
Maria Callas, 100 anni fa nasceva la più grande cantante lirica di tutti i tempi
Il 2 dicembre 1923 a New York veniva al mondo Maria Anna Cecilia Sofia Kalogeropoulos, considerata il più celebre soprano che la storia del bel canto abbia mai conosciuto e soprannominata la “Divina”. Una figura sfolgorante e allo stesso tempo tormentata, spaccata fra un talento fuori dal comune e un crescente successo sfociato in una mondanità rivelatasi a volte un’arma a doppio taglio

Era il 2 dicembre di 100 anni fa quando a New York nasceva Maria Callas, considerata il più grande soprano che la storia del bel canto abbia mai conosciuto e diventata una delle donne più famose e ammirate del mondo. Tanto da conquistarsi il soprannome di “Divina” grazie alla sua voce scura e potente (il suo registro si estendeva dal sol diesis al mi bemolle) e a una tecnica impeccabile
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Maria Callas ha ridato vita al soprano drammatico d'agilità, che tanta fortuna aveva avuto a inizio Ottocento, che univa alla tecnica dei contralti rossiniani quella del registro acuto di soprano. Senza dimenticare il suo fascino, l'eleganza, la sua vita di donna, i suoi amori e l'aver fatto parte del jet set e del mondo della cultura contemporaneamente, da Pasolini ad Onassis
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Venuta al mondo al Flower Hospital della Grande Mela con il nome completo di Maria Anna Cecilia Sofia Kalogeropoulos, sulla sua data di nascita per molto tempo è aleggiato un velo di mistero. Sui documenti ufficiali risultava nata il 2 dicembre 1923 (data oggi ufficialmente confermata), mentre la madre sosteneva di averla messa al mondo il 4 dicembre
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I genitori di Maria Callas erano arrivati negli Stati Uniti dalla Grecia e quando nacque la futura artista il padre aveva già cambiato all'anagrafe il suo cognome da Kalogeropoulos in Kalos e poi in Callas. A 5 anni, nel 1928, venne investita da un’auto e uscì dal coma solo dopo 22 giorni
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Nel 1937 la madre decise di tornare in Grecia insieme a Maria e all’altra figlia, Iakinthi. Ad Atene la non ancora “Divina” venne ammessa al conservatorio dove si diplomò in canto, pianoforte e lingue, studiando con il soprano italiano Maria Trivella. (Nella foto la madre e la sorella di Maria Callas)

Due anni dopo il primo incontro che segnò la carriera di Maria Callas: l’audizione davanti alla celebre Elvira de Hidalgo, soprano di coloratura che si trovava bloccata in Grecia per ragioni private. De Hidalgo impresse una volta al suo repertorio con lo studio di arie e duetti da Norma e Il trovatore e l’inserimento di arie virtuosistiche nei suoi programmi. (Nella foto una lettera autografa di Maria Callas a Elvira de Hidalgo)

Nel 1941 arriva il debutto professionale con la Royal Opera di Atene, ma il fatto che Maria Callas continuasse a esibirsi durante l’occupazione nazista anche in compagnie dirette da italiani e tedeschi le procurò alcune accuse di collaborazionismo. Un periodo molto intenso della sua carriera, del quale però non ci sono documentazioni sonore. Dopo la Liberazione, nel settembre 1945 l’artista decise di tornare a New York

A New York rimase per quasi due anni e fu lì che adottò definitivamente il cognome Callas. Continuò a studiare canto perfezionando la tecnica e ottenne un’audizione al Metropolitan Opera House per la quale le furono proposti Madama Butterfly e Fidelio, ma il soprano declinò l’offerta: si sentiva fisicamente fuori ruolo per il primo e non abbastanza pronta per cantare in inglese il secondo

Nel giugno del 1947 Maria Callas si spostò in Italia, come le aveva consigliato più volte negli anni anche Elvira de Hidalgo, dopo aver accettato un incarico dal direttore artistico dell'Arena di Verona Giovanni Zenatello per La Gioconda. È qui che conobbe il suo futuro marito Giovanni Battista Meneghini (nella foto)

Alla fine del ’47 il soprano esordisce al Gran Teatro La Fenice di Venezia nella parte di Isotta e nel 1948 debutta a Roma con la Turandot alle Terme di Caracalla. La svolta nella carriera di Maria Callas arriva però l’anno successivo quando a Venezia sostituisce il soprano Margherita Carosio nel ruolo di Elvira ne I puritani

Da allora è un crescendo di successi in giro per il mondo. Callas sposa Meneghini - che diventa suo agente a tempo pieno - e approda al Teatro alla Scala di Milano di cui diventa un simbolo per almeno sette anni. Restano indimenticabili le sue interpretazioni della Norma (nella foto), forse l'opera che ha più cantato, della Medea, della Traviata e più avanti della Tosca, e la sua trasformazione fisica: perse in due anni 36 chili

Al Teatro alla Scala tra il 1950 e il 1961 interpretò 23 titoli d'opera: inaugurò la stagione lirica nel dicembre del 1951 trionfando nel ruolo de la duchessa Elena ne I vespri siciliani. Poi continuò a ottenere grandi successi interpretando le più grandi figure femminili della lirica: da Norma e Costanza ne Il ratto dal serraglio nel 1952 a Lady Macbeth nell'apertura della stagione 1952-1953, Leonora ne Il trovatore nel 1953, Medea, diretta da Leonard Bernstein nella stagione 1953-1954 (nella foto), Lucia di Lammermoor nel 1954, Alceste e Violetta ne La traviata

Nella seconda metà degli anni ’50 il soprano portò la sua Norma al Metropolitan Opera House di New York e si esibì in tournée in prestigiosi teatri di tutto il mondo fra cui la Civic Opera di Chicago (nella foto) e il Covent Garden di Londra. Furono gli anni in cui, anche per la perdita di peso, si parlò di “trasformazione Callas” sul modello dell’attrice Audrey Hepburn

Una trasformazione che influenzò anche l’arte scenica di Maria Callas, la quale diede alle sue interpretazioni un maggior senso coreografico e una recitazione fortemente espressionistica. Si intensificò inoltre il lato mondano della sua carriera e della sua vita, a partire dalla collaborazione con la stilista Biki che diede vita a una nuova immagine sofisticata del soprano, adatta ai salotti milanesi degli anni ‘50

Non a tutti piacque però questa nuova Callas e molte delle serate scaligere, a partire dalla memorabile riesumazione del Macbeth (1952), furono caratterizzate da un pubblico diviso fra applausi e fischi. E la sua fama, non più solo da soprano ma anche da personaggio del jet-set, iniziò a diventare un’arma a doppio taglio

Il 1957 fu l’anno del primo incontro con l’armatore greco Aristotele Onassis, con il quale Maria Callas intraprese una relazione che portò due anni dopo alla separazione da Meneghini. Leggendaria la performance del 1958 al Teatro dell'Opéra di Parigi (allora conosciuto come Palais Garnier) nel concerto La Grande Notte dell'Opera, a oggi considerato tra gli eventi musicali più importanti del Novecento

Quella notte, in una platea in cui sedevano tra gli altri il presidente della Repubblica francese René Coty (nella foto con Maria Callas), Jean Cocteau, il duca e la duchessa di Windsor, Charlie Chaplin e Brigitte Bardot, Maria Callas salì sul palcoscenico con un vestito di alta moda e una parure di diamanti da un milione di dollari e aprì il concerto con l'interpretazione di Casta diva dalla Norma di Bellini che l'avrebbe resa immortale

Sono però anche gli anni in cui Maria Callas iniziò ad avere alcune difficoltà vocali che si palesarono in diverse occasioni. Uno degli episodi più emblematici di un malessere crescente fu la serata del 2 gennaio 1958 quando a Roma, a una serata di gala alla presenza di alte autorità fra cui il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, il soprano ebbe alcuni attacchi di afonia e abbandonò il palco dopo il primo atto de la Norma

Fu l’inizio di anni segnati da contrasti e conflitti, ad esempio con il sovrintendente del Teatro alla Scala di Milano Antonio Ghiringhelli (nella foto), che arrivarono fino alla rescissione del contratto con il Metropolitan per il rifiuto di Maria Callas di alternare la Traviata al Macbeth. Il soprano iniziò a ridurre i suoi impegni pur continuando a esibirsi in una serie di concerti fra Europa e Stati Uniti

Nel 1965 Maria Callas tornò trionfalmente sulle scene cantando la Tosca a Parigi e al Metropolitan di New York. La crisi sembrò superata e il soprano riprese cinque recite di Norma a Parigi, ma la voce e il fisico non ressero e il 29 maggio l'ultima scena venne annullata. Impegnata con il Covent Garden di Londra per quattro rappresentazioni di Tosca, riuscì a tenere solo quella di gala, alla presenza della regina Elisabetta (nella foto), il 5 luglio 1965. Fu la sua ultima rappresentazione operistica

Nel 1968 arrivò anche una profonda crisi a livello personale quando Onassis si rifiutò di sposarla e la lasciò per Jacqueline Kennedy, vedova di John Fitzgerald Kennedy. Maria Callas entrò in una spirale di tristezza e depressione, ma riuscì a reagire tornando alla ribalta nel mondo del cinema come protagonista del film Medea di Pier Paolo Pasolini

Cinque anni dopo, nel 1973, intraprese un tour mondiale con Giuseppe Di Stefano (nella foto) che si concluse l'11 novembre del 1974 a Sapporo: fu l’ultima esibizione in pubblico di Maria Callas. Negli anni successivi il soprano si ritirò in una sorta di isolamento nel suo appartamento parigino, dove morì il 16 settembre 1977 a soli 53 anni
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