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Motta: "Quella maledetta voglia di felicità vive sempre con me"

Musica

Fabrizio Basso

Credit Sebastiano Ramingo

Protagonista sul palco del Primo Maggio con una performance di forte impatto artistico e sociale, l'artista toscano si prepara a vivere una intensa estate in tour. L'INTERVISTA

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Protagonista sul palco del concertone del Primo Maggio (GUARDA LA GALLERY), Motta conferma che la sua massima espressione è su un palco, vicino al suo pubblico. Francesco riesce ogni volta a creare un momento magico di condivisione e carica emotiva, che arricchisce, concerto dopo concerto, l’anima di chi partecipa. Valore aggiunto lo danno senz’altro anche i musicisti che lo accompagnano in tour. Per quest’estate, si aggiunge alla band un’ospite d’eccezione: Roberta Sammarelli che porterà il suo basso all’interno della formazione. Insieme a lei troviamo, Giorgio Maria Condemi (chitarre) e Francesco Chimenti (basso e cello), da sempre al fianco dell’artista, a cui si sono uniti nei live invernali Davide Savarese (batteria) e Whitemary (synth e elettronica). Si parte il 6 giugno da Bastia Umbra.

Francesco partiamo dai ricordi del Primo Maggio: viviamo un momento delicato. Tu grazie all’album La Musica è Finita hai fatto cadere le tue convinzioni e ora ti senti libero. Credi che un palco come quello possa avere lo stesso effetto a livello più ampio?
Non ci sono molti spazi né molti concerti per portare avanti certi concetti: non so dove arriverà la sua onda ma ti dico che è necessario. E’ la festa dei lavoratori. In passato abbiamo percepito e canalizzato male quello che arrivava, ora i giovani li sento responsabili e anche la mia generazione può dare un contributo.

Uno dei temi da te trattati è l’amore inteso come impegno e come paura di amare. Oggi ti senti più sereno e libero anche in questa direzione?
Mai mi sono tirato indietro in amore e ci aggiungo che anche nelle canzoni d’amore c’è un messaggio politico: se ami prendi posizione anche dove le idee sono più ostiche.

Molti tuoi colleghi usano un linguaggio diretto, tu sei più da metafore: il Primo Maggio in una metafora?
Gli artisti che cantano veicolano messaggi anche con licenze poetiche. Io uso la metafora anche per creare una dinamica testuale e frasi più tangibili. Coltivo la speranza utopica che in queste manifestazioni vada tutto bene ma sono anche conscio che non si fanno i miracoli.

Dove abita oggi quella maledetta voglia di felicità?
Sempre con me.

Possiamo dire che nonostante quello che ci accade intorno la tua vita è una quotidiana fottuta maratona?
Ora meno, mi sento più un artigiano anche per la casa è vicina allo studio. La mia felicità di questi tempi è il mestiere artigianale.

Una tua canzone è nella soundtrack del film di Simone Godano Sei Fratelli: mi racconti la storia?
Intanto è un film bellissimo poi lui mi ha fatto rivalutare quel pezzo. Era tanto che non lo ascoltavo e lo ho fatto con occhi nuovi.

Cosa puoi anticiparmi dell’estate in musica? Si aggiunge Roberta Samarelli e alcune date saranno in trio elettrico. Inoltre nel tour invernale hai ripreso e rivestito canzoni che non facevi da tempo: continua il trend?
Portiamo avanti quello che abbiamo iniziato a novembre. Poi ho con me due donne meravigliose, Roberta Samarelli (bassista dei Verdena, ndr), appunto, e Whitemary. Tutte le band che io ho amato avevano in formazione una donna e io cerco di fare lo stesso.

Infine negli Stati Uniti oltre 280 artisti hanno firmato un protocollo per la trasparenza nella vendita dei biglietti dei concerti: cosa ne pensi e come vedi la situazione in Italia?
Non sono dedito ai grandi eventi e quindi non mi è mai successo. Mi sento però di dire che ci sono spesso situazioni da controllare.

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