Caso Ghali, cosa ha detto a Sanremo e cosa è successo con Mara Venier

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Il cantante ha invocato il cessate il fuoco e la fine della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. Immediata la replica dell'ambasciatore di Israele, Alon Bar: "Vergognoso che il palco del Festival sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni". La risposta di Ghali nello speciale di Domenica In su Sanremo: "Continua la politica del terrore, la gente ha sempre più paura di dire stop alla guerra e stop al genocidio". Polemica per gli interventi della conduttrice Mara Venier, anche sul caso Dargen D'Amico

Stop al genocidio”. Sabato 10 febbraio, alla fine dell’esibizione con il brano Casa mia nell’ultima serata della 74ª edizione del Festival di Sanremo (LO SPECIALE), Ghali ha invocato il cessate il fuoco e la fine della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. Poche parole che hanno immediatamente suscitato l’indignazione del capo dell’Ambasciata israeliana a Roma, Alon Bar, autore di un post su X. “Ritengo vergognoso che il palco del Festival sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile”, ha scritto. “Nella strage del 7 ottobre, tra le 1200 vittime, c’erano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music Festival. Altri 40 di loro, sono stati rapiti e si trovano ancora nelle mani dei terroristi”. Bar ha fatto riferimento agli attentati compiuti da Hamas ai danni della popolazione israeliana, ai quali il governo di Benjamin Netanyahu ha risposto con azioni militari. Operazioni che il Sudafrica ha peraltro denunciato alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja proprio per genocidio. “Il Festival di Sanremo avrebbe potuto esprimere loro solidarietà. È un peccato che questo non sia accaduto”. Ghali, però, non è rimasto in silenzio. Domenica 11 febbraio, in occasione dello speciale di Domenica In con tutti i cantanti in gara al Teatro Ariston, il cantante ha replicato. “Mi dispiace che abbia risposto in questo modo, c’erano tante cose da dire. Ma per cos’altro avrei dovuto usare questo palco? Sono un musicista ancor prima di essere su questo palco, ho sempre parlato di questo da quando sono bambino. Sono nato grazie a internet, è da quando ho fatto le mie prime canzoni a 13-14 anni che parlo di quello che sta succedendo, non è dal 7 ottobre, questa cosa va avanti già da un po’. Il fatto che l’ambasciatore parli così non va bene. Continua la politica del terrore, la gente ha sempre più paura di dire stop alla guerra e stop al genocidio. Stiamo vivendo un momento in cui le persone sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono “viva la pace”, ed è assurdo. Non deve succedere questo. Ci sono dei bambini di mezzo. Io da bambino sognavo e ieri sono arrivato quarto a Sanremo. Quei bambini stanno morendo, chissà quante star, quanti dottori, quanti geni ci sono. Perché?”. Colta alla sprovvista, la conduttrice Mara Venier ha prima commentato genericamente di essere a favore della pace e poi, in chiusura di trasmissione, ha letto il comunicato stampa dell’amministratore delegato della RAI, Roberto Sergio, a sostegno di Israele e privo di accenni alla crisi umanitaria dei rifugiati nella Striscia di Gaza. “Ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano, e continueranno a farlo, la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietà al popolo di Israele e alla Comunità Ebraica è sentita e convinta”. Alla fine della lettura, Venier ha condiviso le parole di Sergio, una presa di posizione che l’ha collocata nel centro di una tempesta mediatica. Accusata di servilismo, di mancanza di coraggio per non aver rifiutato di leggere il comunicato e di aver espresso un’opinione che non rispecchia le idee della totalità degli italiani, la conduttrice ha deciso di chiusere la sezione dei commenti nei suoi profili social. La vicenda ha sollevato uno scontro anche tra le opposizioni, con i democratici che accusano il servizio pubblico di aver ormai intrapreso una deriva da “TeleMeloni”.

DARGEN D'AMICO SUI MIGRANTI

Protagonista di un episodio simile è stato Dargen D’Amico, che nello speciale di Domenica In ha affrontato, in risposta alla domanda di uno dei giornalisti, il tema dei migranti. Argomento che, peraltro, costituisce il nucleo del brano Onda alta in gara al Festival. Dopo aver ricordato la “regola dell’accoglienza”, D’Amico ha detto che “l’Italia è un paese che si sta rimpicciolendo” e che “la bilancia economica dell’immigrazione è in positivo. Quello che gli immigrati immettono nelle nostre casse per le nostre pensioni è più di quanto spendiamo per l’accoglienza. Queste sono statistiche che andrebbero raccontate”. Mara Venier, però, ha interrotto il cantante perché “qui è una festa, siamo qui per parlare di musica e per divertirci, ci vorrebbe troppo tempo per approfondire questi argomenti”. Di fronte all'imbarazzata "censura" della conduttrice, D'Amico ha replicato con sarcasmo: “Se mi fanno una domanda non riesco a non rispondere”, e prima di lasciare il palco ha aggiunto: “Arrivederci, se non dovessimo più rivederci”.

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