Succession 4, di padre in figlio. La recensione dell’episodio 4 della serie tv HBO

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Paolo Nizza

Paolo Nizza

HBO

In questa sulfurea puntata (disponibile su Sky in versione originale) si discute su chi erediterà la leadership dell'impero mediatico Waystar Royco, tra inganni, colpi bassi e battute al vetriolo.

ATTENZIONE CONTIENE SPOILER

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Dopo l’improvvisa dipartita di Logan Roy (Brian Cox) , il quarto episodio (disponibile su Sky)  dell’ultima stagione di Succession è un gioiello di perfidia e di scrittura. Nessuna quiete dopo la tempesta. Il re è morto. Lunga vita al re. Ma business is business, perché il denaro non dorme mai, a Wall Street e a ogni latitudine e longitudine del globo terracqueo; e soprattutto, come insegnano Giulio Andreotti e Charles Maurice de Tayllerand “il potere logora chi non ce l’ha”. Sceneggiata dal geniale creatore della serie Jesse Jesse Armstrong, coadiuvato da Lucy Prebble e Miriam Battye, la puntata vede in cabina di regia la talentuosa Lorene Scafaria (The Meddler; Le ragazze di Wall Street) al posto di Mark Mylod. Ça va sans dire, la qualità resta altissima. E quello che in mani inesperte e fallaci poteva risultate in corrivo momento di raccordo, o peggio, un’inverosimile e stucchevole epifania di ridicole rivelazioni (tipo l’esistenza di un gemello del patriarca defunto) si trasfigura in una feroce e potentissimo ritratto di un gruppo di famiglia in un inferno.

Succession, Ne uccide più la lingua che la spada

Il lutto non si addice ad Elettra e nemmeno ai personaggi di Succession. L’episodio 4 inizia con Kendrall perso a fissare il vuoto, Roman intento a lavarsi i denti e Shiv lieta per i risultati dell’amniocentesi siano buoni. Scopriamo quindi che l’unica figlia di Logan è incinta. Al momento non sappiamo di chi. Tuttavia, la maternità può attendere. E tempo di raggiungere la dimora paterna e capire chi sarà l’erede a trono.  La veglia funebre si trasfigura in un sottile e verbale notte dei lunghi coltelli. Giudizi più affilato della Katana creata da Hattori Hanzo mortificano le aspirazioni dei tanti aspiranti Ceo, Si sa ferisce di più la lingua della spada. Basti pensare a come viene liquidata la candidatura Tom da Karl: “Posso inquadrati la questione, ma solo in amicizia perché tu sia preparato; te sei un maldestro intruso e nessuno si fida di te. L’uomo che tifava per te è morto. E ora sei solo il marito della figlia dell’ex capo. E ora a lei neanche piaci, E quindi sei in tutto e per tutto fottuto". Insomma, non si fanno prigionieri, come sa bene Marcia, la terza moglie di Roy, fresca di Shopping nel quadrilatero meneghino della moda. La vedova cede in un battito di ciglia l’appartamento di Logan a Connor per 63 milioni, confessa di aver mantenuto intime conversazioni telefoniche con il marito e mette alla porta Kerry con un Le stiamo chiamando un taxi che la porterà alla metro, Cosi potrà tornare a casa nel suo piccolo appartamento. Sic transit gloria mundi

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Homo homini lupus

Tra una Willa agghindata per un party più che per una cerimonia funebre e una luna di miele da consumare in Stati come il Wisconsin, il Minnesota, il Michigan e la Pennsylvania (sai che allegria!) ecco la rivelazione che spariglia le carte. Nella cassaforte di Logan viene ritrovato un documento in cui il defunto designava Kendrall come suo erede. Il nome del figli e stato sottolineato o cancellato a matita, insieme ad altre annotazioni che non ci vengono rilevate, per ora. Il testo non ha valore legate, tuttavia funziona. Con la consueta ed efficace modalità non ci viene mostrato l’evento ma i suoi effetti. Il consiglio accetta, quindi, il secondogenito come Ceo ad interim affiancato da Roman in qualità di direttore organizzativo. Così si sono accordati i tre fratelli. Shiv resta con un pugno di mosche a parte la speranza di rientrare dopo la cessione della Waystar a Lukas Matsson, il restyling dell’American Televison Network e l’acquisizione di Pierce. Questione di sei, otto mesi. E’ una promessa di  Kendrall. Ma c’è da fidarsi? Non foss’altro perché il nuovo amministratore delegato ha già deciso di tradire i suoi fratelli. Nonostante di fronte a Roman e Shiv avesse declinato la strategia proposta di screditare il padre di fronte all’opinione pubblica, in segreto e con la complicità di Hugo sceglie di attivare la macchina del fango contro il proprio padre, in modo che risulti che nell’ultimo periodo il genitore non fosse lucido e a prendere le decisioni fossero i suoi figli. In fondo Kendrall e Logan non sono così diversi. Homo homini lupus. E il sorriso su cui si chiude il quarto episodio della quarta stagione di Succession è un Killing Joke. Perché come recita un proverbio siciliano: "Comandare è meglio di…".

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