Lovecraft Country, la recensione del settimo e dell'ottavo episodio della serie tv

Serie TV sky atlantic

Marco Agustoni

HBO

Leggi la recensione del settimo e dell'ottavo episodio di 'Lovecraft Country', in onda su Sky Atlantic e disponibile anche on demand e in streaming su NOW TV - ** ATTENZIONE: SPOILER **

Lovecraft Country, cos'è successo nel settimo episodio


Il settimo episodio di Lovecraft Country – La terra dei demoni si apre con Hyppolita che, accompagnata da Dee, trova l’Ardham Lodge distrutta e scopre fra le rovine il fumetto della figlia, chiaro indizio del fatto che George si trovasse lì. Con la certezza ormai che Montrose e Atticus le nascondano molte cose circa la morte del marito, si cimenta con il planetario meccanico di Winthrop e riesce a venire a capo del mistero: l’aggeggio si apre e rivela una chiave con delle coordinate.


Altrove, Ruby si confronta con Christina, che le rivela le sue ambizioni, ma afferma di essere convinta di tutte le cose dette mentre aveva le sembianze di William. Leti sogna di essere nella loggia di Ardham in fiamme, assieme ad Hannah, proprio come era successo a Tic. Confrontandosi, i due capiscono che l’antenata di Atticus ha salvato il Libro dei Nomi dall’incendio. Leti però non rivela di essere incinta. Assieme vanno a casa di Montrose, dove incontrano il suo amante: nello scoprire che il padre è omosessuale, Tic se ne va furibondo.

Hippolyta si reca all’osservatorio astronomico indicato dalle coordinate e mette in funzione un misterioso meccanismo, aprendo una sorta di portale interdimensionale. Irrompono due agenti di polizia al servizio del capitano Lancaster, ma Tic, che nel frattempo si è messo sulle tracce della zia, interviene. Nella colluttazione, Hippolyta viene risucchiata dal portale e si ritrova su un altro pianeta, forse la Terra nel futuro. Qui è fatta prigioniera da una misteriosa cyborg che le domanda chi sia.


Quando finalmente Hippolyta risponde, quasi a caso, al quesito, si trova a vivere una serie di vite diverse: prima ballerina nella Parigi del passato al fianco di Joséphine Baker, poi guerriera africana, infine di nuovo moglie di George, ma questa volta in un rapporto alla pari. Per finire, esploratrice spaziale assieme al suo compagno di vita. Fino a quando, raggiunta una sorta di illuminazione, si confronta con la donna “aliena”, prendendo in considerazione un suo ritorno a casa. La puntata si conclude con Tic che tiene fra le mani un libro scritto nel futuro, intitolato Lovecraft Country. Fugge, ma sul posto rimane il fumetto di Dee.

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L’ottavo episodio di Lovecraft Country vede i nostri eroi riuniti da un tragico evento: si tratta della morte di Emmett Till., meglio conosciuto come Bobo, il migliore amico di Dee, preso a botte, ferito da due colpi di pistola e per finire gettato in un fiume con del filo spinato stretto intorno al collo (si tratta, purtroppo, di un evento reale). Dee, sconvolta, fugge, ma viene raggiunta dal capitano Lancaster, sulle sue tracce per via del fumetto rimasto all'osservatorio. Il Capitano le chiede della madre e del planetario meccanico, dopodiché con un incantesimo le impedisce di parlare dell'accaduto.


Tic si incontra con Christina, chiedendole di insegnargli un incantesimo di protezione, e scopre che lei è intenzionata a ottenere l’immortalità nel giorno del vicino equinozio d'autunno. Leti, di ritorno a casa, trova Ji-Ah. All’arrivo di Tic, i due si confrontano con lei, che rivela di essere una kumiho e di aver visto la morte di Atticus. Quest’ultimo non la prende bene e la caccia via, dicendole che il loro amore non era reale. Leti, di suo, si arrabbia con Tic perché non le ha detto niente di tutto ciò.

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Dee scopre di essere perseguitata da due ragazzine-demoni dai lunghi artigli, che la seguono ovunque vada. Disperata, si reca dal capitano Lancaster, che si offre di toglierle la maledizione in cambio del suo aiuto, ma lei rifiuta, decidendo anzi di affrontare i "suoi" mostri. Tic e Montrose discutono e a modo loro fanno pace. Il primo rivela al padre come il libro ritrovato venga dal futuro, sia stato scritto da suo figlio George, e nelle pagine racconti, trasfigurata, la storia della loro famiglia. Una storia che per Tic finisce molto male, ovvero con la sua morte per mano di Christina durante l’equinozio di autunno in un rituale sacrificale.


Atticus e Montrose fanno il necessario per attivare l’incantesimo di protezione. Montrose trova Dee (che nel frattempo, non potendone parlare, ha disegnato le sue persecutrici) intenta a lottare contro, all’apparenza, qualcuno che non c’è, perché solo lei è in grado di vedere i due demoni. Leti incontra Christina per chiederle di rendere invulnerabile Tic, ma lei rende invece invulnerabile la donna, il che servirà più tardi, quando Lancaster e i suoi uomini la assedieranno in casa: i proiettili dei poliziotti non riusciranno nemmeno a scalfirla. Sul posto arriva anche Tic, salvato dall’intervento di uno shoggoth che uccide tutti gli uomini in divisa: significa che l’incantesimo ha funzionato. Ruby rivela a Leti di lei e Christina, mentre quest’ultima – accusata da Ruby di non essere minimamente colpita dalla morte orribile del ragazzino – decide di passare quello che ha passato Bobo, pagando due uomini perché le riservino lo stesso trattamento. Ovviamente si tratta di un test, perché la giovane Braithwhite, alla fine, riemerge dalle acque completamente intatta...e pronta per il passo successivo: l'immortalità.

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Ancora una volta gli episodi di Lovecraft Country si distinguono nettamente l’uno dall’altro come stile e registro. La settima puntata ci porta dalle parti della letteratura sci-fi alla John Carter (il personaggio creato, come peraltro Tarzan, da Edgar Rice Burroughs). L’ottava è una storia di demoni in cui Dee è tormentata da una coppia di agghiaccianti ragazzine, che confermano una volta di più come siano più inquietanti i mostri frutto di un make up azzeccato o di effetti speciali “fisici”, piuttosto che tante creature in CGI che nonostante i livelli tecnici raggiunti perdono comunque sempre qualcosa in concretezza.


Al centro, come sempre, la questione razziale, esplicitata soprattutto nei racconti di Montrose, da sempre convinto di essere destinato a perire per mano della “gente bianca”. Non a caso, Lovecraft Country decide di mescolare la narrazione con un episodio reale, il linciaggio di un ragazzino afroamericano da parte di due uomini bianchi. E, sempre non a caso, i due demoni che perseguitano Dee sembrano prendere vita dalla copertina di un libro controverso come La capanna dello zio Tom di Harriet Stowe, che se da un lato ebbe il merito di perorare la causa abolizionista, dall’altro è stato da più parti accusato di aver cementato nell’immaginario collettivo numerosi stereotipi sugli afroamericani, con effetti deleteri.


Grazie all’episodio dedicatole, emerge finalmente in tutto il suo splendore il personaggio finora trascurato di Hippolyta, interpretato da Aunjanue Ellis. Profondamente limitata, nel corso della sua esistenza, dai suoi ruoli di “donna” e di “nera”, grazie alla sua esperienza intergalattico-spirituale Hippolyta ha per la prima volta l’occasione di non essere definita dagli altri, ma di definirsi da sé (così era da intendere, anche se non l’aveva immediatamente colto, l’“io sono” proferito dalla sua carceriera, che in realtà carceriera non era).


Ecco quindi che Hippolyta si ridefinisce secondo la sua volontà, in una progressiva espansione del proprio io: esuberante ballerina, sanguinaria guerriera, compagna di vita trattata come tale e non come mero strumento per mettere su famiglia. Sopra ogni cosa, esploratrice di mondi. È la libertà totale, e purtroppo utopica, della volontà individuale contrapposta alle imposizioni sociali.

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NOTE SPARSE

  • Nella scena in cui è fermata da Lancaster, Dee è trattenuta da un poliziotto. Vittima dell'incantesimo del Capitano, senza fiato, riecheggia l'ormai tristemente famoso "I Can't Breathe" di George Floyd, la cui morte ha dato il via alle sommosse di quest'anno negli Stati Uniti. Queste semplici parole pronunciate da Dee, caricate di tanto significato, diventano così pesantissime.
  • Tic rinfaccia a Ji-Ah di avere ucciso cento uomini, al che lei ribatte: “È la mia natura. Tu che scusa hai?”, in riferimento al suo passato da militare. Si esplicita una volta di più quanto emerso nel sesto episodio: si è mostri per scelta, non per nascita.
  • Essere vittima di discriminazione razziale non significa automaticamente essere in grado di accettare un altro tipo di diversità: ecco quindi che Tic deve faticare non poco per accettare l’omosessualità del padre.
  • Per ora il ritorno di Ji-Ah si è “sgonfiato” in un nulla di fatto, ma è quasi scontato che il personaggio interpretato da Jamie Chung non si rassegni a uscire di scena così facilmente.
  • Un altro personaggio ad acquisire spessore in questa puntata è Christina. All’apparenza priva di empatia, decide (per amore?) di vivere sulla propria pelle quanto passato da Bobo.

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