Lou Reed, l’album Transformer compie 50 anni: tutto quello che c’è da sapere

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©Getty

L’8 novembre 1972 usciva il secondo disco solista dell’ex cantante dei Velvet Underground. Prodotto da David Bowie e Mick Ronson, contiene alcuni dei capolavori dell’artista newyorkese come Walk on the Wild Side, Perfect Day, Vicious e Satellite of Love. Il grande successo di pubblico e critica ne ha lanciato la carriera. Ecco le curiosità sull’album

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Dopo la fine dell’esperienza dei Velvet Underground, la carriera artistica di Lou Reed sembrava sul punto di naufragare. Il flop del suo primo album da solista, le crisi nervose, l’abuso di droghe lo stavano portando su una strada senza via d’uscita. Ma accadde qualcosa. Una manciata di canzoni capolavoro, una coppia di produttori superstar, una trasformazione in icona glam. Tutto questo portò a Transformer, il disco della sua svolta personale, che compie oggi 50 anni. Ecco tutto quello che c’è da sapere su uno degli album cult degli anni ’70.

La genesi del disco

Nel 1970 Lou Reed abbandona i Velvet Underground dopo aver registrato l’album Loaded, il quarto e ultimo lavoro in studio della band. Il cantante torna a vivere dai genitori a Long Island e accetta di aiutare il padre nel lavoro in tipografia, come dattilografo, resistendo solo una settimana in questa mansione. La sua carriera artistica rischia di terminare e Reed ha un crollo nervoso. Ma nel 1971 il produttore Richard Robinson della Rca gli fa firmare un contratto per provare a rilanciarlo come solista. Il suo album d’esordio, l’omonimo Lou Reed, pubblicato nell’aprile del 1972, nonostante le aspettative si rivela un fiasco, stroncato dai critici e ignorato dal pubblico. L’etichetta discografica decide di dare ancora una possibilità all’artista ma impone che la produzione del successivo album sia affidata a David Bowie, sotto contratto con la Rca e reduce dal successo di The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars. Accanto a lui come produttore c’è anche il fidato Mick Ronson. Inizia una collaborazione che porta alla nascita di Transformer, un disco destinato a diventare un classico e un trampolino di lancio per la carriera di Lou Reed.

UNITED STATES - JANUARY 01:  Photo of Lou REED and John CALE and VELVET UNDERGROUND; John Cale & Lou Reed,  (Photo by Charlie Gillett Collection/Redferns)

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La creazione di Transformer

L’album è stato registrato tra luglio e agosto del 1972 ai Trident Studios londinesi. Nonostante la produzione sia attribuita alla coppia Bowie-Ronson, anni dopo Lou Reed ha detto in un’intervista che che “gran parte del merito va a Ronson, che aveva una grande influenza. Loro due insieme erano un sodalizio formidabile”. Ci furono anche alcuni episodi tesi durante la lavorazione a causa dei caratteri spigolosi degli artisti. Le 11 tracce, per un totale di poco più di 36 minuti di disco, sono tutte accreditato di testi e musica scritti da Lou Reed e create ad hoc per l’album tranne due: Andy's Chest, già registrata nel 1969 e mai pubblicata. E Satellite of Love, scritta come traccia di Loaded ai tempi dei Velvet Underground ma poi scartata e rimasta inedita fino a quel momento.

La copertina dell’album

Il disco ha una copertina molto iconica con il celebre ritratto in bianco e nero di Reed realizzato da Mick Rock. L’immagine è uscita sovraesposta mentre veniva stampata in camera oscura, ma il difetto è piaciuto molto sia al fotografo che al cantante che l’hanno scelta per la cover. Dieci anni dopo questo stesso scatto, virato in tonalità blu, è stato usato per la copertina dell’album The Blue Mask.

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I singoli

Su insistenza di Bowie, il 24 novembre viene pubblicato il 45 giri con Walk on the Wild Side (e Perfect Day nel lato B). Si tratta di due dei brani simbolo della discografia di Reed. Nel primo vengono raccontati alcuni tra i personaggi bizzarri e trasgressivi che gravitavano intorno alla Factory di Warhol, con espliciti riferimenti a droghe, transessualità, prostituzione, con l’invito a "fare un giro nel lato selvaggio”. L’arrangiamento di Ronson, il celebre giro di basso di Herbie Flowers, il finale con il sax di Ronnie Ross hanno reso questo brano immortale. Il successo commerciale è stato immediato nonostante diversi tentativi di censura. Anche Perfect Day è diventato uno dei tormentoni di Reed. Scritto dopo una giornata a Central Park con la sua fidanzata dell’epoca, è interpretabile come una riflessione sui tormenti amorosi. Più di recente, dopo l’utilizzo del brano in una scena del film Trainspotting, ha preso piede l'idea di un’allusione alle tossicodipendenze. Ma lo stesso Reed ha negato questa interpretazione: “È ridicolo. E te lo dice chi ha scritto questa canzone. La visione di questo ragazzo di un giorno perfetto era la ragazza, sangria nel parco, e poi te ne vai a casa; un giorno perfetto, davvero semplice. Intendevo proprio quello che ho detto”. Il secondo singolo tratto dall’album, nel marzo 1973, è stato Vicious, la traccia di apertura del disco. L’ispirazione del brano, secondo quanto raccontato da Reed, gli è arrivata da una conversazione con Andy Warhol. Infine il terzo singolo estratto è stato Satellite of Love, altro capolavoro che racconta di un uomo che osserva il lancio di un satellite in tv e prova sensazioni di gelosia per la sua fidanzata infedele.

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Il successo

Transformer, dopo la sua uscita l’8 novembre 1972 e trainato dai singoli, ha ricevuto ottimi riscontri di vendita. Ha toccato la 13esima posizione nelle classifiche nel Regno Unito e la 29esima negli Usa. Negli anni è tornato nelle chart in occasione di alcune riedizioni e alla morte di Lou Reed nel 2013 le vendite digitali di Transformer, Walk on the Wild Side e Perfect Day sono schizzate del 300%. Il disco inoltre è periodicamente inserito nelle classifiche delle riviste specializzate dedicate ai migliori album di tutti i tempi: ad esempio Rolling Stone lo mette alla posizione 109 nella sua più recente lista, mentre NME lo piazza al 55esimo posto.

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