Succession 4, vivere per sempre. La recensione dell’episodio 6 della serie tv

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Paolo Nizza

Paolo Nizza

Foto di DAVID M. RUSSELL/HBO

Tra l’ambizione di prolungare l’esistenza e la disperazione per la perdita, tra nuovi progetti e improvvisi licenziamenti, tra Hollywood e Los Angeles, la sesta puntata (disponibile su Sky) dell’ultima stagione della serie creata da Jesse Armstrong ci mostra quanto sia complessa e dolorosa la successione al trono

ATTENZIONE SPOILER

Come il padre di Amleto, Logan Roy si palesa all’inizio del sesto episodio della stagione 4 di Succession, diretto dalla talentuosa Lorene Scafaria (che si concede pure un cameo). Ma non si tratta di uno spettro. Molto più prosaicamente il patriarca si manifesta in un video immerso nel green screen della Chroma Key.  Si tratta di uno spot registrato in cui  il fondatore della Waystar promuove Living+, una nuova impresa  immobiliare. L’idea di una comunità assistita in cui vivere in perpetua  compagnia con personaggi televisivi dell’azienda. Un luogo in cui grazie al collegamento con aziende tecnologiche e farmaceutiche si possa accedere  a terapie di miglioramento e allungamento della vita. Ancora una volta la serie pesca dalla realtà, basti pensare a Theranos, la startup biomedica fondata da Elizabeth Holmes, e li centrifuga con la psicanalisi e la tragedia shakespeariana. Il risultato è un cocktail più corroborante di un Long Island, Una mistura che cattura lo spettatore e lo costringe a guardarsi allo specchio. Perché Succession, al netto dell’ingentissimo conto in banca dei protagonisti, parla dell’essere umano, delle sue fragilità, delle sue nevrosi, delle sue pulsione, delle sue miserie, delle sue speranze

Vivere e licenziare a Los Angeles

Il Re senza una spada la Terra senza un re, diceva Sir Lancillotto in Excalibur di John Boorman. Orfani di Logan-Artù- Roy, Kendall e Roman proseguono nel tentativo di impedire che Lucas Mattson, il vichingo ramingo che ama passeggiare scalzo pure sull'asfalto, acquisisca l’azienda di papà. Si sentono come i cavalieri che fecero l’impresa. Il dinamico duo spera che grazie al lancio di Living +, il prezzo delle azioni della Waystar  lieviti prima della vendita, così che il proprietario di GoJO sia costretto a ritirarsi dall’affare. Si sa in Succession, ogni trattativa, ogni contratto risulta, spesso e volentieri un coitus interruptus. In fondo gli uomini fanno progetti e gli dèi ridono. Ma la corona puo' rivelarsi mortifera come una garrota e il trono insopportabile quanto  una vergine di Norimberga. Soprattutto se tuo padre era un titano. Sicché.  il potere per Roman è come il mantello del gigante addosso al nano che l’ha rubato. Il co-amministratore delegato, in trasferta a Hollywood per risollevare le sorti del kolossal Kalispitron,  licenzia Joy Palmer, il capo divisione degli Studios, preoccupata per la svolta a destra di ATN, perché non si sente preso sul serio. Non contento, liquida pure Gerri con un laconico: “ Ho bisogno che tu creda che io valga come mio padre”

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Tra Top Gun: Mavericks  ed Elon Musk

Il mattatore del 35.mo episodio della serie  Succession è senza dubbio Kendall. In trasferta a Los Angeles, il secondo genito della famiglia Roy impazza. Sfoggiando un giubbotto che rimanda al Tom Cruise di Top Gun: Maverick, con tanto di logo ATN sul braccio, inquietante rimando a certa iconografia fascista, il personaggio interpretato da Jeremy Strong presenta Living + agli investitori  con una modalità che rimanda all’esibizione di Elon Musk durante l’acquisizione di twitter. E in fondo tutta la sequenza del lancio del marchio immobiliare è un efficace  e sardonica  parodia delle presentazioni di Apple o di Microsoft.  Non importa che Living+ sia il sogno di portate l’esperienza della crociera sulla terraferma oppure un campo di di prigonia per nonnino”. Quello che conta è crederci. E chi non vorrebbe credere alla possibilità di prolungare le proprie aspettative di vità e quella dei propri cari, in uno spazio sicuro, in compagnia del meglio dell’intrattenimento?  Il discordo funziona,  nonostante un infelice twitter di Mattson che recita “Doderick Match Frei”, ovvero “Doverick rende liberi”. L’inopportuno cinguettio unisce la mascotte dei parchi della Waystar Roco con il terrificante slogan scrtto all’ingresso dei campi di concentramento. Ma la shit storm non decolla  e Lucas cancella il tweet. In tutto questo Shiw  e Tom flirtano  e giocano a morsicarsi le braccia. Sembrano figure di un noir anni quaranta o di una sophisticated comedy. A volte persino le strategie aziendali possono rivelarsi sexy.  E mentre Roman, da buon masochista, si autoflagella con un video, montato ad arte, in cui il padre sminuisce le dimensioni del suo organo sessuale, Kendal si concede, in superba solitudine, una nuotata nell’oceano, dopo aver disegnato una “L” con il piede sulla sabbia. Per citare il finale di Il Grande Gatsby di Fitzgerald: "Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato."

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