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Puff Daddy avrebbe violentato una donna che l'ha accusato dell'omicidio di Tupac

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©Getty

Secondo la presunta vittima, il rapper e produttore l'avrebbe aggredita nel marzo 2018 in California dopo che lei avrebbe detto pubblicamente che lui sarebbe stato legato al delitto, avvenuto a Las Vegas nel 1996

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Continua a crescere la lista delle denunce contro Sean Combs, in arte Puff Daddy o Diddy, il rapper e produttore ora in carcere con le accuse di traffico sessuale e racket e in attesa di processo il 5 maggio 2025. L’ultima, depositata in California, arriva da Ashley Parham, una donna che ha accusato il rapper di averla stuprata in un appartamento a Orinda, vicino a San Francisco, nel marzo 2018. Secondo Parham, Diddy l’avrebbe aggredita per vendicarsi dopo che lei avrebbe detto pubblicamente che lui sarebbe stato legato all’omicidio di Tupac Shakur, ucciso in una sparatoria a Las Vegas nel 1996 quando aveva 25 anni. Dopo quasi 30 anni, il delitto è ancora irrisolto.

LE PRESUNTE MINACCE E VIOLENZE

Secondo i documenti legali, nel febbraio 2018 Ashley Parham avrebbe incontrato in un bar un uomo, un amico o socio di Sean Combs che ora è imputato, mentre era in videochiamata con il rapper. La donna si sarebbe unita alla conversazione e avrebbe detto di non essere particolarmente impressionata dalla presentazione alla celebrità, perché secondo lei il rapper “aveva qualcosa a che fare con l’omicidio di Tupac Shakur”. Puff Daddy le avrebbe quindi risposto che l’avrebbe pagata cara per quel commento inopportuno. Un mese dopo, l’altro imputato avrebbe invitato con una scusa Parham a casa, dove i due sarebbero stati raggiunti da Combs e dalla sua agente, Kristina Khorram. Entrambi avrebbero minacciato la donna: Khorram le avrebbe detto che l’avrebbe potuta spedire dall’altra parte del mondo e non farle rivedere più la sua famiglia, mentre Diddy l’avrebbe minacciata di tagliarle il viso. Il rapper l’avrebbe poi cosparsa di un liquido lubrificante mischiato alla droga dello stupro, le avrebbe tolto i vestiti e l’avrebbe violentata con un telecomando, dicendole che aveva “la sua vita nelle sue mani”. Secondo il racconto di Parham, anche altri uomini avrebbero partecipato alla violenza. Alla fine, la donna avrebbe perso conoscenza. “Ti abbiamo dato abbastanza droga da far fuori un cavallo”, le avrebbe poi detto il rapper prima di offrirle denaro per dichiarare di essere una sex worker e di aver avuto un rapporto consensuale. La donna sarebbe infine riuscita a scappare e avrebbe denunciato l’accaduto a uno sceriffo della contea, ma la sua denuncia sarebbe stata “ignorata”.

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