Ghali, un post su Instagram contro gli artisti che non si espongono: "Avete più like ora?"

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Laura  Alberti

Laura Alberti

Ghali torna a parlare di Palestina, e lo fa senza mezzi termini. Con l'indignazione e con lo sgomento per chi ha scelto di non esporsi, ignorando il genocidio in atto

Con un post su Instagram, Ghali ha augurato alle sue sorelle e ai suoi fratelli musulmani un sereno Ramadan. Ma, soprattutto, ha voluto parlare a chi ha scelto il silenzio. A tutti quegli artisti e quelle persone che, in prima fila su molte cause, non hanno speso una sola parola per la Palestina, per i palestinesi, e per tutto ciò che oltre il valico di Rafah sta succedendo. Un silenzio imperdonabile, per Ghali e per molti. Specialmente se, a motivarlo, è l'opportunismo.

Le parole di Ghali

"Sono deluso da tanti artisti italiani che hanno la penna per dire qualcosa, da quelli francesi e quelli inglesi, dalla gente della moda che ti guarda dalla testa ai piedi, dai finti attivisti affamati di fama", ha esordito Ghali nel lungo post pubblicato su Instagram. "Tutti piegati dalla paura di essere tagliati fuori da qualcosa. Mi sono circondato per anni di persone che non mi immaginavo sarebbero rimaste in silenzio di fronte al genocidio in Palestina. Avete più soldi ora? Avete più like e follower? Avete più richieste di collaborazioni? Siete più cool e alla moda? Siete più liberi ora? Non credo. Vi vedo fermi come prima ma con le maschere cadute, a penzoloni". Queste le parole di Ghali. Che, ancora una volta, ha dimostrato di volere (e di sapere) prendere posizione. L'unica possibile, di fronte alla morte di persone innocenti. L'unica possibile, di fronte agli oltre 30mila morti, moltissimi dei quali bambini. E alle immagini di persone che, oltre che per le bombe, muoiono per fame. 

Il grazie (e l'appello)

Tuttavia, nel suo post, Ghali non ha mancato di ringraziare quelle voci che in Italia si sono alzate. I maestri che hanno scelto di parlare coi loro alunni, i ragazzi che chiedono una Palestina libera, i politici che hanno cominciato a farsi sentire. A prescindere dal loro credo politico. Perché, in fondo, la pace non può essere di destra o di sinistra. Può solo essere universale. "Non abbiate paura di essere voi stessi e della verità, non preoccupatevi del giudizio degli altri", ammonisce Ghali. Lui che del giudizio non se n'è mai curato. Non sentirsi parte della massa è fondamentale per evolvere. Restare fermi e non parlare per paura di perdere qualcosa significa perdere se stessi. E se perdiamo noi stessi, cos'è altro ci resta? 

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