Nel quarto episodio di Gomorra - Stagione finale, assistiamo al ritorno di Ciro a Napoli e all'incontro tra lui ed Enzo, che scoprendo l'amico ancora vivo è di nuovo pronto a dare tutto per lui. Di contro, Genny controlla Secondigliano con il potere della violenza e del denaro, ma non ha più nessun amico al suo fianco
Gomorra – Stagione finale, episodio 4: La trama
Il ritorno di Ciro a Napoli innesca meccanismi inaspettati. L’Immortale è ancora molto amato dagli uomini che gli erano stati accanto e sono cresciuti con lui, ha la possibilità di radunare un esercito e si muove così fin dall’inizio. Tra i fedelissimi di Ciro c’è anche Enzo Sangue Blu, che ormai si è rinchiuso in se stesso e in un nascondiglio a Forcella. Nemmeno il ritorno di Gennaro sembra preoccuparlo, e quando due dei suoi uomini più fidati lo informano, sembra quasi sollevato dall’idea di poter essere ucciso. Anche Gennaro continua a reclutare nuovi soldati per il suo esercito, accogliendo gli scontenti della gestione Levante. Saro e Francesco sospettano che ‘O Galantommo li abbia traditi vendendo a Gennaro il carico destinato a loro. Quando lui nega fortemente di essere passato dalla parte di Genny, i fratelli Levante gli dicono che deve fare di tutto per riottenere quella droga. Andati via Saro e Francesco, ‘O Galantommo rimane da solo con la moglie, Nunzia, che prova a convincere il marito a cedere un po’ di orgoglio per un atteggiamento più razionale e realistico.
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Malcontento a Napoli Nord
Il malcontento nei confronti dei Levante a Napoli Nord continua a crescere e ‘O Munaciello fatica a tenere tutti uniti. Provare a voltare le spalle ai Levante, però, ha il suo costo. ‘O cchiù bell’ viene ucciso da un sicario mandato da ‘O Galantommo, un messaggio per tutti gli scontenti che pensavano di passare con Gennaro. Quest’ultimo però si reca al canile dove incontra il fratello di ‘O Munaciello. Il messaggio è molto chiaro: i cani sono fedeli e intelligenti, ma loro sono più fedeli o più intelligenti? Enzo è ancora avvolto nella sua disperazione e autocommiserazione quando riceve la visita di Ciro. Inizialmente non capisce il messaggio allusivo dell’emissario mandato dall’Immortale, che gli dice “sei tu quello che è morto su quella barca”, e pensa che a volerlo incontrare sia Gennaro. Quando capisce che si tratta dell’amico di cui ancora piange la scomparsa, decide di salire sull’auto che lo accompagnerà all’appuntamento con lui. Durante il loro incontro, Enzo ribadisce la sua stima e la sua fedeltà a Ciro, al quale dice: “Io voglio essere come te”. “Allora devi morire pure tu”, risponde Ciro. E lui: “È quello che voglio”.
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La fine dei Levante
I Levante tengono una cena per celebrare il fidanzamento tra ‘O Munaciello e Grazia. Tutti sembrano allegri tranne i due diretti interessati. ‘O Munaciello chiede a Grazia di accompagnarlo a fumare, i due si allontanano e lui le propone di lasciare la festa per restare da soli. Lei accetta, ma mentre i due lasciano il giardino con l’auto, vedono arrivare una paranza per i Levante, capitanata da ‘O Maestrale. Grazia fa in tempo a urlare prima che all’interno della sala si consumi una carneficina: Saro e Francesco sono morti, e con loro tutti i parenti seduti al tavolo. Grazia scende dalla macchina, ‘O Munaciello le spiega che lo ha fatto per proteggerla, che gli avevano dato solo la possibilità di salvarle la vita. Lui è convinto di poter avere un futuro con lei, lei gli dice che non ha alcuna intenzione di restare con lui: “Tu mi fai schifo”, gli dice, e sono le sue ultime parole, perché ‘O Munaciello le spara uccidendola.
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La morte di 'O Galantommo
Gennaro torna alla sede del consorzio e incontra Tiziana, con cui parla di affari, chiedendo di poter prendere 10 milioni dalle casse della società. Poi si reca nella casa che intende acquistare. Ad aspettarlo ci sono come al solito ‘O Maestrale e Donna Luciana, che comincia a immaginare come poter arredare l’abitazione. I due, però, sono preoccupati all’idea che Gennaro si allontani tanto da loro, “è pericoloso”, dice ‘O Maestrale, ma Genny ha appena ucciso i Levante e si sente onnipotente. Manca solo un tassello: bisogna uccidere ‘O Galantommo, che viene crivellato a colpi di mitragliatrice mentre si trova in auto tra le strade del suo paese alle pendici del Vesuvio. Portata nella nuova casa di Gennaro, Azzurra trova in regalo le chiavi di un’auto e un portachiavi a forma di cubo con le iniziali di loro tre sopra.
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Una nuova piazza per 'O Munaciello
Intanto Enzo è pronto a tornare in pista, riunisce i suoi perché vedano coi loro occhi che Ciro è ancora vivo. Il gruppo si riunisce, pronto per la guerra. Gennaro, dall’altra parte, si è liberato degli avversari, ha con sé tutte le famiglie e torna a controllare Secondigliano. ‘O Munaciello viene premiato per il tradimento ai Levante con la piazza di ‘O cchiù bell’. Genny incontra un gruppo di imprenditori campani ai quali offre un milione a testa in cambio di una quota delle loro aziende, in modo da poter riciclare il denaro. Gli uomini d’affari si alzano dalla sedia, passano a ritirare ciascuno la sua borsa e lasciano la riunione. Genny torna a casa e trova i regali che aveva fatto alla moglie ancora sul tavolo. Nunzia, intanto, piange la morte del marito ma medita di vendicarsi sulla famiglia di Gennaro. Quando Azzurra va a prendere Pietro in piscina non lo trova, comincia a chiamarlo disperata, ma il bambino la aspetta lì, dietro a un vetro, con in mano il pacco regalo offerto dal padre. Ciro arriva a Secondigliano con Enzo e uccide due dei boss riuniti sotto il controllo dei Gennaro. È la dichiarazione di guerra all’amico di un tempo, che arriva sul luogo per vedere i due corpi impiccati alle due estremità di una scritta su un muro: “L’Immortale è turnat”.
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GOMORRA – STAGIONE FINALE, EPISODIO 4: LA RECENSIONE
Si alza il livello della tensione a Gomorra, dove ormai tutte le tensioni sono pronte a scoppiare. Nell’episodio in cui Gennaro sembra riappropriarsi pienamente del controllo di Secondigliano, riuscendo finalmente a liberarsi dei Levante e dell’uomo a loro più fedele, ‘O Galantommo, riunendo sotto il suo dominio tutte le famiglie di Camorra, Ciro arriva in città e riunisce intorno a sé quella che lui chiama una famiglia. È qui la più grossa differenza tra i due, nei metodi di gestione del potere: Genny ormai predilige la violenza, la minaccia, il ricatto. Ciro continua a circondarsi di persone a lui fedeli da sempre e per sempre, che sa che non lo tradiranno mai, e lo esplicita con una frase che dice ai suoi: “Quanti surdate tiene Gennaro, ma non tiene cumpagn, questa è a forza nuost”.
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Alto tasso di drammaticità
L’episodio 4 di Gomorra – Stagione finale ha un alto tasso di drammaticità, con sparatorie, attentati, regolamenti di conti, omicidi. Uno in particolare colpisce per la sua efferatezza e perché ribalta completamente la prospettiva su uno dei nuovi personaggi. ‘O Munaciello, che era apparso mite e gentile, soprattutto con Grazia, nel terzo episodio, si rivela una bestia tale e quale agli altri, pronto a tradire e vendere la sua nuova famiglia per opportunismo, addirittura capace di uccidere Grazia per il suo rifiuto, dopo essere apparso sinceramente preoccupato della sua reale volontà. Esce di scena anche ‘O Galantommo, a cui sono bastati due episodi per lasciare il segno come personaggio, e la sua morte è quasi un rito di passaggio tra il passato e il presente, tra la Camorra di una volta, in qualche modo ancora legata a dei valori per quanto perversi, e quella di oggi, in cui a comandare sono solo il potere e il denaro.
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Azzurra e Ciro, le due spine nel fianco di Genny
Contro questa direzione sembrano per ora remare in due: Azzurra, che non si piega ancora ai tentativi di riconciliazione di Gennaro, che continua a sognare una vita diversa per il piccolo Pietro; e Ciro, che regala i momenti e i dialoghi più intensi e significativi dell’episodio. Il primo è quello che avviene nel nuovo incontro con Enzo: “O posto mio all’inferno ancora non era pronto”, esordisce Ciro, che poi chiede all’amico se lui sia vivo o morto e cosa voglia essere: “Io voglio essere come te”, dice Enzo. “E allora devi morire anche tu”, risponde Ciro. Ed Enzo, che morto sembrava esserlo davvero, torna a vivere rianimato solo dal desiderio di poterla dare, quella vita, all’uomo che lo ha ispirato. Il tutto mentre Genny sembra ormai sicuro di sé, pronto a manipolare gli imprenditori locali, convinto di essere tornato il re di Secondigliano. Salvo scoprire, poi, di dover ancora combattere la più difficile delle guerre, quella col fratello tradito e abbandonato in un gulag. “L’’Immortale è turnat”, legge Genny su un muro a cui sono appesi due dei boss di Secondigliano. E il suo volto torna a mostrare tutta la paura, l’angoscia, il panico che vi avevamo visto dipinto nei primi due episodi. Genny sarà pure di nuovo il re di Secondigliano, ma non ha più amici di cui fidarsi e sembra aver ormai perso le uniche persone che amava davvero: Ciro, Azzurra e Pietro.
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