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Perry Farrell a Sky TG24, dai Jane's Addiction al Lollapalooza: "Ragazzi, siate ribelli"

Musica
Valentina Clemente

Valentina Clemente

Foto di Stefano Dalle Luche

La band è tornata più forte di prima. La potenza della musica, che può fare rivoluzioni. La politica americana e mondiale, oggi. E il messaggio ai giovani: rovesciate il mondo! Perry Farrell, Padrino della Generazione Alternativa, si racconta a Sky TG24. L’abbiamo incontrato al Festival La Prima Estate, per l’unica data italiana dei Jane’s Addiction. La nostra intervista

 

"It’s been a long time coming, but change has come to America" (c'è voluto tanto tempo, ma il cambiamento è arrivato in America). Grant Park, Chicago, 4 novembre 2008, Barack Obama è il primo presidente afroamericano della storia. Nel suo discorso parla di cambiamento, e lo fa nella sua città, davanti a 240.000 persone. L’America è pronta a voltare pagina, e a iniziare un nuovo capitolo: è servito del tempo, lo ricorda Obama stesso, ma l’impegno e le proteste di tanti prima di noi vedono dei risultati.

Grant Park, Chicago: 1991 - 2008

Grant Park, Chicago, 1991. Perry Farrell, leader dei Jane’s Addiction vuole dare voce e spazio alla musica della Generazione Alternativa, lontana dalle classiche logiche delle major di allora. Lo fa creando il Lollapalooza, festival inizialmente pensato come tour d’addio proprio dei Jane’s Addiction, rock band formata a Los Angeles nel 1985. "Lollapalooza" è una parola che indica qualcosa di eccezionale, di insolito: Farrell vede questo nelle melodie di quel periodo, fuori dagli schemi delle case discografiche. E crea uno spazio ad hoc dove ascoltare musica “diversa”, ma anche parlare di politica e di ambiente: è un evento culturale mai visto prima. Qualcosa sta iniziando a cambiare, e tutto parte dalla musica.

Cambiamento, musica, politica e i giovani, oggi

Di questo cambiamento, di alternativa e dell’importanza della musica (anche in vista del 5 novembre 2024, quando gli elettori statunitensi torneranno alle urne) abbiamo parlato proprio con Perry Farrell poco prima dell’unica data italiana dei Jane’s Addiction al Festival La Prima Estate al Lido di Camaiore, a giugno. Farrell non è solo il leader di una delle rock band più forti e controverse degli ultimi anni, ma soprattutto una figura artistica visionaria, che ha sempre creduto fortemente nel potere dell’arte e della musica. Carisma potentissimo, non ha paura di dire quello che pensa. E ai giovani ricorda che oggi, come non mai, è fondamentale essere ribelli, perché non c’è nulla da perdere nel credere nelle proprie idee e fare il possibile per realizzarle. Un messaggio, un motto, un imperativo.

"Il mondo di oggi mi preoccupa ed emoziona allo stesso tempo"

"Non posso fare a meno che pensare a come stia il mondo in questo momento: è sia emozionante che preoccupante. Ma credo ci sia speranza: c’è speranza quando ci sono festival come questo, che permettono a persone meravigliose di incontrarsi. E di ascoltare il messaggio di questi giovani, scrittori, ballerini, artisti. Se qualcuno ne avrà bisogno, potete contare su di me: vi amo e non vi deluderò mai!"

"Sto combattendo una battaglia per la libertà"

Ha parlato di speranza e lei, come musicista dei Jane’s Addiction, ha sempre alzato la voce e trovato una collocazione nel mondo. Non ha mai avuto paura di farlo. Perché, invece, molti artisti oggi non riescono a fare lo stesso?

Perché c’è tanta paura diffusa dagli autocrati e molte persone temono di subire danni fisici o di perdere sostegni economici. Io sono andato oltre. Vivo, lo sai, vivo per diffondere un messaggio. La mia giornata consiste nello svegliarmi, prepararmi ogni volta per difendere le mie idee e unire chi la pensa come me. Qui c’è un gruppo davvero incredibile, il cantante è Jason, degli Sleaford Mods: lui per me fa proprio parte di questa nuova generazione. John farà sempre ottima musica: è solo questione di organizzazione, e circondarsi delle giuste persone. Quando trovi una persona che ha punti di vista simili a tuoi e vuole che il mondo sia felice, bello... è come trovare un tesoro. C’è chi preferirebbe morire piuttosto che vedere il mondo distrutto da chi non ha amore nel proprio cuore. Persone intellettualmente inette e, proprio per questo, le più pericolose.  Quindi mi sento come se fossimo in battaglia in questo momento: io li voglio combattere.

 

La musica dei Jane’s Addiction è potentissima, lo sarà sempre. Come ci si sente a esserlo, senza cadere nella nostalgia? Perché la musica dei Jane’s Addiction è ancora così amata da più generazioni di appassionati come me?

Forse perché le persone amano essere trasportate su altre dimensioni! E sono veramente belle. C’è della speranza nella nostra musica. C’è energia, c’è un senso di natura selvaggia, del pericolo e della sensualità: il meglio a cui pensare e sperimentare

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"Chicago crocevia del mondo"

Se le dico Lollapalooza… Non ci sono mai stata! Sono stata al Coachella, al Primavera Sound, a tanti festival ma mai al Lollapalooza. Ma se le dico Lollapalooza, cosa le viene in mente?

Credo che un giorno il crocevia dell’universo sarà davvero Gerusalemme, ma fino a quel momento Chicago è dove penso ci riuniremo tutti. E trascorreremo dei momenti incredibili ballando, cantando, ascoltando musica e crescendo come individui. È come un rito di passaggio.

La politica americana oggi

Cosa le manca di più di quel periodo?

Me l’hai fatto notare proprio tu: il pericolo si fa sempre più serio. Tempo fa, in tanti si sono arrabbiati con Bill Clinton perché ha avuto una relazione extraconiugale. Ora quest’uomo (Trump) può violentare 20 donne e farla franca. Ed è questo che devo combattere. Sto combattendo una battaglia per la libertà, per l’indipendenza e quest’uomo è pericoloso su due fronti: lui stesso lo è intrinsecamente, ha come dio il denaro e deve favori a uno più pazzo di lui in Russia (Putin). Quando ero giovane ero un wrestler: al liceo facevo la lotta. E sento che con quello stesso spirito combattivo non mi arrenderò. Questo è lo spirito che dobbiamo avere. Dobbiamo lottare per la nostra libertà, adesso!

"Il mondo ha bisogno di persone compassionevoli"

Perché, secondo lei, i musicisti hanno ancora il diritto di combattere ineguaglianze e violenza, come ha fatto lei e sempre farà?

La nostra forma d’arte ha il potere di far muovere le persone: è un risultato incredibile vedere il corpo di una persona creare delle forme e guarire grazie alle note nell’aria. Sai, il mondo ama i duri. Anch’io li adoro. Ma il mondo ha bisogno anche di persone compassionevoli: dobbiamo mantenere questa armonia. E proprio questo è l’equilibrio.

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"L'oceano mi guarisce"

So che lei è un surfista, giusto? Anch’io lo sono, o almeno ci provo, faccio surf quando sono in California. Perché le piace così tanto? L’oceano le dà libertà?

Mi guarisce. Mi dà la carica e rilassa allo stesso tempo. Sai, mi piace molto surfare da solo: non è una cosa strana?! Mi piace andare da solo così nessuno può dirmi “Oh, dobbiamo andarcene, dobbiamo uscire dall’acqua!” Qualcosa di magico accade sempre in quei momenti della giornata in cui il surf è migliore. C’è sempre della magia con i venti che trovi al largo.

"Ragazzi, scatenatevi. Rovesciate il mondo: non avete nulla da perdere"

C’è un messaggio che vuole dare alle giovani generazioni di musicisti e ragazzi, ora? Cosa consiglia?

Scatenatevi, siate ribelli: cosa avete da perdere? Prendete il mondo e rovesciatelo. Questo è il vostro compito, come nuova generazione!

 

 

 

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