Linkin Park in concerto a Milano: "Grazie per aver accolto la voce di Emily"
Musica Crediti foto: I-DaysFuoco e acqua si sono incontrati sul palco: da un lato la carica incendiaria di Mike Shinoda e dall’altro l’apparente calma glaciale di Emily Armstrong. I Linkin Park hanno scritto un’altra bellissima pagina della loro storia. Brani cantati a squarciagola come inni generazionali per i ragazzi cresciuti tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del millennio successivo
Martedì 24 giugno i Linkin Park hanno messo a ferro e fuoco l’Ippodromo Snai La Maura per l’appuntamento inserito nel cartellone degli I-Days Milano Coca-Cola 2025. Il concerto, tra i più attesi della stagione, ha visto presenti 78.000 persone per un sold out registrato dopo appena 72 ore dall’inizio della vendita dei biglietti. A otto anni di distanza dall’ultima volta, proprio allo stesso festival, il gruppo è tornato per l’unica data italiana dell'anno. Il prossimo appuntamento sarà il 26 giugno 2026 alla Visarno Arena di Firenze.
linkin park, mike shinoda: “grazie per non averci giudicato”
Fuoco e acqua si sono incontrati sul palco: da un lato la carica incendiaria di Mike Shinoda e dall’altro l’apparente calma glaciale di Emily Armstrong. Tornare in un Paese dopo otto anni, con tutto ciò che la storia recente dei Linkin Park comporta, non deve esser stato facile per il gruppo, soprattutto per Emily Armstrong, ritrovatasi a debuttare davanti a una folla oceanica tra tensione e dubbi sull’accettazione da parte del pubblico. La cantante è inizialmente apparsa emozionata ricevendo però subito un calorosissimo abbraccio simbolico da parte di tutti i presenti che in più occasioni hanno urlato il suo nome come a volerle mostrare tutta la loro vicinanza.
La formazione ha suddiviso la scaletta in cinque atti racchiudendo i momenti centrali ‘Creation’, ‘Collapse’ e ‘Kintsugi’ tra il set introduttivo e l’encore. Cinque parti per ripercorre la storia dei Linkin Park con l’obiettivo di creare nuovi ricordi. Sul palco anche Brad Delson, Joe Hahn, Dave Farrell e Colin Brittain.
Somewhere I Belong è la canzone che ha aperto la lunga scaletta di oltre venti brani dando ufficialmente il via a una serata da incorniciare. Nel primo atto anche The Emptiness Machine, il singolo che ha lanciato l’ultimo album From Zero. Mike Shinoda al pubblico: “Grazie mille ragazzi per questo supporto. Siamo davvero grati per tutto questo e per essere tornati a fare musica. Avete accolto la voce di Emily senza giudicare”.
Approfondimento
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Burn It down è stato il brano della svolta accendendo definitivamente la sicurezza di Emily Armstrong, da quel momento in piena sintonia con il pubblico. A metà del secondo atto, Mike Shinoda si è esibito da solo abbracciando letteralmente alcuni spettatori della prima fila. Proposti i brani When They Come for Me e Remember the Name.
Da segnalare le esibizioni esplosive di One Step Closer, Lost e Stained. In scaletta anche Up From the Bottom, Two Faced e Papercut. Nella parte finale, il coro di ‘Sei bellissima’ ha offerto un ultimo supporto alla cantante, che ha risposto: “Continuiamo a portare avanti questa festa!”. What I’ve Done, Numb e In The End sono state le tre canzoni che hanno cristallizzato la storia titanica del gruppo. Brani cantati a squarciagola poiché divenuti dei veri e propri inni generazionali per i ragazzi cresciuti tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del millennio successivo.
Una bellissima pagina di musica live con la consapevolezza che i Linkin Park ne avranno ancora tante altre da scrivere insieme al pubblico.
Questa la scaletta completa del concerto a Milano:
Act 1 – Set Intro A (Castle of Glass)
Somewhere I Belong
Crawling
Cut the Bridge
Lying From You
The Emptiness Machine
Act 2 – “Creation” Interlude (Castle of Glass)
The Catalyst
Burn It Down
Up From the Bottom
Where'd You Go (short)
Waiting for the End
Joe Hahn Solo
Mike Solo (When They Come for Me / Remember the Name)
Two Faced
One Step Closer
Act 3 – “Collapse” transition
Lost
Stained
What I've Done
Act 4 “Kintsugi” transition
Overflow
Numb
In the End
Faint
Act 5 – Encore Intro A (Castle of Glass)
Papercut
A Place for My Head
Heavy Is the Crown
Bleed It Out