Raised by Wolves, la recensione del quinto e del sesto episodio

Serie TV sky atlantic

Marco Agustoni

Ecco cos'è successo nel quinto e nel sesto episodio della prima stagione di 'Raised by Wolves - Una nuova umanità', in onda su Sky Atlantic il lunedì sera alle 21.15 (la serie è disponibile on demand e in streaming su NOW TV). ** ATTENZIONE: SPOILER **

Raised by Wolves, cos'è successo nel quinto episodio

Il quinto episodio di Raised by Wolves prosegue nel dipanare la doppia matassa narrativa della serie tv in onda su Sky Atlantic, che vede da una parte i due androidi protagonisti alle prese con la gestione della loro colonia, arricchita dai nuovi arrivi recuperati da Madre sull’Arca, dall’altra Caleb/Marcus e Mary/Sue impegnati a convincere il manipolo di mitraici sopravvissuti a impegnarsi in una missione di salvataggio dei ragazzi rapiti.


Sul primo versante, però, al personaggio di Madre viene dedicato un ampio segmento tutto suo, in cui scopriamo una serie di interessanti dettagli sul suo passato. Mentre Campion e Paul stringono amicizia e recuperano dai margini di una delle buche alcuni funghi che si rivelano commestibili, con grande gioia del primo, la negromante si collega nuovamente al sistema di realtà virtuale dell’Arca.


Qui riesce ad accedere a un archivio nascosto che contiene le memorie del suo passato. Scopriamo così che è stata “catturata” da Campion Sturges, brillante membro di un’eminente famiglia mitraica poi diventato ateo, con l’intenzione di riprogrammarla per renderla (almeno per il momento) inoffensiva e stimolare – o meglio creare da zero – il suo senso materno.

Il processo è lungo e non esente da inciampi (per fortuna Campion è abbastanza astuto da non usare bebè reali per mettere alla prova l’androide). In ogni caso alla fine non solo l’operazione si rivela un successo, ma addirittura Madre comincia a provare “piacere” nel trascorrere del tempo con quello che di fatto è il suo nuovo creatore.


Il tempo a disposizione dei due è però limitato, dato che sulla Terra la situazione si sta facendo insostenibile e lo stesso Campion non sopravvivrà a lungo. L’hacker rivela così alla sua creatura la missone per cui l’ha concepita: fare da madre (o meglio, da Madre) a una serie di embrioni che viaggeranno con lei e con un androide di servizio (ovvero Padre) fino al remoto pianeta Kepler-22b, così da regalare all’umanità un’ultima chance di sopravvivenza.


L’addio è struggente, tanto che per alleviare il dolore di Madre Sturges decide di cancellare dalla sua mente il ricordo del loro incontro, per poi baciarla appena prima di instradarla sull’astronave. Madre è visibilmente colpita – e intenerita, il che risulta particolarmente sbalorditivo vista la severità a cui ci aveva abituato il personaggio interpretato da Amanda Collin – dal ripercorrere queste dolci memorie.

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“Archiviato” Ambrose, Marcus/Caleb ha gioco facile a farsi proclamare nuovo leader dei mitraici: dopotutto, lui sente la voce di Sol, mica bruscolini… Ecco quindi che la missione per recuperare i ragazzini mitraici rapiti ha ufficialmente inizio. Sulla via, Caleb e i suoi trovano il responsabile dello stupro di Tempest, reso inoffensivo da un elmo in grado di frantumargli la testa nel caso in cui si allontani dal suo androide-guardiano. Gli altri vorrebbero ucciderlo, ma Caleb decide di risparmargli la vita, almeno per il momento, per usarlo come “carne da cannone” nel conflitto con la negromante.


I mitraici ritrovano i sensori inseriti nei corpi dei ragazzi, che erano stati rimossi da Madre. Per qualche motivo, i dispositivi si trovano all’interno di una grotta a cui si accede dallo scheletro di uno dei serpentoni estinti. Qui i mitraici vengono brevemente in contatto con un misterioso essere incappucciato, la cui corporatura potrebbe corrispondere a quella di un essere umano.

 

Non solo: da alcuni disegni sulle pareti della grotta, risulta chiaro come questo stia controllando i coloni atei da tempo. E mentre il gruppo si accampa, Caleb mostra segni di squilibrio sempre più evidenti quando, nel bel mezzo di una session amorosa con Mary, ha una visione nella quale uccide la sua amata con un punteruolo… ma non uno qualsiasi: si tratta di quello creato da Madre, con cui Tempest ha ucciso la bestia nel silo.

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Raised by Wolves, cos'è successo nel sesto episodio

Nel sesto episodio di Raised by Wolves i mitraici raggiungono la colonia gestita da Madre e Padre. Ma, nonostante Mary scalpiti, Caleb sa bene che un confronto diretto con la negromante si tradurrebbe in una sonora (anzi, esplosiva) sconfitta. Il nuovo leader dei seguaci di Sol preferisce quindi attendere e studiare la situazione.


Il suo approccio si rivela vincente, perché Caleb scopre così quella che per Madre è diventata un’abitudine: l’androide si assenta per periodi sempre più prolungati per trascorrere del tempo all’interno della simulazione dell’Arca.


Nel mentre Padre, perplesso per i “giri di pattuglia” sempre più lunghi di Madre, si confronta con la sua partner e arriva addirittura a manifestare, cosa insolita per un androide, sentimenti di gelosia. Nella colonia i ragazzi mitraici discutono della loro situazione e dei loro nuovi “genitori”, che tutto sommato si sono rivelati più amichevoli e affettuosi del previsto. Non tutti, però, sono sulle stesse posizioni, e in particolare Hunter nutre delle perplessità sulle loro vere intenzioni.

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Nel frattempo Campion comincia a essere a sua volta geloso, in questo caso del suo amico Paul e della sua mente brillante. E quando il figlio di Marcus e Sue mostra agli altri un’ingegnosa trappola per catturare le creature usando i funghi di Campion come esca, il “cocchino” di Madre dà in escandescenze e lo aggredisce.


La presenza di Tally (o di chi per essa) si fa più concreta quando Madre trova dei disegni che sembrano raffigurare lei e Sturges, tanto da spingerla a credere che Padre, desideroso di controllarla, si sia a sua volta interfacciato con la realtà virtuale.


L’androide torna alla simulazione e parla di nuovo con Campion Sturges. Qui il suo creatore la incalza e cerca di farle confessare cosa lei voglia veramente, al di là della riuscita della missione. La risposta è inequivocabile: Madre vuole lui.


Nel mondo reale, intanto, Caleb fa scattare la sua trappola, cercando di cogliere Madre impreparata, mentre è isolata nella simulazione. Ma le cose non vanno come previsto, e il piano fallisce. Mary, stanca di aspettare, decide di dare l’assalto alla colonia per recuperare Paul e viene seguita dai riluttanti mitraici, che preferirebbero aspettare un ordine del loro nuovo capo.


Nonostante ce la metta tutta per sventare l’attacco, Padre viene messo fuori gioco dai mitraici grazie all’intervento di Hunter, che rivela agli assalitori la sua ubicazione. Proprio quando tutto sembra perduto, arriva Madre e si sbarazza facilmente dei nemici. Mary riesce però a scappare con Paul e si ricongiunge con Caleb. Questi, invece di accogliere la proposta della sua compagna di darsi alla fuga, decide di rimandare indietro il pargolo per mettere a segno una nuova trappola.

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Questa volta il piano funziona: Paul riesce a sottrarre gli “occhi da battaglia” di Madre e li consegna a Caleb, che riduce in fin di vita l’androide. Spinto dalla voce di Sol, sceglie però di lasciar vivere Madre, e la intrappola in uno dei silos.


Raised by Wolves, il commento al quinto e sesto episodio

Il “ritorno al passato” di Madre costituisce il momento clou di questi due episodi mediani di Raised by Wolves. Grazie a esso, infatti, scopriamo maggiori dettagli sulla missione che Campion Sturges ha affidato a lei e Padre, e approfondiamo la psicologia del personaggio. Che, a quanto pare, è molto più complessa e sfaccettata di quanto avremmo potuto immaginare.

 

Madre, infatti, si dimostra capace di provare dei veri e propri sentimenti. Se già lo si era intuito per via dell’attaccamento ai suoi figli, che però poteva essere spiegato come dedizione alla sua missione, in questo caso l’amore provato nei confronti di Campion Sturges – l’amore provato nei confronti del suo creatore – non ha una motivazione puramente funzionale.

 

C’è di più: questi sentimenti causano all’androide sofferenza. E rendono, in definitiva, questa macchina da guerra vulnerabile, come dimostra il fatto che Madre sia disposta a trascurare la missione stessa per tamponare le ferite causate dalla nostalgia.

 

Se la vulnerabilità di Madre è costituita dalla volontà di tornare a un passato che non c’è più, il punto debole di Padre è invece rappresentato dalla sua insicurezza e dal senso di inadeguatezza nei confronti di una compagna che si è rivelata essere decisamente “fuori dalla sua portata” in termini di funzionalità.

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I due androidi di Raised by Wolves si sono così rivelati “umani, troppo umani”, ma è proprio questo a renderli paradossalmente i due personaggi dello show a cui è più facile affezionarsi. Anche perché le loro dinamiche di coppia alla “Sandra e Raimondo” in versione cibernetica e l’impaccio con cui gestiscono delle emozioni a tratti addirittura basilari ci hanno finora regalato alcuni dei momenti più azzeccati della serie tv.

 

Nel corso di questi episodi due dei personaggi principali vengono poi messi di fronte alle proprie incongruenze. Da un lato abbiamo sempre Madre. Questa è pronta ad accusare Padre delle sue mancanze, per poi rappresentare nel momento cruciale il vero anello debole della coppia, a causa dei suoi sentimenti. E poi l’androide si deve anche scontrare con la propria pretesa di “imporre il pacifismo” a Campion, ma di fatto con la minaccia della violenza.

 

Dall’altro lato abbiamo invece Caleb, sempre più stretto nella morsa dei propri dubbi e del delirio. Ormai ben lontano dall’ateo che era partito sotto mentite spoglie, il nuovo leader mitraico non si fa problemi a usare il suo stesso figlio (anche se “adottivo”) per tendere una trappola a Madre. In questo, come gli viene rinfacciato da Mary, non è poi così diverso dagli uomini che lo arruolarono per combattere quando ancora era un bambino.

 

Al di là dei flashback di Madre che in qualche modo chiariscono alcuni dettagli della vicenda, in ogni caso con il procedere della narrazione Raised by Wolves anziché dipanare i dubbi dello spettatore sembra piuttosto aggiungerne sempre di ulteriori,.

 

Ad esempio: Caleb sente “veramente” la voce di Sol, oppure sta semplicemente impazzendo a causa del cambio di identità e del lungo viaggio cosmico? O magari si tratta di qualcun altro di “esterno”, al momento non ancora identificato?

 

E ancora: chi è il misterioso individuo incontrato dai mitraici nella grotta? Si tratta di un essere umano “vero e proprio”, oppure di un umanoide di qualche genere? È arrivato dalla Terra o è originario di Kepler-22b? Nel secondo caso, significa che questo pianeta era già stato raggiunto dagli umani, oppure che può vantare un trascorso evolutivo simile (incredibilmente simile, verrebbe da dire) a quello della nostra “casa”? Interrogativi che, forse, verranno svelati nella parte finale della prima stagione di Raised by Wolves...forse...

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