Trump attacca Springsteen dopo le critiche a Manchester: “Chiuda il becco, prugna secca"

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Il presidente degli Stati Uniti replica duramente al cantante dopo un attacco dal palco a Manchester, tra insulti personali e nuove accuse a Joe Biden

Bruce Springsteen è finito nel mirino di Donald Trump dopo aver criticato l'ex presidente durante un concerto a Manchester. Due giorni dopo l'episodio, Trump ha reagito con un post infuocato su Truth, accusando il rocker americano di aver parlato male del presidente degli Stati Uniti in territorio straniero. Nel suo messaggio, l'ex presidente non ha risparmiato insulti e commenti personali.

Insulti a raffica e nuovi attacchi a Biden

"Vedo che il sopravvalutato Bruce Springsteen va in un paese straniero a parlare male del presidente degli Stati Uniti", ha scritto Trump, aggiungendo: "Springsteen non mi è mai piaciuto, non mi è mai piaciuta la sua musica, o la sua politica di sinistra radicale e, soprattutto, non è un ragazzo di talento - solo un idiota invadente e odioso, che ha sostenuto con fervore il corrotto Joe Biden - un matto mentalmente incompetente e il nostro peggior presidente di tutti i tempi che è andato vicino a distruggere il nostro paese. Se non fossi stato eletto io, sarebbe già andato! Sleepy Joe non aveva idea di quello che stava facendo". Quanto a Springsteen, "è 'stupido come un sasso', e non vedeva cosa stava succedendo oppure lo vedeva (che è anche peggio!) Questa prugna secca di cantante rock (la sua pelle è tutta avvizzita!)", ha proseguito. "Dovrebbe tenere il becco chiuso fino a quando non torna nel paese, che è solo 'il minimo sindacale'. Poi vedremo tutti come gli andrà!", l'ammonimento finale.

 

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Le parole di Springsteen dal palco di Manchester

Durante il concerto inaugurale del suo tour europeo, il 14 maggio scorso a Manchester, Bruce Springsteen aveva lanciato un duro attacco al presidente:

Trump: "La E Street Band è qui stasera per fare appello al giusto potere dell’arte, della musica e del rock and roll in questi tempi pericolosi", ha detto Springsteen poco dopo essere salito sul palco. "La mia casa, l’America che amo, l’America di cui ho scritto e che è stata un faro di speranza e libertà per 250 anni, è attualmente nelle mani di un’amministrazione corrotta, incompetente e traditrice. Questa sera chiediamo a tutti coloro che credono nella democrazia e nel meglio dell’esperienza americana di alzarsi con noi, di elevare la propria voce contro l’autoritarismo e di far risuonare la libertà".

Il Boss è tornato poi a prendere la parola per lanciare un nuovo allarme sullo stato della sua nazione: "Ci sono cose molto strane, pericolose e inquietanti che stanno accadendo là fuori". In America stanno perseguitando le persone che esercitano il loro diritto alla libertà di parola ed esprimono il loro dissenso. Questo sta accadendo proprio ora. In America, gli uomini più ricchi sono soddisfatti di abbandonare i bambini più poveri del mondo alla malattia e alla morte. Questo è ciò che sta succedendo".

E ancora: "Nel mio Paese stanno provando un sadico piacere nell'infliggere dolore ai lavoratori americani, mentre stiamo regredendo sui diritti civili che hanno portato a una società più giusta. Stanno abbandonando i nostri grandi alleati schierandosi con i dittatori, contro coloro che lottano per la propria libertà. Stanno finanziando le università americane che non si piegano alle loro richieste ideologiche. Stanno allontanando residenti dalle strade americane e, senza un giusto processo, li stanno deportando in centri di detenzione e prigioni straniere. Tutto questo sta succedendo ora". Springsteen ha poi concluso così: "La maggioranza dei nostri rappresentanti eletti non è riuscita a proteggere il popolo americano dagli abusi di un presidente inadatto e di un governo corrotto. Non hanno alcuna preoccupazione o idea di cosa significhi essere profondamente americani. L’America di cui vi ho cantato per 50 anni è reale e, a prescindere dai suoi difetti, è un grande Paese con un grande popolo. Sopravviveremo a questo momento. Ora ho speranza, perché credo nella verità di ciò che ha detto il grande scrittore americano James Baldwin: “In questo mondo non c’è tanta umanità quanta se ne vorrebbe, ma ce n’è abbastanza”. Preghiamo".

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