico Audenino, con un partner come Cattleya, ci ha spinti a buttare il cuore oltre l’ostacolo, perché sapevamo che saremmo riusciti a lavorare ad una storia che, al di là di ogni genere, avrebbe parlato al cuore del pubblico.

Stefano Accorsi e Micaela Ramazzotti nei panni di Alessandro ed Anna sono una combinazione perfetta di alchimia, sensualità e magnetismo, come se lavorassero insieme da sempre, invece si tratta del loro primo progetto insieme. La serie, raccontata dall’elegante regia di Francesco Lagi, è ambientata in una Bologna sospesa e intima, come sospeso e intimo è il rapporto tra i due protagonisti, che si immergono in ricordi, passioni e desideri ritrovati.

La serie ha poi una linea ambientata negli anni ’90, in cui ritroviamo Alessandro ed Anna diciottenni, interpretati da due giovanissimi e brillanti attori, Luca Santoro e Beatrice Fiorentini, che si incontrano per la prima volta in Spagna, quasi per caso. Leggeri, frizzanti, curiosi del mondo intorno a loro, i due si innamorano, ma la vita li separerà e non potranno che scriversi per oltre 20 anni.

Incontrarsi, amarsi, perdersi, scriversi, ritrovarsi, questo è la nostra serie Un Amore. Speriamo vi appassioni, vi faccia ridere, vi faccia sperare, vi parli al cuore e vi riporti alla memoria esperienze che avete vissuto in prima persona, con quella vena di nostalgia che rende tutto meravigliosamente affascinante."

Le parole Riccardo Tozzi, Fondatore e CEO di Cattleya 

"Da tempo sentivamo il desiderio di cimentarci con un racconto relazionale puro che ci permettesse di indagare la natura molteplice dei sentimenti in modo libero, senza vincoli di genere ed espedienti narrativi. Per questo, quando Stefano Accorsi ci ha proposto di raccontare una storia d’amore che abbracciasse l’arco di due vite, abbiamo accettato subito. Sapevamo che sarebbe stato un progetto difficile da realizzare perché non c’è niente di più complesso che parlare d’amore. E a differenza di francesi e inglesi, non è il nostro tradizionale terreno narrativo.

Un amore è una storia che potremmo definire classica, che parla di sentimenti e di desiderio e che lo fa in modo semplice e al contempo profondo. Un racconto sull’identità, sulle relazioni che la definiscono, sulla vita e sulla vita che se ne va, e dunque sul tempo, protagonista indiscusso. Una dimensione poetica autentica che gli sceneggiatori, guidati da Enrico Audenino, hanno saputo creare schivando la facile epica romantica. Come il primo uomo e la prima donna sulla Terra, Ale e Anna, interpretati in modo sublime da Stefano Accorsi e Micaela Ramazzotti, sono principianti assoluti in materia sentimentale. Le loro scoperte si stratificano nel tempo attraverso le loro voci, creando geometrie inaspettate di emozioni. La Spagna degli anni ‘90 si mescola alla Bologna di oggi. I ricordi dei protagonisti si fondono con quelli di un immaginario collettivo rievocato dai repertori della Cineteca di Bologna. La città medioevale del futuro diventa luogo dell’anima di Ale e Anna a cui dà vita Francesco Lagi, che con il suo sguardo intenso e ironico costruisce un mondo reale e sognante in cui speriamo il pubblico desidererà perdersi."

NOTE DEGLI AUTORI

"Innamorarsi vuol dire scoprire una forza che sembra in grado di travolgere ogni cosa. Ma anche l’amore, come tutto il resto, deve fare i conti col tempo.

È possibile amare qualcuno per una vita intera senza che quel sentimento cambi? Continuare a provare anno dopo anno lo stesso tipo di desiderio? Può esistere un legame che non perda mai la sua forza originaria?

Anna e Alessandro si sono conosciuti per caso un’estate di tanti anni fa durante un Interrail e si sono resi conto immediatamente che il loro incontro poteva essere l’inizio di una stupenda storia d’amore, una di quelle destinate a cambiare il corso dell’esistenza. Ma l’inizio è tutto ciò che hanno: il loro amore è stato interrotto da una realtà che li ha costretti subito a perdersi. Ognuno allora ha proseguito con la propria vita e col passare degli anni hanno costruito due esistenze lontane. Apparentemente va bene così, oggi sono due adulti come tanti, ognuno con le sue esperienze, ognuno con la sua singola felicità. Solo che Anna e Alessandro non sono come tutti gli altri. Se la realtà li ha costretti a stare lontani, loro hanno trovato il modo di disobbedirle creando un’altra realtà, un mondo segreto abitato soltanto da loro due. E in quest’altro mondo sono riusciti a non perdersi…

Da più di vent’anni, infatti, Anna e Alessandro si tengono stretti attraverso lettere di cui nessuno sa nulla. Le loro vite quotidiane scorrono come se niente fosse ma la verità è che esiste un filo che li tiene legati, una lunghissima conversazione che è la forma che hanno dato al loro amore.  In quelle parole vive una storia a sé, invisibile e sfuggente, una storia che non si consuma con lo scorrere del tempo e che arriva fino ad oggi, il giorno in cui, dopo più di vent’anni, Anna e Alessandro si rivedono.-"

 

Enrico Audenino, Giordana Mari, Teresa Gelli, Francesco Lagi, Stefano Accorsi  

LA FOTOGRAFIA


Questa è una storia che per sua natura mescola i piani temporali in modo fluido e continuo.  Proprio per assecondare questa fluidità abbiamo pensato di raccontare il presente e il passato senza particolari segni di discontinuità, se non nell’evidente differenza di stagione, di luce e di atmosfera. L’estate dei ragazzi, avventurosa e incandescente di sole, è stata fotografata con colori pieni e densi di calore. Il presente, invece, con una più fredda e rarefatta luce autunnale.

Ogni racconto d'amore porta con sé complessità e stratificazione emotiva. Ricordi e speranze. Per questa ragione, a tratti nelle scene si inseriscono degli elementi di rottura, delle interferenze emotive. Per creare questo tipo di immagini ci siamo affidati al supporto analogico. Gli sprazzi di spensieratezza della vacanza nel passato in questo caso sono raccontati in soggettiva, girati dagli stessi protagonisti con una vecchia videocamera Hi8.

Immagini più astratte e apparentemente più distanti dal racconto sono invece frutto di una minuziosa ricerca tra le pellicole della vecchia Bologna e tra gli archivi di famiglia; filmati traballanti, ma sempre intimi, suggestioni diverse che a volte funzionano per armonia di suoni, colori e forme, e altre invece per dissonanza.

Infine, per creare un racconto emotivo, viscerale e aderente alle emozioni dei personaggi, abbiamo scelto di posizionare la macchina da presa, e con essa lo spettatore, sempre alla reale distanza dai volti e dai corpi dei nostri protagonisti, per stabilire con loro di volta in volta intimità o riserbo, usando il più possibile ottiche di media lunghezza senza per questo ricorrere a trucchi ottici per deformare lo spazio a nostro servizio.

Guido Michelotti

LE MUSICHE

Un Amore per me è la storia di un amore impossibile, fatta di struggimenti e nostalgie per le stagioni degli amori adolescenziali che incidono su di noi, per sempre debordando nell’età adulta.

Ho voluto evocare questo sentimento scrivendo un motivo che restituisse l’idea di un tempo perduto, come a raffigurare la memoria che insegue sé stessa in un moto circolare e perpetuo. Un vagare del pensiero proprio dell’innamorato che scrive lettere al suo amore lontano nel tempo e nello spazio. Questo motivo è inseguito da accordi radi e dal sapore pop, restituendo un senso di sospensione, calore e nostalgia.  Per quanto riguarda il timbro, la storia si snoda in un periodo che va dall’estate ‘97 ad oggi, e mi sembrava interessante affiancare ad una tessitura più contemporanea un suono che fosse vicino alla musica leggera di quell’epoca attraverso l’uso di una sezione ritmica marcatamente pop, dei back chorus e di alcuni “tic” compositivi. Molte delle musiche che compaiono nella serie sono state realizzate nella fase di pre-produzione, grazie alle suggestioni che mi fornivano il regista, Francesco Lagi, insieme con la produzione, Cattleya. Un processo che è servito a individuare i temi ricorrenti, idee fisse che balenano lungo la storia.

È stato molto bello poi tornare a collaborare con Francesco Lagi, una persona e un regista speciale che ha una particolare abilità nel giocare con la dimensione del ricordo e della nostalgia per un tempo che forse c’è stato o forse è solo frutto di una fantasia.

 

Riccardo Amorese

Le location e gli ambienti

La vera sfida della serie è stata quella di creare un'ambientazione senza pensare troppo all'amore, ma concentrandosi piuttosto sul raccontare la storia del rapporto di ogni personaggio con il tempo, e il loro desiderio di cambiarlo, all' interno di un contesto realistico. Ho quindi deciso di rappresentare e dare colore al lato emotivo del passato e del presente. Ho scelto colori forti e decisi per ritrarre la Spagna degli anni '90, per sottolineare la continua nostalgia dei protagonisti per quel tempo e la loro riluttanza a lasciarlo andare. Il presente, ambientato a Bologna, è invece completamente desaturato, come se fosse in qualche modo sbiadito o privo di coraggio; sono solo le tonalità rosse della città, usate nei piccoli dettagli, a dare al desiderio un senso di speranza.

La natura della città ci permette anche di immaginarla fissa nel tempo; i portici e i colli bolognesi, se avvolti nel silenzio, sono capaci di riportarci indietro di cinquant'anni. Allo stesso modo, ho immaginato la casa di Alessandro in questo modo, come congelata in un'epoca non specificata; la cura e l'eleganza degli arredi, accompagnata dalla scelta dei fiori secchi, ha lo scopo di illudere il personaggio in un ritorno a casa dove tutto si è fermato. Al contrario, Anna vive in una casa moderna, caotica, che in realtà è molto diversa da lei, come se non fosse il suo ambiente. Scarsamente arredata, ho lasciato spazio alla respirazione della casa, evidenziandone le appannature e le muffe, rimanendo al servizio delle colline circostanti e della terra da coltivare.

Scopriamo poi un altro tempo e un altro luogo della storia, in Romania e nell'aeroporto dove i nostri personaggi avranno un po' di respiro, anche se rappresentati nei toni del grigio. Questo perché gli aeroporti non sono governati dalle leggi del tempo, ma piuttosto sono aree di transito dove le persone sono libere di mangiare o dormire quando vogliono.

Ogni colore e ogni spazio è quindi sempre un confronto con la forza o la debolezza interiore dei nostri personaggi. È stata per me una bellissima occasione per poter fermare il tempo e dargli colore, per muovermi tra le tinte calde e accecanti di un incontro e i toni freddi del silenzio, con Bologna come sfondo.

La fotografia e i costumi mi hanno dato la possibilità di farlo nel miglior modo possibile, immaginando ogni colore e mettendolo in armonia con tutto il resto.

 

Elisabetta Zanini

Spettacolo: Per te