The Idol, il terzo episodio è una sofisticata lezione sul dolore. La recensione

Serie TV

Benedetta Pellegrini

©Webphoto

La nuova puntata è una sapiente messinscena della mistificazione della sofferenza. La serie, diretta da Sam Levinson (Euphoria) e con protagonisti Lily-Rose Depp e The Weeknd, è disponibile in esclusiva su Sky (e in streaming solo su NOW) con un appuntamento ogni lunedì

 

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Il terzo episodio di The Idol è quello più complesso dei tre finora disponibili, dal momento che l’iconoclasta messinscena dello sregolato mondo dell’industria culturale sfiora dei toni ancora più cupi, violenti e raffinati. La brillante serie HBO, ideata da Sam Levinson (Euphoria) e The Weeknd, con protagonisti lo stesso The Weeknd e Lily-Rose Depp, torna con un nuovo appuntamento ogni lunedì, in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

 

ATTENZIONE SPOILER

Cos’è successo: è il momento di Tedros

Leia (Rachel Sennott), migliore amica e assistente di Jocelyn, nel primo episodio diceva di Tedros che non le sembrava una persona di cui potersi fidare. Nel secondo lo guardava, con timore, mentre cingeva a sé la vulnerabile Jocelyn. Ora, nel terzo episodio, il climax manipolativo di Tedros ha preso il sopravvento con una temporalità imprevedibilmente repentina, ed è ormai troppo tardi per avere dubbi: tutti, Leia compresa, sono ormai assoggettati al volere di Tedros, che si è insediato velocemente sia da un punto di vista fisico, dentro la casa di Jocelyn, che da un punto di vista mentale, plagiando le coscienze artistiche, morali e intellettive di ciascuno. Leia, infatti, prova senza successo a chiedere aiuto, comunicando a Chaim (Hank Azaria), manager di Jocelyn, che “Tedros sta prendendo mentalmente il controllo della casa”. Ma allo stesso Chaim, basta vedere che Jocelyn e Tedros stanno cercando di produrre nuova promettente musica per continuare a essere cieco su tutto il resto. Eppure il seducente, enigmatico e autorevole Tedros, non si è insidiato solo nella vita lavorativa di Jocelyn, quanto più in quella privata, instaurando, insieme ai suoi altrettanto intimoriti seguaci, un diligente clima del terrore. Il losco impresario di Los Angeles, si sta dunque rivelando per quello che è davvero: il leader di un culto segreto. Se nei due precedenti episodi Tedros aveva infatti rubato solo poco tempo e poco spazio, nella terza puntata divora completamente la scena senza prima passare per mezze misure: è Tedros a scegliere chi deve essere licenziato, chi può restare e chi può parlare con Jocelyn. La messa in atto della manipolazione di Tedros, inoltre, spinge ancora più in là i già accesi toni della narrazione: partendo dalla prima inquadratura dell’episodio, che è un nudo integrale, si passa poi alle scene di sesso orale nella macchina decappottabile fino al rapporto intimo tra lo stesso Tedros e Jocelyn nei camerini di un negozio.

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Una lezione sul dolore: rivivere il trauma per rivivere il successo

Il terzo episodio di The Idol è il più sofisticato, complesso e controverso tra quelli distribuiti finora. Questo perché la manipolazione di Tedros è completamente entrata in atto e, con lei, l’abile narrazione si è fatta ancora più sottile, assumendo dei toni cupi, tesi e ansiogeni. Se prima, infatti, né l’attore The Weeknd né il suo personaggio Tedros avevano rispettivamente occupato più di tanto la scena o tantomeno influenzato il corso della narrazione, ora è finalmente giunto il momento, per entrambi (nel bene o nel male), di fare la differenza. Nel terzo episodio, la presenza di The Weeknd è ingombrante: il suo Tedros sta diventando sempre di più l’ombra di Jocelyn, come anche il suo corpo e la sua mente. Anche l’ottima fotografia e gli studiati dialoghi, ben calibrati e distribuiti, sono piegati al volere di Tedros, facendo sì che lo spettatore venga trascinato a sua volta in una spirale di perenne inquietudine. Si comincia a capire, infatti, che cosa intendeva Lily-Rose Depp quando si è complimentata per la complessa prova recitativa di The Weeknd, dichiarando che interpretare Tedros sarebbe stato difficile per chiunque. La “gabbia” in cui avevamo lasciato la pop star Jocelyn nei due precedenti episodi, circondata da assistenti che tramutano il suo dolore in denaro, la tiene ancora rinchiusa, ma ha cambiato proprietario. Alla fine del terzo episodio, Tedros picchia Jocelyn con la stessa spazzola con cui la sua defunta madre, per spingerla a impegnarsi di più, abusava di lei. L’obiettivo di Tedros è il medesimo: stimolare la vulnerabile Jocelyn a trovare l’ispirazione musicale. Che la perdizione mentale di Jocelyn sia ormai senza via di ritorno, è indubbio quando la stessa Jocelyn, dopo la lezione di dolore subita da Tedros, dirà al suo carnefice: “Grazie per esserti preso cura di me”.

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