
In una lettera i legali del rapper, che ora si trova in carcere con le accuse di traffico sessuale e che il 5 maggio sarà sottoposto a processo, hanno chiesto un rinvio di due mesi a causa delle nuove prove introdotte dai pubblici ministeri
Un rinvio di due mesi. In una lettera indirizzata a un giudice federale, i legali di Puff Daddy, il rapper che ora si trova in carcere con le accuse di traffico sessuale e che il 5 maggio sarà sottoposto a processo, hanno chiesto di rallentare a causa delle nuove prove introdotte dai pubblici ministeri con l’ultimo atto di accusa sostitutivo. “Il governo si oppone alla nostra proposta di richiesta di rinvio ragionevole, nonostante stia ancora presentando le prove”, hanno scritto gli avvocati. “E ha indicato, nonostante la nostra obiezione, che oggi non produrrà le prove e l’elenco dei testimoni, né altro materiale di 3500 elementi, mentre questa richiesta è in sospeso”. Pertanto, “con l’istruttoria apparentemente incompleta basata su un conteggio minimo obbligatorio di 15 anni, non possiamo, in coscienza, andare a processo nella data prevista”. Il giudice, però, ha stabilito in una nota che “le parti dovrebbero procedere secondo il calendario attuale”.
LE ACCUSE, DALL'AGGRESSIONE ALL'EX FIDANZATA AI FREAK-OFFS
Arrestato a settembre a Manhattan dalla polizia di New York e dagli agenti federali, Sean Combs è stato accusato di associazione a delinquere, traffico sessuale e sfruttamento della prostituzione. Tutto è partito dalla causa per aggressione e abusi intentata dalla Vittima-1, l’ex fidanzata del rapper Cassie Ventura, che è stata rapidamente risolta con un patteggiamento. I pubblici ministeri sostengono che Puff Daddy e i suoi collaboratori avrebbero costretto alcune donne a partecipare a incontri sessuali chiamati “freak-offs”, ai quali avrebbero partecipato prostitute e prostituti e dove non sarebbero mancate droghe, violenze e riprese hard. Il rapper si è dichiarato non colpevole. “Si tratta delle stesse persone, ex fidanzate di lunga data, che avevano relazioni consensuali", ha dichiarato il mese scorso un portavoce di Combs. “Questa era la loro vita sessuale privata, definita dal consenso, non dalla coercizione”. Intanto P. Diddy si è scusato con Ventura per il filmato di sicurezza di un hotel di Los Angeles, pubblicato dalla CNN nel 2016, dove lui aveva picchiato l’ex fidanzata. I suoi legali hanno ora accusato il giornalista di aver modificato il video, che sarebbe in tal caso inammissibile. Ventura ha comunque dichiarato che testimonierà a processo.
