Mahmood si è classificato sesto, ma la sua Tuta Gold è già un tormentone. E il balletto portato sul palco dell'Ariston è tra i momenti memorabili di questo Sanremo 2024
Il Festival di Sanremo 2024 si è concluso con la vittoria di Angelina Mango. Ma, l'ultima edizione firmata Amadeus, la ricorderemo come l'edizione dei tormentoni. Da Un ragazzo una ragazza dei The Kolors a La noia di Angelina Mango, passando per Sinceramente di Annalisa e Apnea di Emma, i ritornelli risuonano nelle nostre teste fin dalla prima esibizione. Una su tutte, però, non riusciamo a non ascoltarla in loop: Tuta Gold. Del resto, basta farsi un giro sui social per capire la portata del fenomeno Alessandro Mahmoud (in arte Mahmood). Uno che sa mangiarsi il palco, dominare le classifiche, reinventarsi sempre. E presentarsi in conferenza stampa con la sua crew, per ballare alla vita. Ad un successo che - da bambino - non osava neppure sognare.
La conferenza stampa (con ballo) di Mahmood
Nei giorni del Festival, l'account Instagram di Mahmood ha regalato uno show nello show. E, parte del merito, va alle sue iniziative di marketing. Ha regalato cellulari d'oro, Mahmood. Ha parcheggiato un truck-letto sotto l'hotel, organizzato pigiama party, ballato in accappatoio affacciato dal balcone, insegnato coi suoi tutorial a ballare Tuta Gold. E, quel balletto, lo ha portato anche in conferenza stampa. Perché Mahmood, che vincere il Festival sa come si fa, una cosa l'ha capita: alla vittoria non si pensa. Mai. Altrimenti finisce tutto: finisce il viaggio, finisce l'avventura, finisce il divertimento. Ama non sapere come finirà, questo artista che si è preso tutto. Che ha vinto incredulo con la sua Soldi, soddisfatto i pronostici con Brividi. Che è maturato, diventato un'icona di stile, innovato la musica italiana. Senza dimenticare il passato ma, anzi, portandolo nella sua musica. Nella serata dei duetti (FOTO) si è messo in gioco, celebrando la Sardegna e con lei la sua mamma. In Tuta Gold cita un padre che non voleva lasciargli niente, neppure il cognome. Con poesia, con energia. Con autenticità. Perché Alessandro Mahmud ha saputo diventare Mahmood in un'Italia che - davanti alla sua musica - si ritrova. Ha saputo farlo nonostante tutto, nonostante la violenza degli anni della scuola. Ha saputo farlo con orgoglio, prendendosi la sua rivincita. Senza un briciolo di rabbia. Fino ad esibirsi davanti ai giornalisti, in un balletto che è un po' una consacrazione.
Tuta Gold, il significato
Tuta Gold fa ballare. Ma è ascoltando le sue parole, che se ne comprende l'essenza. Perché la vita di Mahmood non è stata facile. C'è stato il razzismo, il pregiudizio, un padre poco papà. E una mamma che è stata tutto. Da quella vita di periferia, lui è uscito più forte. In tuta gold degli anni Novanta, ballava in locali malfamati e sognava di fare musica. La sua, musica. "Mi hanno fatto bene le offese | Quando fuori dalle medie le ho prese e ho pianto | Dicevi ritornatene al tuo paese | Lo sai che non porto rancore | Anche se papà mi richiederà | Di cambiare cognome", canta in quel brano che segna il suo ritorno. Un ritorno che, il 21 ottobre, lo porterà al Forum di Assago. Per un (primo) concerto che sa di sold-out.