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Tupac Shakur, rinviato il processo contro l'ex leader di una gang per omicidio

Musica
©Getty

Duane "Keffe D" Davis è l'unica persona ancora in vita che era presente nell'auto dalla quale erano stati sparati i colpi all'icona dell'hip-hop, uccisa nel 1996 a Las Vegas quando aveva solo 25 anni

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Il processo contro Duane “Keffe D” Davis, l’ex leader di una gang accusato dell’omicidio dell’icona della musica hip-hop Tupac Shakur, avvenuto nel 1996 a Las Vegas, è stato rinviato da giugno a novembre. Davis, l’unica persona ancora in vita che era presente nell’auto dalla quale erano stati sparati i colpi che avevano ucciso Tupac a soli 25 anni e ferito il magnate della musica rap Marion “Suge” Knight, è stato arrestato nel mese di settembre 2023 dopo 27 anni. L’uomo si è dichiarato non colpevole ma, se condannato, potrebbe trascorrere tutto il resto della vita in prigione. Nel frattempo, la giudice del tribunale distrettuale della contea di Clark, Carli Kierny, ha riconosciuto che l’avvocato di Davis, Carl Arnold, fosse nuovo al caso e che i pubblici ministeri stessero ancora fornendo materiale probatorio alla difesa. Pertanto, ha rinviato il processo. Arnold, intanto, ha dichiarato che si aspetta di raccogliere il 10% della cauzione totale di 750.000 dollari per ottenere il rilascio del proprio cliente agli arresti domiciliari. Davis ha specificato che le persone che intendono aiutarlo a pagare la somma richiesta non vogliono apparire in tribunale "a causa dei media e del circo in corso".

ACCUSA E DIFESA

I pubblici ministeri hanno spiegato di avere prove evidenti che Davis avrebbe incriminato sé stesso non solo in diverse interviste alla polizia e ai media rilasciate dal 2008, ma anche nel memoir Compton Street Legend del 2019 che racconta la vita alla guida di una gang di Compton, in California. L'avvocato Arnold, tuttavia, ha ribattuto che Davis ha scritto il libro per guadagnare denaro, un intento perseguito anche da altri, compreso un investigatore della polizia, e che né la polizia né i pubblici ministeri sono in possesso dell’arma del delitto. Il legale ha inoltre aggiunto che occorre provare che il suo cliente si trovasse a Las Vegas la notte della sparatoria. Davis ha invece scritto che gli era stata promessa l’immunità dall’accusa nel 2010, quando aveva rivelato alle autorità di Los Angeles ciò che sapeva sulla sparatoria mortale di Tupac e su quella, avvenuta sei mesi dopo proprio nella città californiana, del rapper rivale Christopher Wallace, noto come Notoroius B.I.G..

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IL SUCCESSO DI TUPAC

Lo scorso anno Tupac ha ricevuto una stella postuma sulla Hollywood Walk of Fame. Nel corso della breve ma intensa carriera musicale, il rapper ha collezionato cinque album in prima posizione e sei nomination ai Grammy Awards, mentre nel 2017 è stato inserito nella Rock & Roll Hall of Fame.

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