Ecco cos'è successo nei primi due episodi della terza stagione di 'Yellowstone', in onda su Sky Atlantic il venerdì sera alle 21.15 (la serie è disponibile on demand e in streaming su NOW TV). ** ATTENZIONE: SPOILER **
Yellowstone 3, cos'è successo nel primo episodio
Il primo episodio della terza stagione di Yellowstone riparte poco tempo dopo il finale della seconda (clicca qui per un veloce recap della S02). Sorge il sole dell’estate sul ranch della famiglia Dutton, e i nostri si preparano a una nuova, intensa giornata. Kayce si appresta ad andare a controllare i pascoli con Rip, Jamie dà da mangiare ai cavalli, Beth si dedica alla magica combo “caffè e sigaretta,” e John indossa un completo scuro: sta per andare a parlare con la governatrice Perry in merito a quanto successo recentemente (ci riferiamo ovviamente all’uccisione dei fratelli Beck), dunque non si tratterà di una visita di piacere. Il personaggio di Wes Bentley è ancora “in prova,” ma andrà con lui, perché c’è bisogno del legale di famiglia.
Dopo aver controllato i pascoli, fortunatamente privi di trifoglio, Kayce e Rip si imbattono in un gruppo di persone che chiaramente non sono del posto, uomini e donne vestiti in maniera elegante che si sono evidentemente persi. Un certo Ellis Steele si fa avanti e dice di rappresentare la società che ha acquistato la terra e il club privato di lusso del defunto Jenkins…e i due cowboy capiscono immediatamente che stanno per arrivare nuovi fastidi. Nel frattempo Beth parla con Bob, che le ordina di andare avanti e comprare tutto, perché se qualcuno è entrato in possesso delle proprietà del compianto Dan significa che in città sta per arrivare la concorrenza.
Prima di entrare nell’ufficio di Lynelle, Jamie dice a suo padre che non lo tradirà mai più e che è meritevole di fiducia, ma John non si lascia abbindolare: dovrà provarglielo coi fatti, la sua parola non conta più nulla. La governatrice Perry, che è in compagnia del procuratore generale, non gira attorno alla questione: quanto successo coi Beck è un bel casino. Dutton, però, le toglie subito le castagne dal fuoco: l’intervento era giustificato, ma, onde evitare problemi e un possibile scandalo, lui si dimetterà dal ruolo di commissario del bestiame. In cambio, loro non renderanno pubblica la cosa, e tutto sparirà nel nulla. Perché soffiare sul fuoco quando puoi spegnerlo senza scottarti? Lynelle lo ringrazia, e lui, in tutta risposta, le dice più o meno scherzosamente che tornerà a incassare il favore non appena ne avrà bisogno.
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Thomas, che è uscito illeso e pulito dallo scontro con i Beck, confessa al fidato Mo di rispettare John Dutton – che secondo il suo braccio destro è un uomo d’onore, un uomo per cui la parola data conta ancora qualcosa –, ma gli dice anche che non potranno mai essere alleati, perché due uomini che vogliono la stessa cosa sono destinati a scontrarsi. Ci sono però altri problemi più pressanti a cui deve fare fronte il presidente Rainwater: per conto del suo cliente, cioè per conto della società che ha acquistato i terreni di Jenkins, Steele ha fatto emettere un’ordinanza che, di fatto, blocca i lavori del nuovo casinò. Chi invece sembra spassarsela (più o meno, visto che comunque di lavoro ce n’è sempre parecchio) sono i mandriani: Jimmy, Ryan, Colby e Lloyd prendono ciò che di buono quel posto può dare loro, e la sera si divertono bevendo birra e giocando a catturarsi a vicenda col lazo (riuscendo a coinvolgere anche quel musone di Jamie, il che è tutto dire!).
Torniamo a Beth. Dopo aver acquistato una bottiglia di pregiato whisky – e dopo aver consigliato alla cassiera del negozio, anche lei con un occhio nero, di liberarsi una volta per tutte del violento che l’ha ridotta così facendo affidamento su un nuovo compagno e, soprattutto, su un posacenere da tre chili –, la nostra torna al ranch, ma lungo la via succedono due cose: anzitutto arriva una telefonata da Kayce, che la informa dell’incontro fatto quella mattina presso i pascoli, e poi c’è un tizio che pesca in mezzo al fiume che passa all’interno della proprietà di famiglia. Il tizio in questione – che dice di essere arrivato camminando DENTRO il corso d’acqua (per ben otto chilometri!), dunque senza mettere piede sulla terra dei Dutton –, fa un po’ lo splendido, e addirittura invita quella bella e audace sconosciuta a cenare con lui, ma lei in tutta risposta gli intima di andarsene immediatamente (a quel paese, oltre che da lì).
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Tornato a casa, John riceve da Beth e Kayce la decisamente non lieta notizia dell’arrivo di nuovi predatori, cioè i clienti di Steele. Offre al figlio la carica di commissario del bestiame, ma l’altro rifiuta: non è un politico, non gli interessa. La proposta di sua figlia lo stupisce: nonostante lei lo detesti, dovrebbe dare l’incarico a Jamie, sarebbe un ottimo modo per averlo sotto controllo e per assicurarsi il sostegno degli altri proprietari terrieri, perché se c’è una cosa che Jamie sa fare bene è cercare di tirare l’acqua al proprio mulino, ma in questo caso il mulino, alla fine, sarebbe quello di famiglia. Sì, potrebbe essere una buona idea.
La sera, Dutton ha un intenso dialogo in corridoio con la nuora: non avrebbe dovuto mandare Tate da solo a dare da mangiare al suo cavallo quella maledetta sera. Monica, però, gli dice di non sentirsi in colpa: non poteva saperlo. Gli dice anche un’altra cosa: ora che è lì ha finalmente ha capito cosa intendeva Kayce quando parlava del ranch come di una trincea. Infine una richiesta: sarebbe bello se portasse suo nipote con lui al pascolo per le prossime settimane, gli farebbe bene cambiare aria, magari lo aiuterebbe a superare il trauma.
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La mattina successiva, John dà a Jamie l’incarico di commissario del bestiame – intimandogli di non tradirlo mai più, altrimenti per lui sarà come se fosse morto –, e poi si mette in viaggio insieme a Kayce, a Tate e ai mandriani: per questa estate sorveglieranno il bestiame da vicino, come si faceva una volta. Mentre Beth e Rip – rimasto alla base per controllare che tutto fili liscio – “battezzano” la nuova casa di lui, Tate, di fronte al falò, confessa al nonno di ritrovarsi ogni notte nello stesso terribile incubo. John gli dice di non avere paura, e lo sprona a prendere il comando dei propri sogni: dev’essere lui a guidarli, non il contrario. In lontananza si sente l’ululato di un lupo, attratto fin lì dalle bestie. Sì, il west è ancora selvaggio, specialmente in Yellowstone.
Yellowstone 3, cos'è successo nel secondo episodio
Il secondo episodio di Yellowstone 3 si apre con John e Tate al campo estivo. Dopo il trauma del rapimento, il ragazzino è tornato a dormire: la natura a volte fa veramente dei miracoli. Tate confessa al nonno che gli piacerebbe vivere per sempre lì, e John non può biasimarlo. Però per rendere veramente perfetta quell’esperienza c’è bisogno di fare un’ultima cosa: spostare un po’ le tende in un punto lì vicino…un punto dove non c’è campo, così quel maledetto telefono smetterà di squillare!
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Al ranch, Beth si sveglia e scopre che Rip le ha preparato la colazione, un ricco piatto che era solita cucinargli sua madre. Miss Dutton è abituata a trovare la tavola imbandita, ma non è abituata ad avere qualcuno che cucini per lei che non sia un cuoco stipendiato, e questo atto d’amore e tenerezza – questo atto di devozione – la fa commuovere. Rimasta sola in una casa enorme, Monica decide di raggiungere suo marito e suo figlio, così, dopo aver “rubato” il cavallo a Jake – che si ritrova con un nuovo destriero decisamente meno mansueto – si mette in viaggio insieme a Wheeler, che deve andare ad aggiornare il suo capo.
Intanto Jamie inizia il suo incarico come nuovo commissario del bestiame. Giusto il tempo di entrare in ufficio, ed ecco la prima telefonata, un certo Randy, un avvocato di una contea della zona, che lo avvisa di aver bisogno di supporto per un caso, due manigoldi che hanno picchiato e derubato una concorrente di una gara di barrel racing. Una mano lava l’altra, gli fa intendere il collega, e Jamie non esita: manderà l’agente Hendon. Steve si reca sul posto e prende in consegna i due farabutti, che nel frattempo sono stati catturati dalla polizia. Per dare loro una lezione li fa salire sul van per il trasporto dei cavalli appartenente alla vittima. Con la scusa di verificare che il mezzo non abbia subito danni, fa un giro un po’ spericolato, accelerando e inchiodando svariate volte, col chiaro intento di far fare un bel balletto ai ladri. Purtroppo, però, il balletto finisce in tragedia.
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Finalmente al campo, Monica, dopo aver salutato Tate, raggiunge Kayce, che sta cercando il lupo sentito la notte prima. I due rispondono al “richiamo della natura” nel boschetto di betulle, e proprio in quel momento ecco avvicinarsi la bestia, che però si salva perché Monica impedisce al marito di mollarla in asso per andare a uccidere. Lupo avvisato, mezzo salvato. Nel frattempo, Rip coglie l’occasione per ringraziare Dutton per la lettera. John, in imbarazzo quanto sua figlia poche ore prima, fa giusto un mezzo sorriso, e poi dice al suo vice che Kayce ha deciso che sarà nuovamente lui a occuparsi della baracca e dei mandriani.
Quella sera, Monica si commuove vedendo suo figlio nuovamente tranquillo. Vorrebbe poter vivere per sempre così, ma sa bene che non è possibile, nonostante suo marito le dica di sì. Tutto è cambiato: quella che una volta era la vita di ogni giorno, adesso si è trasformata in una temporanea evasione. A notte fonda, Kayce sente un ululato e si sveglia. Imbraccia il fucile, e fuori dalla tenda, a pochi metri, ecco il lupo. Gli parla, lo avvisa: lui è il suo nemico, meglio che se ne vada, perché non esiterà a sparare. L’animale, che sembra aver compreso le sue parole, si volta e si allontana. John ha osservato la scena: anche suo padre era solito fare così.
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La mattina successiva, ragionando con Bob, Beth finalmente capisce cosa sta succedendo: l’acquisto dei terreni di Jenkins non è casuale, la Providence ha messo mano al portafoglio perché ha fiutato un’opportunità di investimento. E se le persone che rappresenta Ellis Steele stessero progettando di costruire un aeroporto per far esplodere il turismo di massa? A occuparsi delle operazioni sul posto è un certo Roarke Morris…che, neanche a farlo apposta, è il pescatore del giorno prima. Beth va a parlargli immediatamente, e Morris conferma le sue intuizioni: la Market Equities, la società per cui lavora, ha intenzione di costruire due terminal. Sbarcare praticamente sulle piste da sci anziché fare due o più ore di viaggio in macchina porterà un enorme sviluppo del territorio e un’enorme quantità di dollaroni. Miss Dutton, però, non si lascia impressionare: purtroppo per lui, Roarke non sa contro chi sta andando a combattere!
Dopo un’accurata selezione, Rip decide di assumere la texana Teeter, una cowgirl tanto sboccata quanto abile e adatta alla vita al ranch: è perfetta, dice a Lloyd, che ride di gusto sentendo le colorite espressioni che escono dalla bocca della ragazza. La sera, mentre si sta rilassando, Wheeler sente un ululato. Come Kayce, imbraccia il fucile e si dirige verso il punto da cui provengono i versi, cioè la pista centrale. Solo che non si tratta di un animale: è Beth a ululare! Per la prima volta da sola in quel posto, il personaggio di Kelly Reilly assapora la libertà: in quell’istante possono fare ciò che vogliono, potrebbero anche fare l’amore lì e nessuno verrebbe a disturbarli. A Rip l’idea non dispiace, ma prima, poiché in fondo è un romanticone, chiede che gli venga concesso un ballo. Permesso accordato, la notte è giovane.
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Al campo estivo, a cena davanti al falò, John racconta a Tate e agli altri commensali la storia delle mitiche focaccine che sua moglie era solita preparare per Kayce: odiava cucinarle, ma adorava guardare suo figlio mentre le mangiava tutto contento. Da un momento all’altro, però, la voce di Dutton cambia tono, diventa malinconica, triste e piena di rimpianto: sono state quelle le ultime parole che gli ha rivolto Evelyn. Mettersi a marchiare il bestiame il giorno del suo compleanno…non avrebbe potuto avere un’idea peggiore… John si allontana un po’ dagli altri, e Kayce lo segue. Dutton Senior si chiede che senso abbia trovare qualcuno da amare solo per perderlo, ma suo figlio non ha dubbi: non vediamo il senso delle cose solo perché ci siamo dentro.
Mentre sta per coricarsi, Jamie riceve una spiacevole telefonata dal penitenziario. E’ Steve: c’è stato un “piccolo problema” quel pomeriggio, e ora lui ha bisogno d’aiuto. Un primo giorno che non promette nulla di buono, non c’è che dire.
Yellowstone 3, il commento ai primi due episodi
Yellowstone torna con una nuova stagione, la terza, che in realtà sembra quasi un “soft reboot” dopo gli eventi della seconda. Ovviamente il cast principale è sempre lo stesso, e ovviamente non si può cancellare con un colpo di spugna quanto accaduto finora, ma per i Dutton questi primi due episodi sono veramente una sorta di ripartenza (per usare un termine ormai molto in voga), questo è evidente.
Ogni narrazione che si rispetti, però, ha bisogno un villain, perché, come insegnano le regole di base dello storytelling, senza conflitto non c’è storia, ed ecco dunque entrare in scena nuovi antagonisti, nello specifico l’avvocato Ellis Steele (che in realtà si trova lì per conto di alcuni clienti importanti) e l’intermediario finanziario Roarke Morris, interpretato da un volto assai noto agli amanti della serialità televisiva statunitense degli ultimi decenni: Josh Holloway, l’indimenticato Sawyer di Lost. E’ contro quest’ultimo che Beth si scontrerà, e non vediamo l’ora di assistere a questa battaglia a base di insulti e colpi bassi!
Le per ora tutto sommato calme acque in cui navigano Dutton e soci a breve sicuramente si faranno più agitate, ma per adesso godiamoci questo momento di pace insieme a John, contento come non mai di poter passare un po’ di tempo lontano dai fastidi della contemporaneità. Il personaggio di Kevin Costner lotterà fino alla fine, questo è certo, ma anche un guerriero ha bisogno di un po’ di riposo ogni tanto.
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Mentre Kayce deve ancora capire completamente chi è e cosa vuole veramente – a parte stare con la sua famiglia e proteggerla, questo è chiarissimo –, Jamie, che è già stato graziato, riceve addirittura una promozione e viene nominato nuovo commissario del bestiame, peraltro su consiglio di sua sorella Beth (che continua a disprezzarlo, ma che si rende conto che tenere certe cose in famiglia è semplicemente necessario per la sopravvivenza dell’intero clan). Suo malgrado, Monica è sempre più convolta nelle vicende della sua famiglia acquisita: dopo quanto accaduto a Tate, dopo aver chiesto a suo marito di uccidere i Beck, non si può tornare indietro, ma va bene così, perché il mondo di una volta non c’è più già da un pezzo.
Un po’ in disparte Rainwater, ma il presidente della riserva di Broken Rock avrà modo di rifarsi più avanti, visto che sicuramente anche lui si ritroverà a scontrarsi con i villain di questo terzo capitolo. Si alleerà con John per fare fronte comune contro gli squali della finanza in arrivo, oppure sceglierà di combattere questa guerra da solo? Thomas è orgoglioso, ma non è stupido, dunque tutto è possibile.
Sempre divertenti i momenti con protagonisti i mandriani, ma a rubare la scena ai cowboy questa volta è una new entry, la texana Teeter, una donna chiamata turpiloquio. Il Yellowstone Dutton Ranch, come spiega bene Rip (“un vero uomo rinascimentale”) a Beth, è per le pari opportunità…ma solo se le candidate in questione sono o brutte o cattive, come dice scherzosamente (ma non troppo!) John al suo vice. Tornando seri…ma quanto continuano a essere stupendi i personaggi di Cole Hauser e Kelly Reilly?? Sì, lo ripetiamo sempre, ma non possiamo farci niente, è così e basta!