Stories, “Micaela Ramazzotti – Emozione dopo emozione”. VIDEO

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L'attrice si racconta tra ricordi e l'ultima serie tv realizzata per Sky con Stefano Accorsi: "Un amore è la storia di due innamorati che il destino divide e di un legame che rimane fortissimo grazie alle lettere e alla forza delle parole". La vita, i ricordi, le emozioni: Micaela Ramazzotti si racconta al vicedirettore di Sky Tg24 Omar Schillaci nella nuova puntata del ciclo di interviste dedicate ai protagonisti dello spettacolo

È Micaela Ramazzotti la protagonista della nuova puntata di “Stories” (LO SPECIALE), il ciclo di interviste ai principali interpreti dello spettacolo di Sky TG24. Ospite del vicedirettore della testata Omar Schillaci, con la regia di Roberto Contatti, l’attrice e regista si racconta in “Micaela Ramazzotti – Emozione dopo emozione”, in onda lunedì 5 febbraio alle 21.00 su Sky TG24, sabato 10 febbraio alle 12.00 su Sky Arte e sempre disponibile On Demand.  

Protagonista accanto a Stefano Accorsi di Un Amore, la nuova serie Sky Original in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 16 febbraio, ci parla così di questo nuovo progetto in arrivo: “Sono due ragazzi che si innamorano, si innamorano da giovani su un treno, per caso. Poi si perdono perché i loro destini si dividono in qualche modo. Ma questo amore, questa questo legame rimane attraverso una cosa molto romantica: delle lettere” e di Anna, il suo personaggio: “Quando incontrai il regista, Francesco Lagi, la prima cosa che gli ho detto è stata ‘lei è una bugiarda’. Non c'è un altro aggettivo, perché sta con il suo compagno, vive questa realtà, ma pensa sempre ad Alessandro ed è quindi distratta da un'altra vita parallela”. 

Una chiacchierata per ripercorrere le tappe di una lunga carriera nel mondo del cinema, ma anche della sua gioventù. “Io vivevo in un quartiere vicino al mare, quasi vicino a Ostia, e mi ricordo che ero sempre in giro. Uscivo, prendevo il motorino, andavo delle amiche, andavo al bar sotto casa, andavo alla bisca sotto casa. Ero ragazzaccio. Però c'era una un piccolo cineclub da quelle parti. Lì ho iniziato a guardare i film”. Una passione per lo spettacolo che sboccia prestissimo, prima con i fotoromanzi, “Per caso mi è capitato tra le mani da una mia amica questo giornaletto e così ho scritto alla redazione. Non ho detto nulla ai miei genitori ed è arrivata una lettera con scritto ‘la foto ci è piaciuta. Vorremmo conoscerti, collaborare, fare dei fotoromanzi’”, quando aveva ancora 13 anni; poi nel cinema quando Pupi Avati la chiamò per un piccolissimo ruolo in ‘La via degli angeli’, “Facevo veramente poco più di una specie di comparsata. Stavo dicendo la mia battuta e sento ‘Stop. Ma chi è questa? Non capisco proprio chi l'ha mandata’. Era il maestro Pupi Avati. Feci quella scena malissimo, ma poi mi richiamò per molti altri film” – scherza. Da lì, una carriera eccezionale, impreziosita da 1 David di Donatello, 4 Nastri d'argento e 2 Ciak d'oro e che l’ha vista collaborare con registi del calibro di Verdone, Virzi o Muccino. Ruoli comici o drammatici poco importa, perché si è sempre distinta in ogni personaggio interpretato. “Far ridere per un’attrice è importantissimo. Infatti mi piacerebbe tanto ritornare a ruoli di commedia, mi diverto se c’è una grande sceneggiatura dei grandi partner con cui girare”. Ma è altrettanto importante piangere “e io sono una piagnona. Piango al cinema, con i cartoni animati, piango all'improvviso. Mi piace piangere, non me ne vergogno anche se mi prendono in giro e mi faccio prendere in giro. Soprattutto i miei figli”. Tra una risata e un pianto sono tanti i personaggi complessi che ha avuto l’occasione di interpretare, all’inizio però “avevo notato che funzionavano i personaggi svampiti, leggeri, quindi i registi un po’ li ho presi In giro fingendo di essere veramente svampita, leggera, frivola. Poi a un certo punto me lo sentivo stretto, sentivo che forse ero anche io un po’ fraintesa come persona. E allora ho iniziato ad amarle veramente queste donne e a studiarmele seriamente, a scegliere quei personaggi e scegliere appunto le loro storture. Perché ho sempre amato chi sbaglia, l'imperfezione, chi cade e si rialza. Mi è sempre piaciuto portare al cinema quelle donne lì”. Poi su ‘Felicità’, il suo esordio alla regia l’anno scorso: “Mi piaceva raccontare tanto questi due fratelli cresciuti da una famiglia disturbata, tossica, matta, pericolosa. E mi piaceva però che questi due fratelli fossero delle anime buone, talmente buone da risultare scemi agli occhi dei genitori e degli altri perché, se sei troppo buono in questa società sei scemo, sei stupido”. Infineda grande protagonista e donna del cinema italiano si sente estremamente positiva rispetto al momento che l’industria sta vivendo, “è momento che fra qualche anno starà nei libri di storia. Insomma, c’è Paola Cortellesi campionessa d’incassi con un film bellissimo. Abbiamo esordito in tante come registe, attrici-registe. Sono andata al Festival di Venezia e ho avuto una grande accoglienza. Mi sembra un momento florido, una bella primavera”.

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Durante la messa in onda dell’intervista comparirà un QR Code che permetterà, inquadrandolo con la telecamera del proprio smartphone, di accedere a una serie di contenuti speciali dedicati all'artista, disponibili sul sito skytg24.it. Tutte le interviste di “Stories” sono anche proposte tra i podcast di Sky TG24, sul sito skytg24.it e sulle principali piattaforme di podcasting. 

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